DUE GIORNATE DI STUDI SU ERNESTO DE MARTINO
(c.l.)______A settanta anni dalla pubblicazione de “Il Mondo Magico” la Fondazione La Notte della Taranta rende omaggio a Ernesto De Martino, uno dei più grandi antropologi europei, con due giornate di studio giovedì 25 e venerdì 26 ottobre in programma a Lecce, Melpignano e Maglie. (nella foto di archivio, del 1956, lo studioso è con la giornalista Muzi Epifani in un sopralluogo in Lucania, ndr.)
Il Comitato Scientifico della Fondazione presieduto dal professor Domenico Fazio, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’associazione culturale “Dialettica e Filosofia”, il Liceo Scientifico “Da Vinci” di Maglie e il patrocinio dell’Università del Salento, ha promosso una serie di appuntamenti e conferenze aperti a tutti per un confronto aperto sul valore culturale della ricerca demartiana.
Il convegno è articolato in quattro sessioni e si terrà in tre sedi:
-25 ottobre, ore 9-13, ore 15-20, prime due sessioni: Il Mondo magico 70 anni dopo e Scenari della “magia” nell’esperienza musicale, all’Università del Salento, presso il Monastero degli Olivetani, Padiglione Chirico, Lecce
-26 ottobre, ore 9-13, terza sessione: L’eredità filosofica, antropologica, etno-geografica, nella sede della Fondazione La Notte della Taranta, presso la Sala Conferenze del Convento degli Agostiniani, Melpignano; ore 15-18, quarta sessione: Ernesto De Martino a scuola, presso il Liceo “Da Vinci” di Maglie.
Le prime tre sessioni del convegno ospitano filosofi, antropologi, storici delle religioni, etnomusicologi che si confronteranno con l’eredità scientifica e l’attualità culturale di un’opera che si distingue innanzi tutto per il carattere interdisciplinare e l’impegno civile.
Pur essendosi affermato come antropologo e storico delle religioni, de Martino ha nutrito la propria ricerca degli stimoli e dei contribuiti provenienti da altri campi disciplinari, quali la filosofia, la storia, la psicoanalisi, la psichiatria, la sociologia, l’etnomusicologia, l’arte, la letteratura. Un confronto di straordinario valore senza il quale non potrebbe essere compresa la peculiare riforma metodologica dell’etnologia che è la cifra del suo intero percorso scientifico.
Scienza storica, il cui oggetto è il rapporto delle umanità non occidentalizzate viventi, del più alieno in quanto alieno etnografico (culture primitive, civiltà dell’Oriente, formazioni culturali subalterne interne all’Occidente moderno) con la cultura occidentale moderna, l’etnologia si palesa come tematizzazione di questo incontro paradossale in cui agisce inizialmente lo scandalo della reciproca incomprensione. Condizione da cui si eleva lo sforzo della ricerca – il paziente e faticoso interrogare e interrogarsi sulle ragioni, le strutture, la genesi del comportamento alieno -, che ritorna in sé come stimolo all’autocritica della cultura di cui si è parte, in vista dell’allargamento della propria umanità e come compito in cui tutto deve risolversi, uscire dal proprio etnocentrismo dogmatico, senza cedere al relativismo, afferrando l’unità e il fondo universalmente umano in cui il proprio e l’alieno sono due possibilità storiche di essere nel mondo.
Di qui le note formule demartiniane dell’umanesimo etnografico o etnocentrismo critico, sulla base delle quali matura e si affina la costante e faticosa ricerca di criteri interpretativi finalizzati a decifrare il senso del nesso tra cultura e costruzione di un mondo, come emerge da tutta la produzione scientifica demartiniana, che a partire dal Mondo magico, attraverso la trilogia meridionalista, Morte e pianto rituale nel mondo antico, Sud e magia, La terra del rimorso, e il successivo Furore, simbolo, valore, per citare solo i titoli più noti, giunge alla Fine del mondo.
Testo pubblicato postumo, la Fine del mondo ci restituisce attraverso una documentazione ricchissima questo sforzo di ricerca e di accurata definizione del concetto di cultura come apertura al significato intersoggettivo, alla comunicabilità, alla progettabilità, come riscatto della crisi della presenza e della sua protezione-reintegrazione attraverso l’ethos del trascendimento della vita nel valore, inteso come progetto intersoggettivo e comunitario di valorizzatore della vita.
Cultura sempre dialetticamente esposta a ricadere nella radice da cui promana il suo slancio vitale, nell’alienazione, nella demondanizzazione, nell’apocalisse; rischio che de Martino non esitava a rintracciare nella cultura della contemporaneità e nella sua letteratura della crisi.
Il convegno è stato organizzato anche come Corso di formazione per i docenti delle scuole, a cui è dedicata la quarta sessione conclusiva, “Ernesto de Martino a scuola”. Tra le finalità del corso si segnala l’esigenza di un confronto costruttivo tra didattica e ricerca scientifica che stimoli la traduzione dell’inesauribile valore culturale e civile della riflessione demartiniana in un progetto di formazione interdisciplinare e pluridisciplinare che coinvolga docenti e studenti.
IL PROGRAMMA COMPLETO:
GIOVEDI 25 OTTOBRE 2018 – LECCE – UNIVERSITÀ DEL SALENTO MONASTERO DEGLI OLIVETANI – (PADIGLIONE CHIRICO)
9:00-09:30 Saluti:
Massimo Manera (Presidente della Fondazione Notte della Taranta)
Annarita Corrado (Liceo Scientifico Da Vinci Maglie)
Fabio Pollice (Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’uomo)
Massimiliano Biscuso (Istituto Italiano Studi Filosofici)
Elena Fabrizio (Dialettica&Filosofia)
I Sessione “IL MONDO MAGICO 70 ANNI DOPO”
Presiede Domenico Fazio (Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Notte della Taranta)
9:30-10:30 Domenico Conte (Università di Napoli “Federico II”), Crisi del soggetto e patologia della civiltà in Ernesto De Martino
10:30-10:45 Sergio Fabio Berardini (borsista IISF), L’autenticità della presenza. De Martino critico di Heidegger
10:45-11:15 Discussione
11:15-11.30 Coffee break
11:30-11:45 Chiara Cappiello (borsista IISF), Il ‘mondo magico’ dei Gephyrismi eleusini
11:45-12:45 Eugenio Imbriani (Università del Salento), De Martino e la frode magica
12.45-13.15 Discussione
II Sessione “SCENARI DELLA ‘MAGIA’ NELL’ESPERIENZA MUSICALE” presiede Domenico Conte (Università di Napoli “Federico II”)
15:00-15.45 Maurizio Agamennone (Università di Firenze), Ernesto de Martino alla radio, nei primi Cinquanta del secolo scorso: musiche, magìe, malìe
15:45-16:30 Gianfranco Salvatore (Università del Salento), Il sound della taranta. L’efficacia magica degli strumenti musicali nella terapia tradizionale del tarantismo
16:30-17:00 Discussione
17:00-17:15 Coffee break
17:15-18:00 Serena Facci (Università di Roma “Tor Vergata”), Musica, magìa e pratiche religiose nell’Africa sub-sahariana
18:00-18:30 Discussione
VENERDI 26 OTTOBRE 2018 – MELPIGNANO – CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI
III Sessione “L’EREDITÀ FILOSOFICA, ANTROPOLOGICA, ETNO-GEOGRAFICA”
presiede Eugenio Imbriani (Università del Salento)
9:45-10:45 Marcello Massenzio (Università di Roma “Tor Vergata”), Il mondo magico: un’opera in divenire
10:45-11.15 Discussione
11:15-11:30 Coffee break
11:30-11:45 Giuseppe Maccauro (borsista IISF), Labirinti della modernità: Ernesto De Martino e l’apocalisse dell’Occidente
11.45- 12:30 Massimiliano Biscuso (IISF), Le tecniche del corpo
12:30 – 13:00 Discussione e Conclusioni
IV Sessione “ERNESTO DE MARTINO A SCUOLA” (riservata ai docenti in corso di formazione in servizio) – LICEO SCIENTIFICO “LEONARDO DA VINCI” MAGLIE
15:00-18:00 Laboratorio didattico (a cura dei tutor Pantaleo Conte, Carla Fabiani, Elena Fabrizio, Anita Pierini).
Referenti scientifici
MASSIMILIANO BISCUSO (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici)
MAURIZIO AGAMENNONE (Fondazione “La Notte della Taranta”)
DOMENICO FAZIO (Fondazione “La Notte della Taranta”)
FABIO POLLICE (Fondazione “La Notte della Taranta”)
EUGENIO IMBRIANI (Università del Salento Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo)
ELENA FABRIZIO (Associazione “Dialettica & Filosofia)
CARLA FABIANI (Associazione “Dialettica & Filosofia)