RICHIESTO IL PROCESSO PER I PROTAGONISTI DELLA ‘DOLCE VITA’ DEI DIRIGENTI DELLE EX FERROVIE DEL SUD EST, E DEI LORO PROTETTI E RACCOMANDATI: CENE DA MIGLIAIA DI EURO, CONSULENZE DA CENTINAIA DI MIGLIAIA E DI TUTTO, DI PIU’, SULLA PELLE DEI POVERI PENDOLARI
(e.l.)______La Procura della Repubblica di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per diciotto persone, ex manager, progettisti e imprenditori, accusate del crac delle Ferrovie Sud Est, per tutta una serie di reati ipotizzati risalenti al periodo fra il 2010 e il 2015.
Poi la società fu commissariata, e venne acquistata dalle Ferrovie dello Stato.
Le accuse sono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, e di dissipazione e distrazione di fondi.
Cinque mesi fa ci furono arresti e sequestri, e il caso assunse dimensione nazionale, anche per le ‘spese pazze’ attribuite dagli inquirenti, e, sempre secondo i magistrati, a numerose consulenze d’ oro in più modi favorite e assegnate.
Il tutto, a fronte di un servizio trasporti, soprattutto nel Salento, lento, fastidioso, avventuroso, del tutto insoddisfacente in situazioni normali, ma spesso pure fonte di svariati svantaggi, per chi è costretto a servirsene.
Un vero e proprio scandalo, insomma, aggravato dalle notizie di reato, di aver dissipato o distratto fondi per centinaia di milioni di euro.
Adesso, il 6 luglio, la parola decisiva al giudice unico Francesco Pellecchia, che a Bitonto disporrà nel merito della richiesta della Procura, e dunque deciderà sul processo.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 1. febbraio
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