LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 13 – VITTORIO PAGANO, UN POETA ANCORA SCONOSCIUTO

| 6 Luglio 2018 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

E’ una piovra fantastica 

la campagna leccese – olivi, giallo e terra secca

(rosso un interno l’avversa all’improvviso:

furono verdi o nere due pupille,

ed esili ed ignude mani e braccia, e necessario fu che un volto fosse

il più bello: una gatta? una sirena?

 

Una poesia difficile, contorta, certamente amara e ricca di introspezione e cultura, vicina ai classici ‘maledetti’ francesi, poco o nulla ossequiosa di schemi e generi: quella di Vittorio Pagano continua ad essere una storia di odio-amore con la società del tempo ma anche con chi, oggi, va riscoprendo poeti e letterati che il Salento non ha certo incensato.

Pagano non può essere né amato né rifiutato perché, nonostante abbia scritto tantissimo, non è ancora conosciuto proprio nel suo luogo natio.

Lecce, infatti, se si esclude qualche excursus universitario sulla sua figura (e l’ormai indispensabile Comi Pagano Bodini di Ennio Bonea…) non conosce assolutamente il suo figlio sempre trascurato ed emarginato.

Forse perché non vestiva alla moda, probabilmente perché era sempre in perenne contestazione con tutto e con tutti, magari perché non era riuscito a conseguire la laurea, quel ‘pezzo di carta’ che però era il lasciapassare obbligatorio per una ‘intellighenzia’ leccese che non è stata mai tenera con i ‘maudit’, relegandoli in una eterna ‘sala d’aspetto’, in attesa che qualcosa smuovesse l’ostracismo che ebbero in vita…

Eppure Pagano era ricercatore, giornalista e finissimo scrittore.

A lui si deve, tra l’altro, una accorata e tragica descrizione della Lecce dell’immediato dopoguerra, vista in maniera inconsueta, con toni relativi a miseria, malattia e disagio molto lontani dagli idilliaci cenni che si volevano per una capitale del Barocco… Ma soprattutto, opera meritoria di Pagano, tra le altre, è quella preziosa collezione dei ‘Quaderni de Il Critone’ che (nemo propheta in patria…) furono riconosciuti validissimi e premiati, ma a Firenze, nel 1961…

La vita, le opere, gli scritti di Vittorio Pagano sono così: molto sono andati persi, qualcuno ha ricevuto l’onore di una postuma riscoperta (da non perdere i Reportages in città e altre prose, a cura di Paola Greco, pubblicato da Conte nel 1996). Ma se si pensa che la sua traduzione della ‘Chanson de Roland’ non è stata (ancora) pubblicata, così come tantissimi dei suoi versi, si può comprendere come, oggettivamente, poco o nulla la nostra città abbia fatto per ricordare uno dei suoi più significativi poeti.

Si, gli ha dedicato una strada, assieme agli altri poeti suoi coetanei. Ma in una zona estremamente periferica, quasi a voler perpetuare quel distacco viscerale che ha sempre avuto verso ‘il Vittorio gitano’ che ancora deve essere conosciuto e apprezzato, come merita.

 

La mia città una notte s’è spaccata

e distrutto ne fu da allora il cuore.

Io stupii che non tutta la mia gente

corresse almeno un attimo

per vedersi mostrare

da me la cattedrale

barocca, unica pietra. E forse è la favola

questa cui condiscende ormai la voce,

ma davvero hanno un sangue ed una carne

gli angeli buffi e le cariatidi aspre

della facciata storica e un curioso

scheletro in movimento,

che poi divenne inutile conoscere

e riportare alla memoria. A un tratto,

lo spazio immaginato

sui tetti fu deserto,

e avrei creduto di toccare, simile

a opachi fumi, il sonno degli assenti.______

13 – Continua______

LA RICERCA nei nostri precedenti articoli della rassegna (stanno nel nostro archivio, accessibile dalla home page, digitando anche semplicemente  nome e cognome che interessa nel riquadro ‘CERCA’ a destra sotto la testata)

1 – ERNESTO ALVINO, 13 aprile

2 – ENRICO BOZZI, 20 aprile

3 – RINA DURANTE, 27 aprile

4 – SALVATORE BRUNO, 4 maggio

5 – CLAUDIA RUGGERI, 11 maggio

6 – ANTONIO VERRI, 18 maggio

7 – SALVATORE TOMA, 25 maggio

8 – RAFFALE PROTOPAPA, 1 giugno

9 – GIOVANNI POLO, 8 giugno

10 – FRANCESCANTONIO D’AMELIO, 15 giugno

11 – GIUSEPPE DE DOMINICIS, 22 giugno

12 – ROCCO CATALDI, 29 giugno

 

Category: Cultura, Libri

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