VIGORITO SI TRAVESTE DA IMMACOLATA E SALVA IL SECONDO POSTO NEL BRACCIO DI FERRO COL PERUGIA

| 9 Dicembre 2018 | 0 Comments

di Annibale Gagliani______

C’è una massima non scritta nel football: “quando non puoi vincere, non devi perdere”. Si spegne il minuto di silenzio per la scomparsa di un signore del pallone italiano, Luigi Radice, comincia la garra:  Il Lecce impatta 0-0 contro il grifone di Alessandro Nesta grazie all’acume e all’esperienza del reparto arretrato, che ha dovuto sorreggere un netto calo fisico di tutta la squadra. Il Perugia veniva da una serie notevole di prestazioni e le sue condizioni atletiche hanno toccato il massimo storico della stagione, status che gli ha permesso un forcing nella metà campo leccese per larghi tratti del secondo tempo.

Primo tempo con poche emozioni, ma con tanto agonismo: serve una disattenzione di Meccariello e qualche spunto funambolico di Falco per riscaldare i diecimila spettatori punti dal primo freddo d’inverno. La sensazione è che la coppia Palombi-Falco si pesti un po’ i piedi, causa la propensione naturale di ricercare la profondità di ambedue. Mancosu è stranamente sonnacchioso, Fiammozzi sulla destra arrugginito: tocca all’asse Petriccione, Tabanelli, Scavone accendere la luce nel pomeriggio denso di torpore del Via del Mare. Lucioni giganteggia in difesa, Venuti sale con giudizio: i lupi mantengono la schiena dritta nonostante le folate improvvise di Melchiorri, Kingsley e Verre.

Nella ripresa il Perugia prende il sopravvento, dopo un palo colpito da Mancosu in volet da azione di calcio d’angolo: il centrocampo biancorosso alza il pressing e mette alle corde i giallorossi. Vigorito indossa l’aureola e omaggia l’Immacolata: colpo di reni su frustata di testa di Melchiorri; successivamente bacia la fronte Petriccione che salva un pallone sulla linea che lo avrebbe battuto; ritorna insuperabile: miracoloso riflesso a terra sull’incursione missilisitca del nordcoreano Han – che fa sorridere anche Kim Jong Un – e subito dopo stoppa d’istinto a mano aperta il destro della freccia nera Kingsley, scuola Bologna.

L’entrata in campo di La Mantia e Haye non basta per dare la scossa: qualsiasi squadra del campionato di Serie B avrebbe abdicato al posto dei salentini, ma gli undici di Liverani resistono e portano a casa un punto prezioso che li conferma secondi a tre lunghezze dal Palermo. I tifosi all’uscita dallo stadio hanno rimproverato al tecnico licantropo cambi tardivi, data la condizione precaria che il sodalizio ha dimostrato dall’inizio della seconda frazione.

Adesso si ritorna nella meticolosità della nebbia lombarda per continuare a mettere fieno in cascina: domenica 16 dicembre alle ore 21 sarà Brescia-Lecce allo stadio Rigamonti. Un match difficile e stimolante, che porta in dote reminiscenze di Serie A. I barocchi vogliono continuare la striscia positiva di risultati arrivata a quota quattro partite, recuperando energie preziose per il rush natalizio pre-sosta. Gli uomini di Eugenio Corini sono alle calcagna: c’è cauta fiducia per evitare il sorpasso biancoblu, il lupo ringhia e resiste, anche quando sembra sull’orlo della disfatta.______

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Category: Sport

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