REPERTORIO / SILVIO “buongustaio” NON PERDE UN PELO…
(g.p.)______Benedetto uomo. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E sempre, a proposito: Forza Pilu! Sempre: Più Pilu per tutti! In ossequio al principio che il Sommo Poeta sintetizzo col verso “Amor che move il sole e l’ altre stelle”, e qualcun altro, più prosaicamente, descrisse con l’ adagio “Tira di più un pelo di figa che un carro di buoi”.
Silvio ci è ricascato, e non se ne sentiva certo il bisogno. Ha collezionato un’ altra terrificante gaffe alle tante di cui è stato protagonista in tutti questi anni, e passi quando era imprenditore, e presentava le convention di Publitalia; imperdonabili, quanto inopportune, però, da politico, da uomo delle Istituzioni. Un lungo elenco, su cui conviene stendere quel pietoso velo, ma che continua ad arricchirsi.
E niente, è più forte di lui, non riesce proprio a farne a meno. Solo a me, in via confidenziale, ne hanno raccontate, ora l’ uno, ora l’ altro, alcune gustosissime, su cui però mi taccio, tanto il denominatore comune è sempre quello. Il chiodo fisso.
L’ altra sera, ad Aosta, il repertorio si è arricchito, dell’ ultima preziosa esternazione. Ad una manifestazione elettorale del suo partito per le elezioni regionali in programma oggi, Silvio Berlusconi, sul palco, insieme al coordinatore regionale di Forza Italia, Massimo Lattanzi, riceve gli omaggi, un quadro ed una scultura, portati da una ragazza. E lui, che fa, dopo averla guardata? Dice al microfono: “Posso scegliere io? Preferisco lei!”.
Peccato che la ragazza fosse la figlia di Massimo Lattanzi, il quale, dopo averglielo detto, non trova di meglio da fare che complimentarsi con il caro leader: “Sei un buongustaio”, aggiungendo elementi, inutili, perché la metà già bastava, per voler tutti quanti sprofondare all’ istante, e non risalire più.
Si salva solo lei, la povera ragazza, per lo sguardo che fa, immortalato da una foto da premio Pulitzer: quegli occhi stravolti raccontano e commentano meglio di tanti articoli e libri lo sconcerto di fronte alla deriva della politica del ventennale berlusconismo che non accenna a finire.