LA STORIA E’ MAESTRA DI VITA? / CERANO COM’ERA PRIMA E COM’E’ ADESSO…SCOPRI LE DIFFERENZE
di Giuseppe Puppo______
Presi come siamo stati di recente e siamo ancora, dall’ attualità, legata all’ Ilva e ora alla Tap, tutti quanti abbiamo tralasciato la centrale di Cerano.
Come se fosse una condanna biblica passata in giudicato, da scontare, per chissà quali colpe abbiamo commesso.
Ci siamo dimenticati i quarantaquattro morti di cancro all’ anno in più che essa provoca, le malformazioni genetiche dei feti nei pancioni delle madri incinte a causa dell’inquinamento, il disastro ambientale combinato, le polveri, le ceneri, tutto.
Ci siamo dimenticati che essa fu costruita passando sopra la volontà popolare, di quelli che non credevano al così detto ‘progresso’, che diffidavano delle assicurazioni e delle promesse, che non volevano cedere al ricatto occupazionale, che desideravano trasmettere alle generazioni future quello che avevano trovato, in questo nostro Salento da amare, che abbiamo amato poco, evidentemente, se tutto questo abbiamo permesso: sarà questa la nostra colpa?
Una terra che poteva e potrebbe ancora, anche se forse ormai è troppo tardi, vivere, e bene, tranquillamente solo di arte, cultura e turismo, e che invece hanno devastato, per scelte politiche scellerate, di cui moltissimi sono stati beneficiari, e molti i complici.
Così ce la ritroviamo aperta dal Mostro dell’ Ilva da un lato, i cui veleni buttati nell’ aria son portati dal vento fino a ottanta chilometri di distanza; al largo, col nostro mare trivellato e che muore lentamente; nel mezzo una terra dei fuochi di discariche parcellizzate, e una desertificazione conclamata della terra, causata dai pesticidi usati nell’ agricoltura, sì quelli della Monsanto: ché poi si chiedono da dove venga l’ essiccamento rapido degli esseri umani, insieme a quello dei nostri fratelli ulivi.
Ho provato a dirle, queste cose, in questi ultimi tempi, a proposito del gasdotto, a un supermanager multinazionale, a un top manager italiano, a un capo di gabinetto ministeriale, tutti non salentini, che non capivano perché non vogliamo Tap, qui nel Salento…
Perché Tap non è solo un tubicino, non è strategico, e soprattutto perché ci darebbe il colpo di grazia, mentre ancora, sia pur malamente, respiriamo…
Parole sprecate.
Forse andavano meglio delle foto. Quelle che ho ‘rubato’ poco fa dal diario Facebook di Lorenza Gioviale e che riporto qui, per esempio…
No, la Storia non è maestra di vita, purtroppo, ci ha sempre aiutato poco e punto ad evitare di commettere errori, gli stessi errori, sempre gli stessi errori.
Però vedere com’era Cerano negli anni Settanta, prima che ci mettessero il mostriciattolo della centrale a carbone, e vedere com’è oggi, qualcosa dovrebbe insegnare, se non altro farci riflettere, almeno un po’, prima che sia troppo tardi, per evitare di replicare gli errori del passato, sempre gli stessi errori, dalle parti di San Foca.