DARIO STEFANO SI – SENZA ACCENTO – FA IL FIGO…
(Rdl)______E’ appena arrivata in redazione una mail mandataci dal redivivo e sempre indisponente senatore Dario Stefano, a proposito della manifestazione di questa mattina a Monopoli, (a sinistra, nella foto, per una divertita intervista propagandistica fra i trattori), quella con il cadavere di un nostro fratello ulivo abbattuto esibito in testa, e portato in avanti, come un macabro trofeo, altro che “sofferenza”…
Ne riproduciamo integralmente qui di seguito il testo, ognuno potrà farsene un’idea.
A breve, il tempo di finirlo, facendo le cose per bene, il servizio e i commento di leccecronaca.it sulla mattinata di Monopoli…Intanto, solo una cosa: SI’ – quando è affermazione, e non riflessivo – si scrive con l’accento, caro senatore: qualcuno dovrà assumersi le responsabilità degli errori, e degli ORRORI, che sta commettendo e sta invitando a commettere______
“Xylella. Basta populismi, scienza unica via per salvare olivicoltura pugliese”
“Oggi a Monopoli la grande mobilitazione della comunità pugliese che pensa che la scienza non è un’opzione, ma l’unica via certa. Basta coi populismi, si recuperi al più presto il tempo perduto, tornando a legittimare gli studi e la ricerca scientifica, gli unici dai quali possono provenire indicazioni precise sulle cultivar da reimpiantare per ripristinare il patrimonio paesaggistico e produttivo pugliese”. La dichiara oggi il senatore Dario Stefàno (PD) a Monopoli con gli agricoltori pugliesi per la manifestazione “Si combatto Xylella”.
“Sulla Xylella dobbiamo aprire una pagina nuova – rimarca Stefàno – con la consapevolezza che si è sacrificato troppo patrimonio pugliese. Un patrimonio che non è solo produttivo, ma anche paesaggistico e storico. Con quella stessa consapevolezza bisogna investire senza più tentennamenti nella doppia direzione del contenimento della malattia, anche attraverso l’abbattimento dove è necessario, e del reimpianto visto che l’Unione Europea ci dà questa opportunità. È l’unico modo per ritrovare una traiettoria di recupero e rinascita: ogni altro tentennamento, ogni altro organismo di discussione inutile, diventeranno ulteriori responsabilità verso un danno che non è solo per i produttori olivicoli – e già basterebbe – ma anche per il vivaismo e per tutti coloro che hanno sempre creduto e investito, valorizzandola, questa grande tradizione e identità che è l’ulivo”.
“Non esiste una Puglia che si arrabbia per gli abbattimenti – conclude Stefàno – e un’altra che esulta, manco fosse una partita di calcio. Ogni albero abbattuto è motivo di sofferenza per chiunque abbia a cuore la nostra terra. Qualcuno però dovrà assumersi prima a poi la responsabilità di essere andato dietro alle tesi antiscientifiche degli stregoni di turno per cercare facile consenso”.
Nell’ audizione alla commissione agricoltura della Camera del 11/12/2013 (link giù) , cioè dopo appena due mesi dal ritrovamento ufficiale del batterio a Gallipoli, secondo l’allora assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni e il dirigente dell’istituto fitosanitario regionale Antonio Guario, le eradicazioni degli Ulivi erano già inutili perché il batterio era potenzialmente presente in altre 150 varietà di piante, compreso la vegetazione spontanea, ed affermarono che “sradicare gli alberi di ulivi non eradica il batterio”. Sono parole dette dalle massime autorità regionali preposte. E fu anche rassicurato che la situazione era sotto controllo perché il focolaio circoscritto. Erano poche piante e pochi ettari rispetto a quello che sta accadendo oggi, ma non lo hanno fatto. Il Movimento di cittadini resistenti ancora non c’era (è nato due anni dopo, a marzo 2015, con la manifestazione di Lecce, quando già la provincia di Lecce era stata dichiarata zona infetta con percentuali irrisorie di presenza del batterio) e nessuno avrebbe potuto opporre una resistenza che avesse bloccato quello che avrebbero dovuto e potuto fare d’ufficio, se veramente l’eradicazione degli olivi potesse rappresentare la soluzione. Ma così non era, non è stato, e non è neanche oggi. Evidentemente. Questo è il video, ascoltatelo perché molto interessante e dura poco più di mezz’ora: ne vale la pena, si tratta della nostra battaglia e questa è un’arma che possiamo sempre utilizzare perché smaschera e mette in difficoltà lo xylellista di turno. Chi continua ad accusare ed offendere i cittadini, che invece vengono elogiati nel capitolo dedicato alla faccenda xylella del III RAPPORTO SULLE AGROMAFIE, si dovrebbe semplicemente vergognare
https://webtv.camera.it/evento/4420