QUALI ANALISI? QUALI PENALI? C’E’ SOLAMENTE LO SFACCIATO ‘AVVERTIMENTO’ DELL’ AZERBAIGIAN. MENTRE IL GOVERNO CONTINUA A CINCISCHIARE, ECCO UN’ ALTRA RIVELAZIONE DEL COMITATO NO TAP. CON GLI APPROFONDIMENTI DI leccecronaca.it
(Rdl)______Il Comitato No Tap ha diffuso in mattinata via social il seguente comunicato______
La risposta del MISE sull’analisi costi-benefici dell’opera #TAP+++
In ritardo, e solo dopo aver richiesto da parte nostra l’intervento del Responsabile trasparenza del Ministero, il MISE risponde alla nostra richiesta di informazioni sull’analisi costi-benefici dell’opera TAP.
Emergono alcuni dati interessanti sulla ragione del viaggio in Azerbaijan del Presidente della Repubblica (nella foto: a Zagulba, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Mattarella con il presidente Ilham Aliyev, ndr) : il Capo di uno Stato democratico come l’Italia apprende da una Società di uno Stato non democratico come l’Azerbaijan di presunte (e non verificate) somme di miliardi di euro in caso di abbandono dell’opera TAP, ma nulla comunica ai suoi cittadini né alcunché ritiene di dover fare il Minsitro degli Esteri Moavero. Né risultano documenti accessibili per confermare tali pretese azere.
Insomma, un Capo di Stato democratico si lascia di fatto “avvertire” da una società di uno Stato non democratico. Nei rapporti tra comuni mortali, questo tipo di comunicazione si chiama “minaccia“.
In tema poi di “penali”, scopriamo che non esistono tali penali, ma solo eventuali danni indiretti derivanti dai contratti di fornitura, nel caso in cui però, non può negarlo il MISE, l’opera TAP risultasse ineccepibile e conforme a tutti i parametri normativi internazionali, europei e nazionali. Il che, com’è noto, non è ancora del tutto certo.
La risposta del MISE, in sostanza, conferma quanto già si sapeva: il Governo italiano non ha mai fatto una effettiva analisi costi/benefici dell’opera TAP, legandosi mani e piedi a una società multinazionale e consentendo al Presidente della Repubblica italiana l’umiliazione di ricevere “avvertimenti” da una Società straniera di uno Stato non democratico come l’Azerbaijan. Anche questa è una ragione in più per continuare a contrastare quest’opera.
La sovranità italiana non può essere sotto scacco degli interessi finanziari e contrattuali di imprese private multinazionali, al servizio di dittatori che umiliano diritti umani e democrazia.
Lo vieta la Costituzione. E noi vogliamo operare sempre e solo dalla parte della Costituzione: la Carta dei cittadini liberi da ogni condizionamento, la Carta della dignità e non degli interessi. Chi è dalla parte della Costituzione, non teme minacce di Stati non democratici e che umiliano i diritti umani.______
L’ APPROFONDIMENTO nei nostri articoli 12 settembre e del 18 luglio scorsi