NOTE D’ARTE / UNA MONOGRAFIA SU GIOVANNI RONZONI

| 26 Dicembre 2018 | 1 Comment

 

di Gabriella Cinti_____

Poliedrica e mosaicale, la personalità artistica e poetica di Giovanni Ronzoni (nella foto), trova – nella monografia “L’arte per sottrazione”, a cura di Donato Di Poce, Collana I Quaderni d’Arte del Bardo, IqDb  Edizioni di Stefano Donno, ebook Amazon, 2018, una compiuta presentazione che passa in rassegna le molteplici direzioni espressive intraprese dal Nostro, nonché le intense testimonianze critiche su di lui.

Il titolo mi appare più evidentemente riferirsi alle numerose discipline plastiche con cui si è misurato. “L’arte per sottrazione” infatti, richiama quel paradigma di essenzialità che caratterizza le sue opere più specificamente artistiche.

Di Poce ha percorso tutti i campi d’azione di Ronzoni, cogliendovi appunto quella dimensione “primaria, primordiale pre-estetica” che attiene a una ricerca dell’origine più che a un canone estetico. Ciò è particolarmente valido per la scultura o la pittoscultura, dove la leggerezza diventa la cifra della sostanzialità delle cose, in una simbologia verticalizzante che dialoga con l’aria, interrogandola e interagendo con lo spazio vuoto anche nelle provocazioni cromatiche, sempre cariche di un portato concettuale.

Questo dialogo tra gli elementi terrestri mostra il suo duplice aspetto, di levità aerea e di grande vibrazione vitalistica. Giacché questo il grande nucleo ispirativo della sua arte e della sua poesia, uno slanciarsi verso la vita con una appassionata dismisura.

Si parla, nel saggio, di “ardore euforico” ed è proprio questo che investe le cose tutte dell’artista, fino alla più estesa creaturalità, cioè a una pienezza organica e spirituale che compare anche nelle opere più essenziali.

Un esempio valga per tutti, la presenza del colore rosso squillante che risalta nelle sue sculture, un rosso come cuore della vita, linfa incandescente del nostro tessuto biologico.

Il mosaico espanso è appunto composto delle tessere poliedriche della sua personalità, lanciate in un orizzonte quadridimensionale che è sognato non meno che rincorso e indagato, nel suo incredibile essere “più veloce del rischio” (Raschetti). In poesia, è evidente il suo perseguire la folgorazione, lo spalancarsi epifanico di una percezione o di un nuovo sguardo sulle cose, che apra nuove inusitate verità.

La selezione delle opere operata da Di Poce, appare particolarmente felice e oculata, spaziando in tutti i suoi domini espressivi e riportando nel libro le sue creazioni più significative.

Su un aspetto della sua arte, vale la pena di indugiare e cioè su quel materiale cartaceo che non si limita a ospitare i suoi testi, ma spesso costituisce anche una componente delle sue installazioni artistiche. La carta che viene dalla natura – la docile natura della cellulosa – è l’elemento ideale per esprimere le tensioni e le torsioni del suo estro, si lega alla natura, pur nella rielaborazione industriale, evoca antichi elementi, l’acqua, la matericità di un cencio inzuppato che diventa, per incanto, prato per la scrittura. In Ronzoni non è un supporto ma forse e piuttosto un “apporto”, per le componenti enigmatiche che evoca.

Su due opere, in particolare, vorrei soffermarmi – presenti in questo libro e significativamente riportate da Di Poce – che si caratterizzano per una concentrata densità simbolica, risultando anche lietamente emblematiche del mondo interiore di Ronzoni.

Vi si configura una triplice dimensionalità, pittorica, scultorea e poetica, a partire dalla tela su cui è appoggiata una sorta di stele di carta, venata di azzurro che si addensa, un cielo metaforico, sospeso tra la terra e l’aria.

La carta fuoriesce dalla tela in entrambe ma nella prima delle due opere, addirittura si ribalta oltre la cornice, con il dichiarato intento semantico di sottolineare una tensione verso un oltre spaziale oltre che concettuale. Lo slancio dell’artista-poeta lo porta a debordare dai limiti, così come la sua proiezione vitalistica sfida le leggi della materia e della logica comune: le parole si slanciano verso e dentro un’energia animica che circola come un fiume oceanico e prende forma nella plasticità calligrafica non meno che nell’impeto dei contenuti poetici.

La poesia si impasta di materia, perché questa è appunto il suo grande tema, una materia che appare – più che una struttura meccanicistica – una Hyle greca , che custodisce la vita e anima le cose tutte, in una costante vibrazione.

La carta diventa, nelle sue intense installazioni una sorta di veste o corteccia cromatica in cui Ronzoni incide i suoi versi pittorici. Questa superficie assume una sorta di tridimensionalità, in quel suo incresparsi e nel frusciante inarcarsi della materia.

Venendo poi – da ultimo – al contenuto del testo, ritroviamo la stessa danza vitale nel gioco grafico e calligrafico dell’alternanza dei caratteri, nel dilatarsi improvviso dei caratteri, come a tradurre in scrittura un diagramma fonico modulato in un silenzioso ma palpitante canto verbale, appoggiato su una stoffa di carta che appare una sorta di irregolare spartito.

La poesia respira il sogno più espanso, il volo che si fa parola e immagine e movimento: specchio dell’anima azzurra di Giovanni Ronzoni, dalle ali nefeliche in viaggio verso l’Assoluto.

 

https://www.amazon.it/GIOVANNI-RONZONI-Sottrazione-Donato-Poce-ebook/dp/B07KSKGNZX/ref=sr_1_2?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1545296966&sr=1-2

 

 

 

 

Category: Cultura

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Comments (1)

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  1. Giovanni Ronzoni ha detto:

    Grazie di vero cuore ❤ per aver pubblicato sula Vostra prestigiosa testatara lo straordinario scritto di recensione della Poetessa e scrittrice Gabriella Cinti sulla monografia a mano del Poeta Srittore e critico d’ arte Donato Di Poce a me dedicata:
    L’arte per Sottrazione
    Edizioni I QUADERNI DEL BARDO DI Stefano Donno
    Tutto ciò mi rende felice ed onorato per avermi dato la possibilità di poter condividere le passioni ed il mio fare in 50 anni di “bottega”, spese all’ insegna delle varie discsipline dell’ Arte.
    Giovanni Ronzoni

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