LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 7 – SALVATORE TOMA, IL MAGLIESE CANTORE DELLA MORTE
di Raffaele Polo______Le ‘Ciancole’, a Maglie, erano un bosco di querce, denominato familiarmente ‘giardino’. Adesso c’è ancora il ricordo di quello che era sino a trent’anni fa , il rifugio preferito di Salvatore Toma. C’è una targa, col suo nome, che indica l’albero sotto il quale si lasciava rapire dai suoi momenti poetici, qualcuno dice che, novello ‘Barone rampante’, si issasse fra i robusti rami della quercia, per immergersi ancor più in quella sua meditazione onirica fatta di spleen e richiami dell’aldilà.
Toma amava quel luogo, non ha mai abbandonato l’idea di trascorrere nella sua terra, tra i suoi cani (ma anche con tutti gli animali che lo circondavano, tangibili e vicini come la civetta, lontani e sospirati come il falco o il capodoglio)quel breve tratto di esistenza che lo avrebbe portato all’esito finale che così descrive:
Eccola che arriva…è lei…
preparati.
Ma lei chi? Scusa,
lei no?… la morte.
Non la senti?
Sta sgranocchiando le pannocchie
giù nei campi
gli alberi di noce le aiole
presto mangerà i nostri
muri di casa
i nostri letti le nostre carni
le nostre
valigie lanciate
in un’ultima illusione
di partenza
su preparati…
non fare il cretino proprio ora…
abbi pazienza…
E, per come succede quasi sempre con i poeti, soprattutto dalle nostre parte, un Fato inclemente li toglie dalla esistenza terrena prematuramente; con Salvatore Toma si parla di suicidio, un esito ambito, confermato nei suoi versi che ribaltano l’idea del ‘suicida’ e non accettano il luogo comune del ‘suicida vigliacco’ (a creare progettare ed approvare/ la propria morte ci vuole coraggio!/ Ci vuole il tempo/ che a voi fa paura. / Farsi fuori è un modo di vivere/ finalmente a modo proprio/ a modo vero.)
Ed è proprio questo il tema dominante delle composizioni del poeta magliese.
Come sottolinea Donato Valli nella sua introduzione alla raccolta ‘Ancora un anno’ i tre dilemmi mentali di Toma possono sintetizzarsi nei termini animale-uomo, realtà-sogno, vita-morte. Da ciò scaturisce la mole di versi pubblicati e non, soprattutto le annotazioni e gli scritti di getto dei suoi Quaderni, ripresi, esaminati, osservati e studiati per comprendere e valorizzare questo grande Poeta che segue la purtroppo sempre reale indifferenza della Letteratura ufficiale contemporanea che trascura i prodotti artistici e poetici del nostro Salento, eterna ‘sub-regione culturale’, come amava definirla Ennio Bonea.
Per conoscere (e amare) Salvatore Toma (che oggi avrebbe 67 anni ma si è fermato a 36…) consigliamo il ‘Canzoniere della morte’, a cura di Maria Corti, pubblicato da Einaudi nella ‘Collezione di Poesia’ nel 1999.
Ci sono tutte le sue poesie più toccanti e coinvolgenti.
C’è il grido provocatorio e triste di un grande Poeta.
7 – Continua______
LA RICERCA nei nostri precedenti articoli della rassegna (gli articoli sono nel nostro archivio, accessibile dalla home page, digitando anche semplicemente nome e cognome che interessa)
1 – ERNESTO ALVINO, 13 aprile
2 – ENRICO BOZZI, 20 aprile
3 – RINA DURANTE, 27 aprile
4 – SALVATORE BRUNO, 4 maggio
5 – CLAUDIA RUGGERI, 11 maggio
6 – ANTONIO VERRI, 18 maggio