LE SPERANZE TRADITE / REAZIONI – 4 / MATTEO SALVINI ESULTA, MATTEO RENZI IRRIDE, I LETTORI DI leccecronaca.it PARTECIPANO CON GRANDE INTENSITA’ ALLA PROTESTA CONTRO LA DECISIONE DEL GOVERNO, A MELENDUGNO ALCUNI STRAPPANO LE SCHEDE ELETTORALI, IL MOVIMENTO 5 STELLE SI CHIUDE IN UN SILENZIO TOTALE E TOMBALE
(g.p.)______Il vicepremier, ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini alla notizia del pronunciamento di Giuseppe Conte ha esultato: “Avere l’energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale, quindi avanti coi lavori”.
Dimentico di quando in campagna elettorale si diceva contrario a ogni opera fatta contro la volontà popolare, oppure tuonava contro le imposizioni dei banchieri europei, adesso da un lato ripropone la barzelletta dei costi minori dell’ energia, dall’altro si adegua a ministri e sottosegretari dei precedenti governi, con il peso politico di avere il controllo diretto della Polizia di Stato.
La decisione del governo di ieri sera è riuscita finanche, incredibilmente, a ridare fiato persino a Matteo Renzi, ancora controllore, ma non più leader del Pd, ed era una specie di mission impossible, eppure riuscita: “Hanno vinto le elezioni promettendo cose che non potevano realizzare. Si sono presi gioco delle aspettative della gente. Il tempo è galantuomo: prima o poi lo scopriranno tutti gli italiani come oggi lo hanno scoperto i No Tap”.
Centinaia le condivisioni e i commenti sui social agli articoli di leccecronaca.it da parte dei nostri amici e dei nostri lettori, quasi tutti contrari alle decisione del governo di dare via libera alla costruzione del gasdotto, in buona parte critici, e ferocemente critici, nei confronti del M5S. In particolare, c’è chi sottolinea il tradimento proprio su uno degli aspetti fondanti, quale quello dell’ ambiente, e getta la spugna, basta.
Intanto questa mattina fra Melendugno alcuni cittadini hanno strappato le proprie schede elettorali, e hanno diffuso un video sui social: “Non avrete più il nostro voto!”.
Incredibilmente, al momento nessuno dei tantissimi politici, o portavoce che dir si voglia, salentini e pugliesi del Movimento 5 Stelle si è sentito in dovere di dire una sola parola su quanto è accaduto.
L’ unico commento, dettato all’ agenzia Ansa, viene dai senatori Lello Ciampolillo e Saverio De Bonis con la deputata Sara Cunial: “Anche Conte sbaglia. Non ci possono essere penali, semplicemente perché non esiste alcun contratto tra Stato e TAP. Non ci possono nemmeno essere costi a carico dello Stato, semplicemente perché, non essendovi ad oggi il rispetto delle prescrizioni da parte di TAP, non vi può essere responsabilità dello Stato. Continuiamo ad avere fiducia nella magistratura”.
I tre – il senatore Lello Ciampolillo, 46 anni, di Bari, al suo secondo mandato, l’ on. Sara Cunial, 39 anni, di Bassano del Grappa, e il senatore Saverio De Bonis, 54 anni, di Irsina – sono gli stessi che lo scorso 24 settembre avevano presentato “alla Procura di Lecce una richiesta di sequestro del gasdotto Tap e in particolare dell’area interessata alla realizzazione del micro tunnel“.
Degli altri politici locali, da registrare solamente il commento del consigliere regionale di Fratelli d’ Italia Erio Congedo: “Il capo del Governo gialloverde mette la parole fine alla querelle TAP: l’opera si farà e l’approdo sarà San Foca. Viene così avvalorata la linea politica dei governi Letta-Renzi-Gentiloni. A questo punto, oltre ad essere confermato l’approdo più osteggiato dalle comunità locali per le note ragioni, il Territorio si siederà con le armi spuntate al tavolo delle trattative con la multinazionale sui ristori come contropartita rispetto agli impatti. Come dire, oltre al danno la beffa. Con buona pace di quanto i cittadini avevano creduto in assoluta buona fede, ossia che con il M5S al governo l’infrastruttura sarebbe stata bloccata “dall’esercito” del movimento (Grillo) in appena “due settimane” (Di Battista)”.______
LA RICERCA nei nostri tre precedenti articoli di oggi
In serata, il vicepremier, ministro dello Sviluppo Economico e capo politico del M5S Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a Scordia, in provincia di Catania, ha dichiarato quanto segue:
“Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non e’ semplice dovere dire che ci sono delle penali per quasi venti miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente.
Le carte del Tap, un ministro le legge solo quando diventa ministro. E soprattutto a noi del Movimento 5 stelle non hanno mai fatto leggere alcunché. E soprattutto quando c’erano quelli che sono andati a braccetto con le peggiori lobby di questo Paese, l’unica cosa che ci dicevano che eravamo nemici del progresso. Non ci hanno mai detto che c’erano penali da pagare. Quindi non è che è piu’ conveniente farlo, è che non ci sono alternative”.
Ora ne abbiamo sempre più coscienza.
È stato un abuso della CREDULITÀ popolare.
Il Mezzogiorno è non solo indifeso, ma sbeffeggiato e in particolare lo è il Salento, terra d’origine proprio del Ministro Lezzi che nonostante i ripetuti proclami non è riuscita a far valere la sua autorità, smentendo l’obiettivo unico della sua campagna elettorale.
Da questo si deduce che il contratto di governo è stato basato esclusivamente bramosia di potere, che il Sud è ancora più emarginato, che la rappresentanza parlamentare del territorio non conta nulla.
E nonostante tutto ciò nessuno tira le dovute conseguenze.
Credo che ancor più sembra necessaria ed indispensabile la nascita di un partito del Sud.
Sempre in serata, poco dopo, l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, del Pd, ha così replicato:
“Di Maio si sta comportando da imbroglione, come su Ilva. Non esiste una penale perché non c’è un contratto fra lo Stato e l’azienda Tap, ma, in caso, una eventuale richiesta di risarcimento danni da parte dell’impresa visto che sono stati fatti investimenti a fronte di un’ autorizzazione legale.
Di Maio sta facendo una sceneggiata e sta prendendo in giro gli elettori ai quali ha detto una cosa che non poteva mantenere”.
Gianluca Maggiore, tramite social:
“In questo momento può sembrare che le speranze di veder bloccato il gasdotto TAP siano appese alle iniziative dei parlamentari del movimento 5stelle che hanno ancora a cuore il bene di questo Paese e delle comunità che lo abitano. La fronda, l’ha definita il Fatto Quotidiano ieri in un articolo.
La fronda di parlamentari è composta da tante piccole foglie che decidono di rimanere verdi anziché seccare tristemente come stanno facendo via via tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Spesso le fronde hanno un ramo solido su cui crescere e spesso è rappresentato da un esponente di spicco, magari con un incarico ministeriale.
Il ramo di questa fronda sarebbe dovuto essere Barbara Lezzi, la ministra per il Sud, una che ha costruito la sua campagna elettorale sulla causa no tap. E invece no. Quel ramo è seccato, attaccato da un disseccamento simile a quello degli ulivi pugliesi. Seccato per la disinformazione e l’ipocrisia, per l’interesse di mantenere in vita un governo impossibile che sempre più spesso rigurgita intolleranza.
Le speranze dei cittadini sono appese a una fronda che per adesso è molto esile (solo qualche parlamentare, per ora). Speriamo che questa fronda cresca mettendo a nudo la gravità delle scelte operate da questo governo su TAP e Ilva.
Ma nel frattempo vogliamo ricordare al Paese e al Governo che esiste un’altra fronda, molto più ampia e robusta. Quella dei cittadini che da anni si oppongono a TAP, svelando la sua natura fraudolenta e offrendo una grande sponda agli esponenti politici che hanno a cuore la democrazia e il benessere delle comunità. Quei cittadini che hanno portato davanti alla magistratura le contraddizioni e gli scandali di questo folle progetto.
Il Salento e l’Italia sono appesi alla fronda del senso civico collettivo. Non facciamola seccare. Denunciamo e lottiamo!”.
Gruppo consigliare M5S alla Regione Puglia, tramite mail:
Siamo cittadini nelle istituzioni e possiamo comprendere la rabbia dei cittadini di Melendugno prima da pugliesi che da portavoce nelle istituzioni. Ma il M5S è l’unica forza politica che ha provato a fermare questa opera e a tutto c’è un limite, non possiamo rimanere in silenzio davanti all’ipocrisia degli sciacalli dei partiti che in queste ore stanno strumentalizzando il dolore dei cittadini mentre dovrebbero solo tacere. Se non fosse stato per loro TAP non sarebbe mai esistita. A cominciare da Calenda passando per gli esponenti di Forza Italia per arrivare a Michele Emiliano, che ha sempre preso voti dal partito che TAP l’ha fatto arrivare in Puglia ed oggi ha il coraggio di parlare. Proprio lui che avrebbe risolto il problema semplicemente scaricandolo sui cittadini della provincia di Brindisi, evidentemente ritenuti pugliesi di serie B. Proprio lui che oggi si finge “NoTAP” mentre in una intervista del 13.12.2017 ha dichiarato testualmente: “Io sono sempre stato favorevole al gasdotto Tap, non ho nulla contro i gasdotti” ed è probabilmente per questo che non ha fatto ciò che avrebbe davvero potuto fermare il gasdotto a Melendugno: avviare in tempo la pratica per istituire il SIC mare in quella zona.
Dal canto nostro continuiamo ancora una volta prima da pugliesi e poi da portavoce, ad essere convintamente NoTAP e contro un’opera che non serve a questo territorio e riponiamo le nostre speranze nella magistratura, intervenuta anche grazie ad un esposto presentato da 3 nostri parlamentari M5S Puglia (De Lorenzis, Daniela Donno e Leonardo Donno), sperando che possa bloccare questa opera.
Il Governo sta mantenendo tante promesse dal reddito di cittadinanza, al superamento della Fornero, alla legge sul voto di scambio, all’abolizione dei vitalizi, alla legge spazzacorrotti solo per citarne alcune e ovviamente fa rabbia che non riesca a mantenere anche questa ma sia chiaro: c’è una profonda differenza con gli esponenti dei vecchi partiti nazionali e locali che per decenni in campagna elettorale hanno riempito il Paese di qualsiasi tipo di promessa mai mantenuta e che oggi hanno la faccia tosta di ergersi a paladini della verità. Se conservate un briciolo di dignità abbiate almeno il coraggio di rimanere in un dignitoso silenzio.
Come si dice in questi casi “il tempo è galantuomo”. E tutte le false promesse della campagna elettorale sono state smascherate. Per questo rinnovo la mia piena solidarietà ai cittadini salentini, vittime di una televendita politica degna della migliore Vanna Marchi.
Capisco la rabbia degli elettori salentini che democraticamente hanno scelto di farsi rappresentare in Parlamento dal Movimento Cinque Stelle.
Rappresentanti del popolo che adesso dovrebbero trarne le giuste conseguenze e dimostrare di essere coerenti con la loro, seppur fresca e neonata, storia politica. E altre scuse non reggono più, come quelle su presunte penali e ipotetici contratti mai firmati.
Al tempo stesso però mi auguro che questa rabbia non vada oltre i confini della pacifica e civile protesta.
Perché la democrazia ci insegna che gli elettori hanno sempre una grande arma: le urne.