NUOVO MAXI SEQUESTRO DI MARIJUANA ALBANESE
(e.l.)______
La scorsa settimana, l’ appello del procuratore capo della Repubblica di Lecce, che ha parlato di decine di migliaia di tossicodipendenti nel salento, ai giovani: “Non date soldi alla mafia, non drogatevi”, in relazione agli arresti e ai delitti a Melissano.
L’ ultimo maxi sequestro era stato il 7 luglio.
Nei mesi, veramente pure negli anni, precedenti, erano state decine le operazioni del genere, in mare, o a terra, sulle nostre coste, con le stesse caratteristiche, nelle stesse modalità. Evidentemente la produzione è tanta, in Albania, e la domanda del ‘mercato’ salentino, elevata durante tutto l’ anno.
Inoltre, l’ approdo sulle nostre coste è gestito in maniera manageriale dalla Sacra Corona Unita.
Un giorno d’ affari vorticoso, in mano alla mafia, con tanti piccoli intermediari e gregari a scalare. Fino agli ‘utilizzatori finali’, il cui numero aumenta, anzi ché diminuire, e passa disinvoltamente a dosi più frequenti e più pesanti.
La marijuana, a torto considerata droga ‘leggera’, muove interessi stratosferici ed è sempre abbondante e facile da trovare.
Ma i ‘colpi’ inferti dalle forze dell’ ordine negli ultimi tempi, come detto, erano stati pesanti.
Questa notte l’ ultimo, seicento chili di marijuana, intercettati a Frigole dagli agenti della Polizia di Stato di Lecce, contenuti in uno scafo.
In carcere sono finiti i fratelli Cristian e Michele Cito, di 28 e 39 anni, di Lecce, con precedenti specifici; Vincenzo Pulli, 40 anni, di Trepuzzi e l’albanese Arsen Xaferi.
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