ACQUISTO AUTO CON LA FORMULA “NO COST”. ARRIVANO LE (PRIME) SEGNALAZIONI DI RITARDO NEI PAGAMENTI

| 25 Ottobre 2018 | 0 Comments

di Stefania Isola * (avvocato – Adiconsum Galatina)______

Presso le nostre sedi in questi giorni stanno iniziando ad arrivare le prime segnalazioni di mancato pagamento delle rate mensili.

Inizialmente si parlava esclusivamente di agosto e settembre 2018 mentre adesso sembrerebbe che i ritardi, dovuti, a quanto sostenuto dalla stessa società, a problemi tecnici del gestionale, si protrarranno sino a gennaio 2019.

Per chi non lo conoscesse, il sistema No-Cost, consente agli aderenti di vedersi rimborsare le rate per l’acquisto della propria auto in cambio di pubblicità da esporre sulla vettura.

Secondo il sistema No cost, l’auto viene acquistata dal consumatore per mezzo di finanziaria indicata dalla società (si badi bene che sia il contratto con la società pubblicitaria che con la finanziaria è sottoscritto esclusivamente a nome del consumatore-acquirente), deve essere di colore bianco e prevede il versamento di € 1070,00 a titolo di anticipo. Con l’aggiunta di € 380,00 viene rilasciata una polizza fidejussoria a garanzia dei rimborsi spettanti per l’intera durata dei 5 anni di contratto.

In realtà, così come previsto dall’art.1 delle Condizioni Contrattuali No Cost, “La Società riconosce, a titolo di rimborso per l’esecuzione dell’incarico, un importo massimo dell’autovettura pari ad Euro 9.500,00 (novemilacinquecento/00) IVA compresa oltre il quale l’incaricato verserà la differenza in base alle eccedenze di prezzo per modello ed accessori richiesti”.

Ora, al di là degli aspetti contrattuali che saranno oggetto di successiva verifica, resta il fatto che il ritardo nei pagamenti delle rate mette in allarme i consumatori, sempre che possano ancora essere qualificati come tali.

Risulta infatti piuttosto particolare il rapporto che si instaura tra i consumatori – acquirenti (noti con il termine di “driver”) e la società No Cost.

A tale proposito va premesso che l’articolo 23 del codice della Strada (sia al comma 2 che al comma 8) stabilisce che è vietata l’apposizione di scritte pubblicitarie sugli autoveicoli pena la sanzione prevista dal comma 11 “Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e quelle del regolamento è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 419 a euro 1.682.

Al fine quindi aggirare gli aspetti legati alle norme in materia di affissione di pubblicità sulle auto al momento della stipula del contratto sembra si instauri un rapporto di “Incaricato alla Vendita a Domicilio”.

Un rapporto con importanti risvolti fiscali.

Il superamento della soglia di € 5000,00 quale reddito complessivo per anno, comporta di norma l’obbligo di iscrizione alla gestione separata Inps. Ma ancora più rilevante è l’aspetto legato a chi ha già un rapporto di lavoro che obbliga quest’ultimo a dichiarare i redditi percepiti (quindi le rate mensili di rimborso) ai fini del conguaglio fiscale.

In sostanza se ho percepito provvigioni devo dichiararle al fisco.

Adiconsum sta monitorando l’evolversi delle situazioni segnalate e invita quanti abbiano riscontrato problemi con questa particolare formula di acquisto di un’auto a contattare le nostre sedi per qualsiasi ulteriore richiesta di assistenza.

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca

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