ASSISTENZA SPECIALIZZATA PER GLI STUDENTI DISABILI: A PALAZZO ADORNO UN MOMENTO DI CONCRETA INFORMAZIONE, TRA LE LUCI E LE OMBRE DEL SERVIZIO
di Paolo Paladini_______
ASSISTENZA SPECIALISTICA PER GLI STUDENTI DISABILI.
Abbiate pazienza, stiamo lavorando per voi.
Potrebbe essere sintetizzata in questo modo la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Adorno di Lecce, alla presenza del presidente della Provincia Antonio Gabellone, dell vicepresidente Paola Mita, del dirigente del Servizio Politiche sociali Donatella Longo e dell’Amministratore della Cooperativa Sociale affidataria del servizio di integrazione scolastica Stefano Parolini (nella foto).
Il tutto allo scopo di illustrare il prossimo avvio dei servizi di assistenza specialistica e di supporto al diritto allo studio rivolto agli studenti disabili delle scuole medie superiori per l’anno scolastico 2018/2019.
Un’occasione di certo utile per mettere al corrente l’utenza di quanto è stato pensato e di quanto si attuerà fattivamente nel prossimo futuro.
La trasparenza dell’azione amministrativa e la concezione pubblica perfettamente incarnata nella metafora della “casa di vetro” di turatiana memoria, passa anche da qui: dalla preparazione attenta di alcuni puntuali presidi di informazione.
Un appuntamento che, però, come nelle migliori storie di questo mondo, ha messo in luce sia le straordinarie opportunità di miglioramento insite nel tema della disabilità, sia le innumerevoli contraddizioni che da sempre popolano questo ambito di manovra così delicato e sensibile.
Per bocca dello stesso Presidente della Provincia di Lecce è stato infatti più volte sottolineato che: “gli uffici stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli per consentire agli operatori (educatori e operatori) di essere in classe il primo ottobre”.
Un ritardo questo che di certo va ad incidere negativamente e sul diritto allo studio, e sulla stessa concezione e tutela della persona in quanto tale.
Ad oggi, nonostante l’inizio delle lezioni avvenuto in data venti settembre, nulla viene garantito. Neppure le risposte alle esigenze più basilari che vanno dai piccoli spostamenti, al cambio del panno, alla somministrazione di acqua e alla dazione di cibo.
Una mancanza solo parzialmente giustificata dall’esplosione delle necessità di servizi.
Ad onor del vero alcune cifre sono state fornite: le domande di assistenza specialistica hanno subito un incremento pari a circa il 40% rispetto all’anno precedente e di quasi il 60% rispetto al 2016/2017.
Ma quanto questa impennata della richiesta complessiva potrà ora coprire l’umiliazione di tutti quei ragazzi costretti a patire la fame, la sete e la mancata pulizia del proprio corpo?
Quanto quell’ulteriore sforzo richiesto ai genitori costretti a fare la spola fra il posto di lavoro, la casa e le aule degli istituti per garantire un minimo di dignità alla loro prole?
Tanto più che simili dinamiche si ripetono ormai da svariati decenni senza soluzione di continuità, a testimonianza di un qualcosa non certamente estemporaneo ma radicato strutturalmente nell’agire amministrativo.
Lo stesso dicasi per il servizio di assistenza alla comunicazione per gli studenti sordi (destinato ad esordire per il primo di ottobre) e per il servizio di trasporto assistito (per il quale l’Ente ha indetto una nuova procedura di gara utile all’individuazione del soggetto che materialmente svolgerà l’azione e per cui si stanno ancora completando le procedure amministrative propedeutiche all’aggiudicazione).
Certo, di notevole interesse le parole della Dirigente provinciale Donatella Longo che, all’unisono con la componente politica, non ha mancato di sottolineare come un obiettivo essenziale permanga poi quello di garantire la continuità educativa agli studenti e quella lavorativa agli operatori. Con ciò facendo proprie importanti richieste provenienti da genitori e famiglie.
A scopo informativo, a detta del Presidente Antonio Gabellone, si è rammentato oltretutto come: “nell’ambito dei servizi di assistenza specialistica e supporto agli studenti con disabilità sensoriali, la Provincia di Lecce si assume l’onere delle rette di ricovero di alcuni ragazzi sordi presso istituti specializzati (Istituto Smaldone) e rimborsa agli istituti scolastici le spese sostenute per la trascrizione/ingrandimento dei libri di testo per gli alunni videolesi”.
Se questi gli sforzi fin qui messi in campo, si vuole sperare, però, che proprio le zone d’ombra sopra evidenziate possano assurgere a momenti di straordinario riscatto per gli anni a seguire.
Se, come fatto intendere nel corso della conferenza stampa, la ragione principale di una partenza così fatta risiede essenzialmente in una esponenziale e inattesa crescita della domanda, che gli Uffici di tutte le Pubbliche Amministrazioni imparino sempre più a dialogare, a scambiarsi i dati e a segmentare meglio le esigenze della loro cittadinanza di riferimento.
Preziose procedure queste che, andando ad abbattere significativamente gli sprechi e ad aumentare le informazioni, potrebbero di certo alzare l’asticella della qualità.
Perché, lo si marchi a fuoco nella coscienza collettiva, quando anche solo un giorno di scuola viene negato ad un ragazzo a causa delle sue condizioni mentali o fisiche, è tutta la scuola pubblica a cessare di essere pubblica e sono tutti gli studenti (disabili e non) a venire privati della loro ricchezza.