OTRANTO, MOSTRI SACRI E MOSTRI…TRA ARTE E IPOCRISIA
mv_______‘900 in Italia. Da De Chirico a Fontana Castello Aragonese di Otranto 14 giugno-21 ottobre 2018
Una mostra che spazia da Giorgio De Chirico, un pittore che corteggiò il Fascismo, a Renato Guttuso, il cui successo è da attribuire in massima parte al Partito Comunista Italiano, nel quale militava, e che tra l’altro, lo fece eleggere per due volte Senatore. Non ci dimentichiamo che il PCI era il più grande partito comunista europeo, e che se in Italia formalmente era all’opposizione, nella realtà occupava buona parte di quei posti chiave che spesso decidevano le sorti, di un pittore, di uno scrittore, persino di un cantante.
Guttuso disegnò, su incarico del partito, quello che per decenni è stato il simbolo del PCI, la bandiera Rossa con la falce e martello gialla, era ancora il periodo in cui il PCI prendeva 20 miliardi l’anno dall’Unione Sovietica e a questa doveva obbedienza e fedeltà.
Poi cè Lucio Fontana, conosciuto ai più, per i suoi tagli nelle tele, le cui simpatie per il fascismo erano piuttosto note, nel 1930 partecipò alla Biennale di Venezia con un’opera dall’esplicativo titolo Vittoria fascista.
Allo stesso anno risale il progetto, mai realizzato, per una fontana commemorativa di G. Grandi, precoce esempio di astrattismo, concepita come una spirale metallica di forme costruttiviste, nella quale appare chiaro il riferimento al dinamismo futurista. Nello stesso anno G. Terragni gli commissionò una Vittoria per il Monumento ai cadutidi Erba (1928-1932), oggi distrutto. Nel 1936 collaborò con E. Persico, M. Nizzoli e G. Palanti al progetto del Salone della Vittoria allestito alla VI Triennale di Milano realizzando La grande Vittoria dell’aria (distrutta).
Fu amico di T. Mazzotti, poeta e scultore futurista amico e seguace di Filippo Tommaso Marinetti.
Nel 1945 cominciò ad insegnare modellato all’Accademia di belle arti di Buenos Aires e, l’anno successivo, fondò l’Accademia di Altamira con J. Larco e J. Romero Brest. Nello stimolante ambiente della scuola nacque, dalla collaborazione con un gruppo di allievi, il Manifesto blanco.
Nel testo riecheggiano toni e tematiche di ascendenza futurista e surrealista: “Si richiede il superamento della pittura, della scultura, della poesia e della musica … in accordo con le esigenze dello spirito nuovo … queste arti permangono stagnanti in valori estranei alla nostra civiltà, senza possibilità di sviluppo nel futuro… Postuliamo un’arte libera da qualunque artificio estetico … basata su forme create dal subcosciente, equilibrate dalla ragione” (Manifesto bianco, 1946, in De Sanna, 1993, pp. 162, 164-166).
E’ notorio che gli artisti per vivere hanno bisogno di appoggiarsi al potere, per cui va da se che debbano con la loro opera sostenere chi li finanzia.
I papi e i mecenati, che hanno fatto bella l’Italia non si contano, ne siamo tutti consapevoli e ne siamo tutti contenti.
Quando però l’artista al soldo del potente o del partito recita pure la parte del rivoluzionario o del combattente per la pace, o contro le discriminazioni, si pensi al compagno Oliviero Toscani, notoriamente comunista, al servizio della Benetton, simbolo del capitalismo cattivo, allora qualcuno deve pur dirlo.______
‘900 in Italia. Da De Chirico a Fontana
Castello Aragonese di Otranto
14 giugno-21 ottobre 2018
Inaugurazione con ingresso gratuito giovedì 14 giugno, ore 19.30______
“Per questa estate l’Amministrazione Comunale ha deciso di raddoppiare l’impegno, rinnovando la mostra sull’opera fotografica del maestro Oliviero Toscani e allestendo una nuova mostra sulla pittura italiana del ‘900, che ci offre un percorso entusiasmante, con oltre 40 opere, da De Chirico a Fontana. L’arte è oggi, in un mondo che si meccanizza sempre più, un forte punto di riferimento per riaffermare la centralità dell’uomo, per esaltare il genio”, afferma il Sindaco Pierpaolo Cariddi.
Il Comune di Otranto e Theutra hanno il piacere di comunicare l’inaugurazione della grande mostra ‘900 in Italia. Da De Chirico a Fontana, una ricognizione sulla storia dell’arte del secolo scorso attraverso l’esposizione di oltre quaranta opere, alcune delle quali inedite, di riconosciuti maestri, tra i quali Renato Guttuso, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Jannis Kounellis, Fausto Melotti, Achille Perilli e Michelangelo Pistoletto.
La mostra, curata da Luca Barsi e Lorenzo Madaro, si propone di indagare un secolo straordinario per l’arte e la cultura italiana nelle sue declinazioni più sofisticate, dalla Metafisica all’astrazione di Forma 1, dall’Informale alla Pop Art, dall’Arte Povera alla Transavanguardia, ovvero i maggiori movimenti che hanno costellato il secolo scorso, anche nel contesto internazionale.
Artisti storicizzati, protagonisti delle pagine più significative della storia dell’arte nazionale e internazionale, hanno contribuito alle grandi rivoluzioni artistiche del XX secolo e alla storia delle immagini e della forma, attraverso ricerche sperimentali, idee pionieristiche e relazioni intellettuali con poeti, scrittori e musicisti, all’insegna di un dialogo fervido indirizzato alla costruzione di quell’immaginario sfaccettato che è il ‘900 nella sua totalità.
Le sale espositive del Castello Aragonese saranno così al centro di un ambizioso progetto espositivo, composto da singole sezioni, in cui saranno raccolti nuclei specifici di opere legate tra loro da connessioni intellettuali, visive e quindi non soltanto cronologiche. Il progetto allestitivo, curato dagli architetti Francesca Fiore e Lorenzo Spagnolo, si propone di essere fruito da un vasto pubblico di non addetti ai lavori, perciò al suo interno ospiterà anche un ampio e fruibile apparato didattico che consentirà a tutti i visitatori (anche attraverso video e materiali multimediali) di immergersi nelle opere (e nelle biografie dei rispettivi autori, redatte dagli studenti del corso di Storia e metodologia della critica d’arte, prof. L. Madaro, dell’Accademia di Belle Arti di Lecce) con più consapevolezza.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione – progettata, così come il resto della comunicazione visiva, da Giorgio Casciaro –, che sarà disponibile nel bookshop del castello, e sarà al centro di una programmazione di visite guidate e attività collaterali.
Gli artisti protagonisti del progetto espositivo
Carla Accardi, Franco Angeli, Giacomo Balla, Agostino Bonalumi, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Bruno Cassinari, Enrico Castellani, Sandro Chia, Roberto Crippa, Enzo Cucchi, Giorgio De Chirico, Nicola De Maria, Filippo De Pisis, Piero Dorazio, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, Mimmo Germanà, Renato Guttuso, Jannis Kounellis, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Ennio Morlotti, Mimmo Paladino, Pino Pascali, Achille Perilli, Michelangelo Pistoletto, Mario Radice, Mauro Reggiani, Manlio Rho, Mimmo Rotella, Antonio Sanfilippo, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Mario Tozzi, Emilio Vedova.
Contestualmente sarà visitabile, fino al 9 settembre, la mostra di Oliviero Toscani, Cinquant’anni di magnifici fallimenti, promossa da Theutra e Comune di Otranto e curata da Nicolas Ballario con il coordinamento di Lorenzo Madaro. L’esposizione mette in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra. Tra i lavori in mostra il celebre Bacio tra prete e suora del 1991, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e tantissimi altri.______
Info
Castello di Otranto, Piazza Castello, 73028 – Otranto – Tel. 0836 210094
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 24 (orario continuato)
Costi biglietti: intero 10,00 euro ; ridotto 8,00 euro.
La mostra dedicata a Oliviero Toscani è stata prorogata fino al 9 settembre (ingresso gratuito con il biglietto della mostra sul Novecento in Italia).
Otranto, 4 giugno 2018
Category: Costume e società, Cultura