LE QUATTRO DONNE DI SALVATORE SISINNI
di Raffaele Polo______
Ancora con ‘SetteMuse Edizioni’ il prolifico medico di Squinzano, Salvatore Sisinni (nella foto), pubblica il recentissimo ‘Quattro donne nella vita’ con lungo ed esplicativo sottotitolo: ‘Elogio della gente povera e semplice ma ricca di affetti e di valori (memorie autobiografiche)’.
L’autore prosegue la scelta iniziata nel 1997 con ‘Ricordi di famiglia: mia madre’ in un procedere tutto legato alle rimembranze autobiografiche che sono, d’altra parte, l’occasione per proporre un piacevolissimo affresco di ‘come eravamo’, presentandoci un Salento che, fiero della sua povertà e della sua genuina realtà di ‘Finibusterrae’, vedeva scorrere l’avventura umana dei suoi abitanti con una calda partecipazione intrisa di mare e ulivi, in un contesto che ha sempre esaltato l’idea del sacrificio, del risparmio, dell’amor filiale e della riconoscenza, facendone il proprio vanto e riuscendo quasi a mitizzare l’epopea di una terra, per molti altri versi, dimenticata da Dio e dagli uomini….
Sisinni riassume la sua esistenza con pochi accenni che spiegano tutto: ‘Nascere povero e, dopo appena dieci mesi, rimanere orfano per, poi, crescere all’ombra di figure solo femminili, è certamente una ‘sfortuna’, perchè comporta molte rinunce e non pochi sacrifici. Ma può diventare, paradossalmente, una opportunità e (quasi) una ‘fortuna’, in quanto stimola allo studio e responsabilizza prima del tempo. Se, poi, s’incontra una moglie, amante del lavoro e della famiglia, le difficoltà e le amarezze degli anni precedenti vengono dimenticate o, meglio, neutralizzate fino ad essere del tutto annullate.’
Sisinni, in questo libro, si sofferma sulle figure catalizzatrici della nonna, della zia, della madre e della moglie, scorrendo attraverso gli anni la propria vita con fatti ed episodi che hanno, tutti, la freschezza dei racconti dei fanciulli, dispiegando un affresco costellato da tanti personaggi il cui ricordo balza imperituro all’attenzione del lettore, che finisce per sentirsi coinvolto nella limpida narrazione dell’autore.
Intrigante, poi, la scelta editoriale del bravo editore Luigi Maci che costella lo scritto da una robusta scelta di immagini e fotografie, comprese alcune istantanee scattate dall’autore e anche immagini di repertorio che collocano gli avvenimenti nel loro giusto contesto. Pare, in alcune pagine, di essere in quei libri di lettura che, negli anni passati, deliziavano gli alunni delle scuole elementari, affiancati al ‘sussidiario’…
Insomma, ancora una volta, il bravo Salvatore Sisinni ci offre un piacevolissimo squarcio del ‘suo’ Salento, grondante di buoni sentimenti e nostalgia, ma imbevuto di quella schietta qualità, ormai così rara: l’onestà e la sincera partecipazione al mondo che ci circonda, senza rinunciare ai propri principi.
Da segnalare, infine, la quasi commovente predisposizione didattica dell’autore, che non manca di citare, con dovizia di particolari, personaggi e avvenimenti di grande rilievo, fornendone spiegazione e descrizione, sovente lasciandosi piacevolmente andare alla deriva dei ricordi…
Allo scrittore Asimov posero una domanda singolare: ‘Se sapesse che, tra qualche ora, il mondo finirà, cosa farebbe?’
E l’imperturbabile maestro della fantascienza rispose: ‘Scriverei più in fretta!’
Ecco, ci piace immaginare Salvatore Sisinni, alla sua scrivania che, emulo di Asimov, scrive e pubblica più in fretta…
Mi aggiorni piacevolmente sulli eventi della lettieratura salentina.