REPLICATO A LEVERANO “Muttura”, LO SPETTACOLO DI TEATRO-INCHIESTA CHE DA’ VOCE AL NOSTRO TERRITORIO MARTORIATO. L’ AUTORE WALTER PRETE AFFIDA A leccecronaca.it IL SUO APPELLO A TUTTI A PRENDERE UNA POSIZIONE NETTA: “tra profitto e salute deve essere necessariamente privilegiata la seconda”
di Paolo Paladini______
All’interno della sua programmazione culturale estiva, il Comune di Leverano ha avuto l’onore di ospitare ieri sera lo spettacolo teatrale “Muttura” della compagnia A.lib.I, opera già vincitrice nel dicembre 2017 del Premio Marcello Primiceri.
Le capacità artistiche e la delicatezza dei protagonisti si sono da subito mostrate capaci di accompagnare il pubblico in un viaggio per nulla semplice.
Di Salento e di rifiuti interrati: di questo si è parlato. E poi di mafia, di salute pubblica, di traffici illeciti, di aziende multinazionali, di stupro del territorio.
La meravigliosa ed ispirata penna di Walter Prete ha fatto da sponda all’attenta regia di Gustavo D’aversa, protagonista con Patrizia Miggiano, di tutte di tutte le vicende poste sulla scena.
Un tentativo disperato di offrire parola ad una terra umiliata che, suo malgrado, però, restituisce.
Interrare rifiuti, colmare con la lordura più putrida la bocca di ogni cava dismessa, ogni voragine: un atto sacrilego e violento che fa tremare dalle fondamenta la nostra presunta civiltà.
Troppo semplice, poi, ricoprire tutto con selciato o catrame. Troppo semplice quando sotto ai nostri piedi c’è una terra che si rivolta e, soffocata nel suo urlo, grida ugualmente.
Da qui la “muttura” quel termine che, nel dialetto locale, indica un sottilissimo velo di umidità, quello strato di goccioline quasi invisibile che durante la notte ricopre ogni cosa.
Eppure si avverte la muttura.
La muttura c’è… c’è per chi vuole accorgersi della sua presenza.
Una pagina elevatissima di teatro vero, dunque, che mescolando con intelligenza e amara ironia le vicende di sette personaggi, ha fatto propria la sua antica dignità.
Gustavo D’aversa e Patrizia Miggiano, indossando le maschere di una casalinga, di un autotrasportatore, di una donna dello spettacolo, di uno speaker radiofonico, di un avvocato, di uno stakeholder e di un professore universitario, sono saliti sul palco come si faceva nell’antica Grecia: per fare dono ai presenti di una nuova consapevolezza, per insinuare nelle menti di tutti il beneficio del dubbio e del pensiero critico.
Un atto di denuncia, quindi.
Ma non solo!
“Muttura” ha saputo anche creare un momento di analisi individuale.
Solo chi si accorge di essere malato può nutrire la speranza di guarire, solo chi si fa carico di un percorso di cambiamento può cominciare ad immaginare una società più giusta per i bambini che verranno.
Questa la dichiarazione rilasciata da Walter Prete per i lettori di leccecronaca.it:
“al centro di Muttura si pone sempre l’ignoranza. Quella di chi scava un bel pozzo nel mezzo del proprio giardino per ricoprirlo poi di rifiuti facendone le spese egli stesso.
Guardando a questa nostra Puglia, non posso poi non pensare ai tanti contadini che bruciano teli di plastica su teli di plastica nelle loro campagne, e poi al dramma dell’Ilva di Taranto, all’impatto ambientale della centrale a carbone di Cerano.
Quanto e per quanto tempo saremo disposti ad accettare tutto passivamente?
Ecco, vorrei che “Muttura” aiutasse ognuno a prendere una posizione netta: tra profitto e salute deve essere necessariamente privilegiata la seconda. Senza se e senza ma!
Noi, come uomini e donne di teatro, proveremo sempre ad accendere una luce.
Anche dando a “Muttura” un suo seguito.
In cantiere abbiamo “Muttura2” che si interrogherà sulla condizione degli oceani”.
A presto, allora.
A presto!