L’ AMICO AMERICANO. GIUSEPPE E DONALD SONO DIVENTATI PROPRIO AMICI, NEL SENSO CHE L’ ITALIA FARA’ TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO GLI USA. IL GASDOTTO TAP SI FARA’, GIUSEPPE ANDRA’ A TROVARE IL SINDACO DI MELENDUGNO E GLIELO SPIEGHERA’ DI PERSONA
(g.p.)______Questa sera, ore 20 italiane, conferenza stampa congiunta Donald Trump – Giuseppe Conte, al termine del loro incontro a Washington, mezz’ora di dichiarazioni e un quarto d’ora di domande dei giornalisti accreditati alla Casa Bianca.
Punti toccati, la stabilizzazione della Libia, dopo che le loro precedenti amministrazioni l’ hanno distrutta; la sicurezza ai confini e il problema dell’ immigrazione, nei rispettivi Paesi; la cooperazione commerciale; le spese della Nato da ridistribuire e rafforzare; le sanzioni alla Russia, che “non si possono levare da un giorno all’ altro, ma vanno inserite in un dialogo“, secondo Conte, anche se l’ amico americano lo gela di rimando immediato: “Le sanzioni rimarranno così come sono”.
Già, i due si danno del tu, è stato tutto un rimando di “Io e Giuseppe siamo diventati amici”, “Scusami Donald, te lo dico da avvocato, sei un ottimo difensore degli interessi degli americani”, e così via.
Senza imbarazzo, brilla ancora la frase del nostro capo del governo: “Siamo tutti e due capi di governi del cambiamento, stiamo lavorando per realizzare le aspettative dei cittadini che ci hanno eletto”.
C’è qualcuno di voi Italiani che ha eletto Giuseppe Conte?
Però sicuramente fra le aspettative degli elettori del M5S c’era il blocco della costruzione del gasdotto Tap.
Anch’ esso, come leccecronaca.it aveva anticipato nei giorni scorsi, parlando delle pressioni americane di segno completamente diverso, oggetto del colloquio odierno.
Già nelle dichiarazioni iniziali Giuseppe Conte aveva scandito una frase generica, eppure chiarissima: “nel quadro della sicurezza energetica, siamo concordi sulla necessità di una più efficace diversificazione dell rotte energetiche”.
Poi, proprio alla fine, c’è stata la domanda specifica, dell’ inviato del quotidiano La Stampa: “Ne avete parlato? Che cosa avete detto?”, cui Giuseppe Conte ha così risposto, testuale alla lettera: “Ne abbiamo parlato, c’è la nostra piena consapevolezza che è un’opera strategica, che può dare un contributo al rinnovamento energetico. Ho rappresentato a Donald le inquietudini della comunità locale del punto di approdo del gasdotto, io stesso con i ministri competenti mi farò la premura di andare a trovare al più presto, appena possibile, il sindaco e trovare una soluzione che contemperi le loro esigenze e quelle del governo”.
Anche qui, subito dopo di botto, Donald ha tagliato corto: “Vorrei vederlo completato e spero che sia completato subito”.