UNA STORIA D’AMORE NELLA PUGLIA DEL CINQUECENTO
di Raffaele Polo______
Con ‘Amor di terra lontana (Storia di un amore nella Bitritto del Cinquecento)’ la brava studiosa Mariagraziella Belloli (nella foto) ci presenta una vera e propria ‘cronachetta’ di sciasciana memoria, facendo emergere dal più dimenticato e trascurato velo del tempo, una vicenda che si fa piacevolmente frequentare, immersa in una atmosfera molto ben rapportata, a sottolineare le difficili e mutate condizioni che due anime destinate ad incontrarsi e donarsi una all’altra, potevano riscontrare nei tempi passati…
Diciamo subito che, andando a guardare con curiosità nelle storie secolare dei nostri paesi, vi sono sicuramente testimonianze e storie simili a questa, soprattutto nelle realtà nobili e illustri dei casati destinati a governare nelle terre che, invece, i popolani e i contadini potevano solo dissodare a fatica…. Al di fuori e al di sopra di qualsiasi critica (ci mancherebbe!!) le ‘storie’ ricche di indicazioni e di buoni sentimenti sono solo quelle che riguardano le stirpi nobili che, nel passato, avevano gli onori della cronaca…
E sorprende piacevolmente quando dall’incontro tra la sorella del Vescovo – Barone Antonio Del Pozzo (la graziosa Caterina)e il patrizio bolognese Giovanni Guidotti, scaturisce una storia d’amore che si dipana tranquilla e ricca di sensibilità per la natura, per i luoghi e per le persone della Puglia del XVI secolo, sino all’epilogo traumatico e tragico che ci lascia con l’amaro in bocca, abituati come siamo ad un facile e pronosticabile ‘…e vissero felici e contenti…’
No, stavolta le pietre, le reliquie, le rovine in abbandono, facilmente visitabili nei luoghi abbandonati per secoli, ci danno un altro senso. Ed è giusto, è ammirevole che la sensibile ricercatrice Mariagraziella Belloli, abbia fatto del suo meglio per rinverdire e far conoscere una vicenda veramente degna di essere conosciuta, che affiora dalle microstorie di castelli e castellani del barese.
Con l’intuito fine della studiosa di rango, la Belloli mescola abilmente le notizie raccolte dai vecchi registri relativi ai possedimenti ecclesiastici, facendo conoscere quel che resta della Chiesa di Santa Caterina a Bitritto e suscitando la voglia di conoscere meglio questo angolo di Puglia, così evidentemente ricco di storia e di testimonianze. Ma, soprattutto, ci riconcilia con quel lieve senso di appagamento che danno le cronache di fatti positivi, di persone prodighe e sensibili, di momenti legati alla pace ed alla gioia comunitaria. E anche le foto, molto ben orchestrate nel testo (sono di Camillo d’Angelo e Carlo Bombacigno) servono a connotare positivamente questi luoghi, intrisi di quell’accorato fascino che viene dalle mura antiche e dagli scorci di remote dimore.
Non sorprenda che questo testo, sotto forma di racconto-storico, sia stato segnalato e premiato dalla casa editrice ‘I libri di Icaro’, e sia ora pubblicato dalle Edizioni Sogni di Carta di Città Futura. È la riconferma di come, nella nostra realtà, siano numerose le vicende, tutte da scoprire e ri-scoprire, che ci parlano delle magiche atmosfere di un passato che, purtroppo sempre più spesso, trascuriamo o, addirittura, distruggiamo.