UN BAGNO AL MARE, FRA LE ANATRE SELVATICHE
di Valerio Melcore________Non sempre è vero che dove arriva l’attività dell’uomo la natura debba fare un passo indietro o addirittura finire per essere distrutta.
Qualche volta invece vi può può essere una sinergia positiva.
Abbiamo documentato con alcune immagini quanto scriviamo.
Ieri, un sabato caldo da piena estate, per cui ho deciso di andare al mare a fare il bagno.
Una volta i nostri padri si infilavano l’indice in bocca e dopo averlo insalivato, comprendevano da quale parte spirava il vento, e decidevano di conseguenza se andare a San Cataldo, a San Foca, o a Porto Cesareo, ossia sull’Adriatico oppure sullo Ionio.
Noi, almeno io, queste conoscenze “eoliche” non le ho, quante conoscenze ha perso la mia generazione, ma certo ha tutta una tecnologia al suo servizio.
Per cui consultato il mio cellulare mi sono diretto a Porto Cesareo.
Giunti sul luogo nonostante fosse un sabato di maggio, non c’era un parcheggio, stavo scrivendo neppure a pagarlo, come se oramai ci fosse un posto dove non si paga.
Così ho superato il noto lido del Tabù e dopo un po’ ho preso una stradina che mi ha portato in una bellissima baia, dove l’acqua è cristallina e ieri non presentava neppure un’increspatura sulla superficie.
Sulla spiaggia gli ombrelloni bianchi e le sdraio del lido Elio fanno bella mostra di se, i clienti sono ancora a di là a da venire, mentre la spiaggia libera è piuttosto affollata, anch’io mi approprio del mio pezzettino di spiaggia poso la borsa e via a farmi il bagno.
Mentre ero in acqua a fare il bagno mi sono accorto che un’anatra selvatica in tutta tranquillità nuotava in mezzo ai bagnanti, i quali sono stati piacevolmente colpiti da questa inusuale presenza.
Così ho deciso di prendere il cellulare e documentare ciò che vedevo, ma prima che potessi avvicinarmi ho visto una signora che portava una bacinella d’acqua sul bagnasciuga e dove prontamente l’anatra è andata a dissetarsi, dopo un po’ è giunto un signore che ha cominciato a lanciargli dei pezzettini non saprei dire se di pane o altro. Per cui mi sono avvicinato e gli ho chiesto come fosse avvenuto questo incontro e come si era instaurato questa fiducia tra l’animale selvatico e le persone.
Il signore gentilmente mi ha spiegato che un giorno una coppia di anatre si è fermata sullo specchio d’acqua antistante il lido e che gli sono stati lanciati dal gestore dei pezzi di pane, da allora tutti i giorni la coppia di anatre torna a trovarli.
Di fatto quelle due anatre sono diventate un’attrattiva per quanti si recano su quella spiaggia. Potersi fare il bagno in mezzo alle anatre selvatiche non capita tutti i giorni.
Ma così come documentiamo le eccellenze, che volte non riguardano solo le strutture o i prodotti del nostro territorio, ma anche i comportamenti positivi e la sensibilità dei nostri conterranei, così denunciamo invece chi pecca di superficialità e menefreghismo.
Sulla stessa spiaggia vi era un grosso cane lasciato libero, che prima ha cercato di azzannare l’anatra, e poi ha dato l’assalto a un cucciolo portato al guinzaglio da una giovane coppia.
Ecco, non abbiamo nulla contro i cani, ma molto contro i loro padroni che non riescono ad educarli e a tenerli a bada, per salvaguardare anche l’incolumità degli altri.
Per cui riteniamo che al gestore del lido bisognerebbe dare una medaglia, per essere riuscito a far diventare degli animali selvatici un’attrattiva per i suoi clienti, e viceversa andrebbe multato questo signore che ritiene di poter far scorrazzare liberamente il suo cane, oltretutto di grossa taglia.
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