DON SANDRO ROTINO E IL CINEFORUM

| 19 Giugno 2018 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Pensate che, nei primissimi anni Settanta, presso il Municipio di Lecce si indisse la ‘Consulta giovanile’. E (allora i tempi erano diversi) tutti i giovani, più o meno impegnati, fecero fuoco e fiamme per partecipare, non fosse altro che per vivere quel momento così importante e unico, per la nostra città.

Don Sandro Rotino era il mio insegnante di Religione, al Liceo Palmieri.

Lui entrava serio in classe, apriva la borsa nera e tirava fuori un po’ di riviste di cultura cinematografica. Poi, additava due o tre dei più facinorosi e, con un perentorio gesto, indicava la porta: “Tu, tu e tu, pedalate fuori”, diceva,

E poi iniziava il suo discorso sulla sociologia dell’ultimo film pubblicizzato o addirittura appena arrivato nelle sale. Pochi minuti, ricordo che ‘Helga’ fu liquidato in quattro parole e ‘Barbarella’ (che avevamo visto due volte) non fu neppure menzionato.

Ma imparammo a conoscere il Cineforum e fu giocoforza iscriversi e frequentare…

Così, probabilmente per avermi scorto al Cineforum dell’Antoniano (considerato molto meno laico di quello del Politeama) don Sandro mi guardò fisso e disse: “Ho dato il tuo nominativo. Tu rappresenti il Cineforum”.

Allora è in iziata la mia carriera di cinefilo (non cinofilo, mi raccomando).

E ricordo ancora un film terribile di quel tempo, di Anghelopulos, ‘Il lutto si addice a Elettra’, cui seguì un imbarazzante silenzio che lo stesso don Sandro non seppe gestire da par suo…

Ora, don Sandro Rotino aveva questa passione, era uomo di cultura e buon relatore, passionale quanto basta e dotato di una solidità di acciaio per controbattere gli oppositori.

Che gli dicevano, quasi tutti, la stessa cosa: “Ma noi andiamo al cinema per divertirci. E poi questi film che fanno al Cineforum perchè debbono, per forza, essere noiosi?”

Nel profondo del nostro io, ce lo chiedevamo anche noi e, seppure impressionati dalla ‘Corazzata Potiomkin’ e dall’occhio della madre, non ci sentivamo per nulla vicini a quei drammoni, finendo per preferire Charlot, Buster Keaton e Stanlio e Ollio….

Ma dovevamo fingere, ci tenevamo all’approvazione di don Sandro, che diventava tutto rosso quando si arrabbiava e minacciava di cacciarci fuori…

Adesso, il Cineforum non c’è più.

Non so sequalcuno lo rimpianga. Sono andato al DB, quest’anno, c’erano studenti e professori il mercoledì, i film erano interessanti e qualche ragazzo ha accennato anche ad intervenire. Ma, terminato il film, ognuno non vedeva l’ora di tornare a casa…

Ora, con l’iniziativa che è stata presa a Lecce, utilizzando lo spazio alle spalle dei Teatini, si vuole, in un certo senso, instillare l’amore per il buon cinema, rinverdendo anche classici e pellicole che non vengono programmate neppure nelle infinite reti televisive nostrane….

Io suggerirei una controprova: lasciamo l’ingresso libero, con questo programma di film, e poi tiriamo le somme, dopo una settimana di programmazione.

Se sono più di 20 gli spettatori che vanno a vedere la ‘Corazzata’ con l’ingresso gratuito, allora si può discutere.

Sennò, sentite: fate una bella retrospettiva di film XXX, quelli che trenta, quaranta anni fa erano programmati all’Odeon.

Io credo, allora, che i biglietti andrebbero a ruba…______

LA RICERCA nel nostro articolo precedente

AL VIA LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA STORICO-ACCADEMICA AI TEATINI DI LECCE. UN CONSIGLIO DISINTERESSATO PER L’ ASSESSORE ANTONELLA AGNOLI ESTIMATRICE DELLA CORAZZATA POTEMKIN

 

Category: Cronaca, Cultura, Eventi

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