NOTE D’ARTE / ENZO DE GIORGI SCALDA IL CUORE
di Raffaele Polo______
Prosegue a Lecce, presso la Fondazione Palmieri, in Vico dei sotterranei, la mostra antologica di Enzo De Giorgi (nella foto sopra; nella foto sotto, la bella copertina da lui realizzata per il romanzo “Suzanne”), ispirata al mondo del cantautore bolognese Claudio Lolli.
Basta uno sguardo ai suoi lavori e scatta subito la magia.
Per Enzo De Giorgi, infatti, il colloquio con chi osserva le sue coloratissime elucubrazioni, è semplice e immediato. Senza fronzoli o falsi scopi, niente inganni o trucchi è l’avviso che emerge, da subito, dalle sue tele. E il discorso si fa piano, interessante, affascinante: si parla, si vede, si condivide un mondo fatto di immagini e sentimenti, evocati da un fine pennello che, più che una matita o un oggetto scrivente, dà forma e sostanza ad un’idea, ad un sensibile moto dell’animo, sino a diventare Poesia.
Nulla chiede Enzo, a noi, freddi e smaliziati spettatori delle sue brillanti evoluzioni; al contrario, è proprio lui a darci un intero mondo di sensibili e delicate storie che parlano della realtà e della nascosta volontà che è nel fondo di ogni animo, ma che celiamo con pudore, perchè non se ne avveda nessuno.
Noi, proprio noi, ci sentiamo a disagio di fronte alla schietta e colorata interpretazione della vita. E non accettiamo, da subito, che un semplice pittore ci scaldi il cuore e ci confermi quello che, da bambini, ci raccontavano i nonni, ammantando la realtà di un’impalpabile velo di dolce mistero. Noi siamo uomini e donne plasmati nell’acciaio, abbiamo da sconfiggere i mali di ogni giorno: come possiamo lasciarci coinvolgere, commuovere dalle figure piene di vitalità che Enzo sa mettere, senza parere, sul nostro cammino? E se poi queste figure sono accompagnate, in sordina, dai versi e dalla musica di Claudio Lolli, il cantautore che, da sempre, ha affiancato la sua produzione musicale a quella figurativa di Enzo De Giorgi, l’incantesimo si fa ancora più evidente e ci chiediamo dove siamo stati, fino ad ora, lontani da questi impulsi di giovinezza e di cose semplici che ci riconciliano con una vita altrimenti fatta soprattutto di grigi fumi tossici e sempre più cupi…
Enzo De Giorgi, con la sua schietta affabulazione pittorica, si fa subito spazio nella quotidianità opprimente del tran-tran quotidiano. E stempera, coi suoi colori, con le sue storie, la massa gelatinosa della indifferenza ormai troppo coinvolgente che caratterizza il nostro mondo.
Piacevolissima conversazione, quella con Enzo. Che dura da sempre, da quando ha deciso di esporre le sue opere, regalandoci un soffio vitale e necessario, dipanando la sua bancarella delle meraviglie e sorprendendoci, ogni volta, con la sua professionale semplicità, che nasconde una padronanza assoluta del mezzo espressivo, che va diritto al cuore.
Una raccomandazione è necessaria, però: non cercate di incasellare la pittura di questo artista in una ben definita scheda di appartenenza. Enzo ama l’Arte in tutte le sue espressioni e ne fa un sostrato importante su cui edificare la propria visione del meraviglioso Credo artistico.
Non è un impressionista, né un astratto e neppure un concettuale o un amante della compuer art. Oppure si.
E’ anche tutte queste cose, ma filtrate nella polverina magica che, come Peter Pan, gli consente di volare via, alla ricerca di quello che è sempre celato nel profondo del suo animo.