NONOSTANTE I REGALI DI VOLPI, BABBO NATALE È GIALLOROSSO: 3-2 TRA LECCE E PADOVA
di Annibale Gagliani______
Babbo Natale svolazza sulla prateria del Via del Mare: è giallorosso. La purezza di un cielo stuzzicante, reso violaceo dal tramonto, accoglie il 3-2 tra Lecce e Padova, il risultato più bugiardo della stagione.
L’undici di Liverani dona ai propri tifosi, riuniti in un solo abbraccio di dodicimila battiti tra Nord e Sud, una prestazione di testa, cuore e gambe, spedendo nelle sabbie mobili l’armata brancaleone di Foscarini. Tocca a due mezzali “on fire” offrire puddhiddhuzzi agli spalti in festa: Scavone e Armellino. Il primo con un’incornata imperiosa in area su cross liftato di Falco dall’angolo destro (lo avevamo preannunciato lunedì scorso a Piazza Giallorossa su Telerama), il secondo con una serpentina al limite ad eludere le fauci di tre difensori per poi concludere con un colpo da biliardo di sinistro nell’angolino basso alle destra di Merelli.
2-0 nella prima frazione e fino a qui tutto in linea col copione. Il Lecce tiene in pugno la gara grazie agli squilli di un Falco supersonico, che si candida a diventare la renna più veloce del Natale Leccese. I suoi coast to coast in contropiede generano falli necessari per far rifiatare la squadra.
Nel secondo tempo il Padova alza il baricentro, mettendo nelle migliori occasioni di colpire il bomber Bonazzoli, ma come già accaduto nel primo tempo, Lucioni gli riserva un trattamento particolare, con guanti da ferramenta, salvando la porta di Vigorito. Il Padova torna miracolosamente in partita grazie a un regalo inaspettato del direttore di gara, Volpi di Arezzo: contrasto ruvido tra Meccariello e Broh in area giallorossa, preceduto da una vistosa spinta del centrocampista padovano: calcio di rigore tra il fantasioso e l’inspiegabile. Capello spiazza Vigorito ed è 2-1. Serve una paratona dell’estremo difensore leccese su un interno-collo a giro sempre di Capello dal limite, per evitare un’incredibile pareggio.
Poco dopo ribaltamento spettacolare: su azione tambureggiante d’angolo, Lucioni devia da rapace vero di piatto sinistro in area cogliendo un fendente di Calderoni. Rete salutare, che fa tornare il clima natalizio sui volti dei supporters licantropi. Ma ci pensa ancora Volpi a far arrabbiare sadicamente il Via del Mare: contatto leggero tra Lepore e Bonazzoli all’ingresso dell’area, ed è ancora penalty. Lo stesso numero 27 non si fa pregare, afferrando il secondo regalo e raggiungendo la quinta affermazione personale in campionato. Ma non c’è più tempo, un rocambolesco e ingiusto 3-2 è già storia.
Il Lecce avrebbe meritato ampiamente di vincere con uno score più dilatato, ma gli episodi hanno riscritto le gerarchie in campo. La sostanza non cambia: tre punti in cascina e secondo posto momentaneo in solitaria. La salvezza aritmetica dista soltanto undici lunghezze e dopo il meritato panettone si vola in Liguria, a La Spezia. I migliori della domenica sono stati Scavone, Armellino e Falco. Ad onor del vero, Vigorito continua a vestire i panni dell’Immacolata. Il peggiore di tutti è per distacco l’arbitro. Non è la prima volta in questa stagione, il Lecce paga ancora dazio per errori marchiani delle giacchette catarifrangenti. L’auspicio dei salentini è un panettone al pepe per tutti coloro che non hanno fischiato con cognizione di causa, con la curanza di essere più concentrati. Ma adesso è tempo di brindare: primitivo e spumante alla salute di mister Liverani, il pastore arcigno dei sogni promozione.
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