‘A LECCE UN’AMMINISTRAZIONE POLITICA SENZA ETICA’

| 9 Ottobre 2018 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il dirigente provinciale di Fratelli d’Italia – Gioventù Nazionale Lecce Roberto Giordano Anguilla (nella foto) ci manda il seguente comunicato______

Partiamo da una considerazione generale: oggi la politica, a tutti i livelli, è diventata uno spot continuo, un mondo paradossale in cui è difficile distinguere la realtà dalla finzione. Quello che ieri, nel senso comune, era satira oggi si materializza come concreta e tangibile verità nelle Istituzioni. Ridevamo da bambini vedendo i Simpson e la loro ilare raffigurazione di questo mondo; oggi è come se a quel cartone animato a puntate avessimo dato vita, oggi sarebbero i Simpson a ridere di noi.
In rappresentanza di un gruppo giovanile che si occupa di politica schierandosi distintamente, inequivocabilmente, e orgogliosamente a destra, ragazzi tra i 14 e i 30 anni che scelgono di impegnarsi per il bene pubblico, dico che abbiamo bisogno di concretezza, coerenza ed esempi. La politica deve tornare ad andare d’accordo con la parola “etica”!

E veniamo alla nostra realtà cittadina: il sindaco Carlo Salvemini ha sempre avuto la fama di essere un “duro e puro”, eppure da tempo ha ceduto a un maxi-accordo bi/tri/quadri-partisan (e chissà cosa ci attende in futuro) per amministrare la città. Destra, sinistra, centro, tutti insieme nonostante le idee profondamente e inevitabilmente diverse (o forse no).

Storia delle ultime ore, dopo essere stato messo sotto scacco dai tre consiglieri di Prima Lecce, che pur sostenendo un governo di centrosinistra provengono, come la storia racconta, dalla fazione opposta, il sindaco cerca “per il bene della città” (come dicono in più di uno nella forza di governo) di andare avanti. Ci domandiamo allora quale bene e in nome di cosa.

L’amministrazione leccese è composta da una maggioranza precaria a trazione Pd (che si è preso le principali postazioni scatenando il malcontento del resto della coalizione), mescolata con buone dosi di civismo, che spesso, purtroppo, significa personalismo e opportunismo.
Il tutto condito dalla solita retorica di un cambiamento sventolato ipocritamente come novità, aria fresca, nuova, pulita.
A noi pare inevitabile arrivare alla conclusione che non c’è l’interesse per la città dietro tutto questo ma solo la necessità di conservare la gestione del potere a favore di una squadra che non ha nessun valore politico, e non solo, da condividere.
A noi giovani pare che nemmeno durante la Prima Repubblica le intese fossero così “larghe”.

 

Category: Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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