NOTE D’ ARTE / DONNE E DEE IN UNA MOSTRA A LECCE CHE SARA’ INAUGURATA SABATO 20 ALLE 19.30
di Raffaele Polo______
L’eterno femminino, ancora una volta, è padrone della scena. E si diverte a presentare, stavolta, i vari volti femminili delle Dee mitologiche che semplificano ed esemplificano i vari tipi di donna, anche in una realtà lontana dai miti, come la nostra. Anzi, a pensarci bene, proprio il mondo contemporaneo ha bisogno di rassicurarsi con le sembianze statiche delle eroine le cui gesta allegoriche sono arrivate fino a noi, magari edulcorate da sceneggiature avveniristiche o americanizzate ad usum marveliano.
Insomma, non ci sorprende più di tanto che le nostre brave autrici, ispirandosi ad un famoso testo del 1991 dell’autrice statunitense Bolen, indaghino sui modelli femminili e li identifichino in questa mostra accattivante che si tiene a Lecce, nei caratteristici locali dell’Antica Saliera in via degli Antoglietta, in una ambientazione certamente unica e molto ben congegnata da Gina Affinito.
Adesso, non è il caso di elencare ed abbinare le Dee che vengono rappresentate dalle artiste sino alla conclusiva ‘sublimazione’ che è l’arazzo di Adalgisa De Angelis che integra e armonizza le opere di Rossella Baldecchi, Alessandra Damiano, Milena Gallo, Rosita Lusignani, Rosy Mantovani, Valeria Patrizi, Andrea Rossi (Andrea è nome che vale anche al femminile….)
Piuttosto, è il motivo conduttore delle trenta opere esposte che merita di essere esaminato ed apprezzato: un tentativo, a nostro parere certamente ben riuscito, di entrare in contatto con le energie psichiche che muovono la donna al suo interno e la riscattano dalle implacabili e costrette raffigurazioni stabilite nei secoli, che la imprigionano in ruoli limitati e ormai decisamente superati: madre-amante, donna manager-casalinga, santa-prostituta….
Una mostra da comprendere nel suo complesso, a partire dalla originale ubicazione, per fortificare e rinvigorire quelle connotazioni che paiono essere state completamente dimenticate dallo spirito critico e superficiale dei tempi contemporanei. Proprio dalla più antica mitologia, paiono volerci dire le brave autrici, parte la nuova raffigurazione della Donna e il suo ennesimo riscatto.
Sarà vero? L’interrogativo può avere una sintetica risposta proprio da questa mostra, fruibile sino al 16 novembre con orario pomeridiano nei giorni feriali e sabato e domenica su appuntamento al 3273463882 (le Donne-Dee odierne hanno bisogno di un recapito per il telefonino. Di questo si, non se ne può fare a meno….)