LE PRIMARIE REGIONALI DEL PD
Riceviamo e volentieri pubbchiamo. La segreteria del Movimento La Puglia in più ci manda il seguente comunicato______
“Dobbiamo preoccuparci di trovare soluzioni alle lunghe liste d’attesa in sanità, di contrastare la diffusione della Xylella, di risolvere i problemi di accesso ai fondi del PSR, di spendere tutte e bene le risorse comunitarie”: dice bene e con concretezza il presidente della Commissione Bilancio regionale Fabiano Amati, che a differenza del segretario regionale del PD, dimostra di aver compreso perché le primarie, come proposte da Lacarra ed Emiliano, sanno di farsa.
Lacarra soprattutto non ha compreso, anche ora che – quasi sia – ha aperto alla concessione di un rinvio della data, che il problema non sono affatto l’utile strumento di partecipazione democratica, ma che la nostra regione non abbia mai discusso di provvedimenti utili alla ripresa di alcuni settori cardine dell’economia pugliese e che oggi sono in affanno; che non si sia mai convocato il tavolo di centrosinistra vincente alle scorse elezioni regionali per discutere delle cose fatte o da fare; che il presidente Emiliano non lo abbia mai voluto riunire per discutere di provvedimenti seri, né prima delle emergenze, né dopo.
Ci meravigliamo, dunque, e non comprendiamo perché un momento di aggregazione come possono essere le primarie debbano svolgersi così presto (in nessuna parte sono state mai convocate 1 anno e mezzo prima) ed a tutti i costi, anche quello di “rompere la coalizione”.
Ma il Presidente Emiliano ha già deciso. Ha deciso in piena autonomia di continuare lungo un percorso personale privo di una chiara identificazione politica. Ora però, se ha ascoltato (anche) le dichiarazione di Richetti ed Amati, Emiliano, se ha letto le dichiarazioni di tanti esponenti della segreteria regionale del PD, si chieda: se pure il PD dovesse abbandonarlo, quale connotazione avrebbe la rimanente coalizione?
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