TAP ORA IN GRAVE DIFFICOLTA’. LAVORI PER LA COSTRUZIONE DEL GASDOTTO POCHI E RALLENTATI, MA INDAGINI GIUDIZIARIE TANTE, SI’, IN CORSO. DOPO CHE I POLITICI CHE AVEVAMO ELETTO PER QUESTO SE NE SONO VERGOGNOSAMENTE LAVATE LE MANI, ADESSO SONO I MAGISTRATI CHE STANNO LAVORANDO PER NOI
(g.p.)______Ieri Tap ha dovuto incassare il NO dei giudici del Tar del Lazio allo sblocco di una parte del cantiere di terra deciso dalla Procura della Repubblica di Lecce nell’ ambito della sua indagine in corso.
Questa mattina ci sono stati nuovi sviluppi di questa inchiesta aperta sulla realizzazione del gasdotto Tap.
C’è stata l’ esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro messo dalla Procura di Lecce, a firma del Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris e del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori.
L’ operazione è stata eseguita di Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico nelle sedi Tap di Melendugno, Lecce e Roma.
I militari hanno sequestrato una corposa documentazione riguardante la realizzazione del gasdotto
C’è stata inoltre la conferma che risultano indagate tre persone: Clara Risso, legale rappresentante di Tap Italia; Michele Elia, country manager; e Gabriele Paolo Lanza, project manager di Tap.
Il reato ipotizzato è scarico abusivo contenente elementi inquinanti.
Inoltre a Villafranca padovana è stata perquisita la sede del laboratorio di analisi SGS Italia S.p.A., il centro di analisi utilizzato dalla multinazionale per le indagini ambientali sui vari cantieri dell’opera.
Il materiale sequestrato riguarda anche nello specifico i rapporti di prova analisi e altri documenti dal novembre 2017 ad oggi collegati ai campionamenti effettuati sulle acque di falda sottostanti il cantiere Tap in località San Basilio di Melendugno, dove era stato riscontrato il superamento della concentrazione della soglia di Comp di contaminazione di alcuni parametri tra i quali il cromo esavalente.
Tap Italia dal canto suo ha rilasciato una dichiarazione in cui assicura di voler dare la massima collaborazione alle autorità nello svolgimento delle indagini “nella convinzione che esse non potranno che dimostrare l’assoluta correttezza di quanto Tap fino ad ora ha realizzato“.______
L’ APPROFONDIMENTO nel nostro articolo di ieri e, fra i tanti degli ultimi giorni, quello del 3 novembre
+++TRA INQUINAMENTO, REGOLE SORVOLATE E INDAGINI: FERMATE L’OPERA!+++
-un sequestro e due indagini non bastano?-
Era Febbraio quando, sui nostri canali multimediali, denunciammo strani fumi che uscivano dalla falda acquifera di San Basilio. Tap, dal canto suo, minacciò querele per insinuazioni non veritiere. Ma quelle querele non arrivarono mai, e l’ago della bilancia sembra ora pendere nel verso opposto.
Ieri, i Carabinieri del N.O.E. hanno effettuato una maxi perquisizione nelle sedi Tap tra Melendugno, Lecce, Roma e Padova, sequestrando una corposa documentazione riguardante la realizzazione del gasdotto. Nello specifico, l’indagine si focalizza sul probabile inquinamento della falda acquifera in località San Basilio, dove le quantità di cromo esavalente superano i limiti di norma. Per questa anomalia, il sindaco di Melendugno predispose il divieto di utilizzo dei pozzi e, insieme ai tecnici del territorio, avviò una serie di procedure che oggi hanno portato all’intervento della magistratura. L’indagine (nella quale sono coinvolte tre persone che lavorano per Tap) servirà a stabilire le cause di questo inquinamento.
Oggi chiediamo massima chiarezza su quanto sta avvenendo. Non è ancora tempo di esultare, lo sappiamo benissimo: le indagini seguono un loro corso, e fino alla sentenza definitiva non potremo essere contenti.
La nostra battaglia, una battaglia di civiltà, ha sempre denunciato strane irregolarità, che oggi forse vengono a galla. Come si porrà ora quel governo che, meno di un mese fa, dichiarò di non poter fermare l’opera in quanto non emergevano irregolarità? E quel ministro del Sud che aveva le mani legate (e sulla quale, senza anticiparvi nulla, abbiamo delle grosse novità), oggi come si sente? Tutti quei politici che salivano sui palchi urlando la loro indignazione per poi sparire nel compromesso del sistema, oggi non si indignano del loro atteggiamento?
Le irregolarità sembrano esistere da sempre, da quando gli stessi carabinieri del NOE dichiararono, nel maggio 2016, che non c’era stato un inizio lavori nei tempi prestabiliti, dichiarazione che qualcuno forse archiviò un po’ troppo “frettolosamente”. Oggi, invece, emerge la presenza di un cantiere sotto sequestro (“Le Paesane”) e di due cantieri (San Basilio e Masseria del Capitano) sottoposti a due differenti indagini! Non basta questo per FERMARE l’opera almeno fino a quando le indagini non saranno chiuse? Non basta questo ad impedire lo scempio che si sta perpetrando tra le campagne e nei mari salentini? Tra l’altro, chiediamo a gran voce che qualcuno CONTROLLI anche i lavori in mare, visto che in ambiente marino cambiano gli organi di vigilanza!
Ufficialmente oggi chiediamo la SOSPENSIONE DI TUTTI I LAVORI FINO A CONCLUSIONE DELLE INDAGINI!
Su di noi piovono denunce, multe e repressione perché da anni denunciamo tutto quello che oggi sta per emergere. Non faremo mai un passo indietro, e ognuna di quelle sanzioni, oggi, diventa una MEDAGLIA D’ONORE di un popolo che resiste! Perché sappiamo di essere nel giusto.
+++EMERGONO MISTERI TRA I MINISTERI. CHE COSA CI DICE ON. LEZZI?+++
In una giornata dai mille risvolti sulla vicenda Tap, non poteva mancare la ciliegina sulla torta. E più che una ciliegina, è una NOTIZIA BOMBA! Vi avevamo promesso importanti novità in merito alla Ministra del Sud: eccovi accontentati.
Quando il 15 Ottobre scorso il sindaco Potì venne convocato a Palazzo Chigi per un confronto riferito a Tap (confronto che sappiamo tutti come si è concluso), partì una richiesta di accesso civico agli atti (F.O.I.A.) rivolta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a firma delle associazioni e dei cittadini melendugnesi, nella quale veniva chiesta la documentazione relativa alla suddetta convocazione e all’analisi costi/benefici.
Nella risposta, la presidenza del consiglio dichiara oggi, ufficialmente, che “… sulla base degli elementi forniti […], NON RISULTANO ALLO STATO DEGLI ATTI CONVOCAZIONI PER LA GIORNATA DEL 15 OTTOBRE 2018”! Quindi, l’incontro avvenuto era del tutto informale e non c’era nulla di ufficiale? E’ stata soltanto una “chiacchierata da bar” dove non si studiavano strategie ma si dava contezza delle decisioni già prese? Quindi è una conferma che TUTTO ERA STATO GIA’ DECISO?
Ma ancora più importante è la seconda parte della risposta: “Per quanto attiene il dossier di studio e analisi dell’opera TAP, si rammenta che la COMPETENZA IN MATERIA E’ DEL MINISTERO PER IL SUD, SEN. BARBARA LEZZI, ai sensi del DPCM 27.06.2018”! Pertanto, l’analisi costi/benefici sarebbe stata effettuata dal Ministero del Sud, in quegli stessi uffici dello stesso ministero che lo scorso 10 Agosto dichiaravano di “non detenere la documentazione richiesta”!
Ecco qui smascherata l’enorme BUGIA propinata alla popolazione! Ecco qui che i nodi vengono al pettine! Il rimpallo delle responsabilità ha portato a chiarire che quell’analisi costi/benefici, forse mai effettuata, sarebbe dovuta essere di competenza degli uffici di riferimento a quella senatrice che ha portato avanti una campagna elettorale sul NO a Tap, e che oggi, senza tirar fuori alcuna carta e alcuna analisi, ha preferito tacere!
Più volte la ministra Lezzi ha dichiarato che non spettava a lei l’analisi costi/benefici, in una roboante metamorfosi istituzionale. Oggi come ci spiega questo “mistero” irrisolto? VOGLIAMO E PRETENDIAMO, DA CITTADINI, CHE SI RENDA PUBBLICA QUESTA ANALISI COSTI/BENEFICI!
In un teatrino del ridicolo, pare che tutte le amministrazioni ministeriali si vogliano svincolare da una sceneggiata senza precedenti. Se si continua così, potrebbero profilarsi anche scenari paradossali, dai risvolti penali. Per ora, prendiamo atto che le menzogne stanno per implodere.
Senatrice Lezzi, un saluto dai “teppistelli” del Salento.
+++CHE CONFUSIONE!+++
Dopo che abbiamo pubblicato la risposta alla richiesta di accesso agli atti presentata alla presidenza del consiglio, nella quale specificava che le analisi costi/benefici erano di competenza del ministero del Sud, è scoppiato il putiferio!
Veniamo ora a conoscenza, tramite Facebook, che la ministra Lezzi ha pubblicato sul suo profilo una rettifica alla FOIA, dove specifica che l’analisi è di competenza del ministero dello sviluppo economico! A noi questa rettifica non è ancora arrivata, per cui lo apprendiamo per vie traverse.
Quello che è sicuro, è che continuano a rimpallarsi le responsabilità. Immaginiamo come oggi si possa essere scatenato il putiferio nelle stanze del governo, tra urla e vergogna per ciò che sta avvenendo. E ci viene da ridere nel pensare come si stiano azzuffando per cercare di scaricare le responsabilità l’uno sull’ altro.
Per noi non cambia nulla, anche perché gli uffici del MISE ci risposero, ad un’ altra FOIA, che “non erano conteggi effettuati da quel ministero”, bensì da Socar. E le domande poste alla ministra Lezzi le rigiriamo direttamente a Di Maio: ci attendiamo quindi da lui CHIAREZZA E CHIEDIAMO CHE RENDA PUBBLICA QUESTA FANTOMATICA ANALISI!
Ma non ci aspettiamo grandi cose da chi sbaglia ad inviare anche i documenti ufficiali.
Quando la verità viene a galla, le bugie diventano insostenibili! Siamo sulla strada giusta…
+++LA CONFUSIONE AUMENTA SEMPRE DI PIÙ+++
Se l’imbarazzo di sbagliare i documenti ufficiali non bastasse a creare scompiglio in un governo che cerca di mascherare le bugie, ora ci si mettono anche le dichiarazioni ufficiali dei loro “portavoce” non governativi.
Ieri la ministra Lezzi si è ben riguardata nel cercare di salvare la sua faccia, dando le colpe alla presidenza del consiglio per un documento errato e scaricando le responsabilità ad un altro ministero.
A dar seguito a questo imbarazzo ci ha pensato anche Alessandro DI Battista, che in diretta dal Nicaragua alla trasmissione televisiva “Accordi & Disaccordi”, ha dichiarato “[…] Io stesso mi ero illuso, ero convinto che saremmo riusciti a bloccare Tap, ma è evidente che quando ho detto questa frase intendevo QUALORA IL MOVIMENTO AVESSE GOVERNATO DA SOLO […]”.
Quindi, Di Battista ha affermato che non esistono i fantomatici risarcimenti e che il non bloccare Tap è soltanto una questione politica? Ha finalmente smascherato il fatto che il Movimento ha barattato le poltrone di governo con le battaglie della campagna elettorale? È dunque consapevole che i risarcimenti sono soltanto una scusa?
Ora chiediamo ancora più forte che VENGANO TIRATI FUORI TUTTI I DOCUMENTI DI UNA ANALISI COSTI/BENEFICI che, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più una barzelletta.
Se poi si è succubi di decisioni altrui, l’unica alternativa coerente sarebbero le DIMISSIONI!