DI BATTISTA BACCHETTA MATTARELLA
di Valerio Melcore_______In questi giorni ci è stato spiegato, sopratutto dai sapientoni che oramai stazionano permanentemente nei salotti televisivi, che la Costituzione, con le sue regole di fatto blocca quella che è la volontà popolare, e che alla fine, a decidere il governo da dare ai cittadini, non sono i cittadini, bensì il Presidente della Repubblica.
Ora bisogna ricordare che il presidente della Repubblica, altro non è che un politico messo lì dai suoi colleghi, e che magari nel frattempo sono stati mandati a casa dal popolo sovrano.
Ma allora dove sarebbe il rispetto per la volontà popolare, se il capo del governo, i ministri ed il programma da realizzare deve piacere ed avere il beneplacito del Presidente della Repubblica.
Se la Costituzione prevede che il capo del Governo alla fine lo sceglie Mattarella, e chi deciderà la linea del governo non saranno le forze politiche che sono state suffragate dal voto popolare, o dai leader di queste forze politiche, bensì dal Presidente del Consiglio, il quale presenterà i Ministri al presidente del Governo, ma alla fine sarà sempre Mattarella ad avere l’ultima parola, forse ci sarebbe da farsi qualche domanda su questa nostra Costituzione, che cerca di ingessare la volontà popolare e che molti si ostinano a definirla la più bella del mondo.
Insomma ci è stato spiegato che la nostra Costituzione guarda con sospetto, anzi non prevede proprio, che il governo possa essere condotto in modo collegiale.
Le agenzie di stampa poi in queste ore stanno sottolineando l’intervento di Alessandro Di Battista che, ricordiamolo è un esponente M5s, ma non è più un parlamentare, il quale in un post scrive: “Il presidente Mattarella per giorni ha insistito sull’urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata un governo capace di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno, ma non dovrebbe intimorire chi ha l’onore di rappresentare l’unità nazionale“. E sin qua è difficile non condividerlo.
Di Battista poi aggiunge: “Il Presidente Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità. Per settimane, in una fase delicatissima dal punto di vista istituzionale, ha ricordato ai partiti politici le loro responsabilità. Una maggioranza c’è, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani. Sono gli italiani ad avere diritto ad un governo forte, un governo capace di intervenire, se necessario con la dovuta durezza, per ristabilire giustizia sociale”.
“Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l’avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla”, sottolinea ancora Di Battista che fa un appello ai militanti: “invito tutti i cittadini a farsi sentire. Usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese #VoglioIlGovernoDelCambiamento”.
Ora l’invito ai cittadini di levare la voce, affinché il Presidente della Repubblica sia arbitro e non giocatore, e che dia il via al nuovo governo, mi pare sia del tutto legittimo.
Naturalmente il PD, il partito della conservazione per eccellenza è partito l’attacco lancia in resta, e facendosi scuso con al Costituzione affida una sua dichiarazione a Michele Anzaldi che scrive : “Di Battista, un ex parlamentare senza alcun incarico formale nel Movimento 5 Stelle arriva addirittura a minacciare il presidente della Repubblica? Si tratta di un’intimidazione gravissima e senza precedenti, ai limiti della legalità, da cui il suo partito e Di Maio farebbero bene a prendere immediatamente le distanze, invece di lanciare anche loro diktat incostituzionali al Colle“.
Poi è la volta del senatore del Pd Gianni Pittella che dice:
“E’ gravissimo che si continui a mettere sotto i piedi la Costituzione italiana che fissa con chiarezza le prerogative del Capo dello Stato! In modo particolare ad Alessandro Di Battista, che chiama il popolo contro le istituzioni, ricordo gli articoli 92 e 95 della Costituzione”. Così in una nota il senatore del Pd Gianni Pittella.
Ma ora la stampa da spazio anche ad un anziano e semplice cittadino, Vittorio Di Battista, padre di Alessandro, che su Facebook scrive sulla sua pagina: “Forza, mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature”.
Signori giornalisti mi viene di concludere, e allora cosa c’è di strano se dei cittadini scrivono ciò?
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