SÌ, MA NON CHIAMATELO GIRO D’ITALIA
di Maria Antonietta Vacca______
L’11 maggio a Bologna si correrà la prima tappa del giro d’Italia 2019 che si chiuderà a Verona il 2 giugno. Il giro attraverserà tredici regioni, è perfino previsto un breve sconfinamento a San Marino e diverse tappe commemorative di altrettanti anniversari degni di nota, come i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci che obbligano ad un passaggio dovuto.
Tante dunque le iniziative presentate ieri a Milano per la 102° edizione del giro d’Italia! D’Italia?
Già! Di fatto basterebbe dare un’occhiata alla cartina del percorso per avere una risposta a questa domanda. Tutto il Sud Italia, infatti, è ingiustificatamente tagliato fuori dal Giro fatta eccezione per una toccata a San Giovanni Rotondo. Infuriano, prevedibilmente, le polemiche per questa decisione che di fatto lascia fuori e taglia di netto “Tacco e Punta” dello Stivale su due ruote, in quella che è la manifestazione ciclistica più importante e rappresentativa.
Tutto ciò si colloca di certo in un periodo già denso e colmo di impregnanti polemiche e strumentalizzazioni politiche e sociali. Qualcuno ha già definito il prossimo Giro d’Italia un tributo al ministro Salvini.
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