CANNES / IL MONDO DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE TRA LUSTRINI, DENARO, RICATTI E PROSTITUZIONE
mv_________AL 71° FESTIVAL DI CANNES ASIA ARGENTO METTE IN SCENA IL SOLITO SHOW. Intanto dopo quelle di Luxuria arrivano le scuse di Selvaggia Lucarelli, qualcuno le ha “convinte” a farlo?
A Cannes sono state di scena l’Italia e la politica. Asia Argento, attivista del movimento #metoo, si e messa a gridare: «Nel ’97 fui stuprata da Weinstein proprio qui a Cannes, avevo 22 anni e ebbi una premonizione che mai un Weinstein avrebbe avuto futuro. Non sarà mai più il benvenuto qui», gridando alla platea ed esibendosi con il pugno alzato in aria per ricordare a tutti che se è vero che è una ricca signora del mondo dello spettacolo, così come Benigni e tanti altri, si fanno perdonare questo piccolo peccato esibendosi da veri comunisti . «Dobbiamo aiutarci perché non accada mai più un tale comportamento indegno, sappiamo chi sei, non ti permetteremo di vivere impunemente».
Asia Argento ha più volte raccontato la sua vicenda, ma per tanti, troppi la storia non convince. Non perché a oggi è un vecchio signore, ma all’epoca dei fatti ricco e potente produttore cinematografico, non fosse un personaggio piuttosto rozzo abituato ad approfittare delle donne belle e giovani donne con le quali entrava in contatto, ma perché Asia Argento, si è accompagnata a questo produttore per anni, e questo produttore l’ha favorita nella sua carriera. Del resto ecco come racconta il suo presunto stupro al Corriere della Sera, e ognuno può farsi una sua opinione:
“Io ho chiesto al produttore che mi aveva accompagnata dove era la festa. E lui ha risposto: «Siamo arrivati troppo presto..» e poi mi ha lasciato sola con lui. All’inizio Weinstein l’ha riempita di complimenti per la sua interpretazione. Poi è andato in bagno e è ritornato con addosso solo una vestaglia e con una bottiglia di crema per il corpo in mano. Mi ha chiesto di fargli un massaggio». A questo punto l’attrice racconta di avergli fatto il massaggio e che poi lui l’ha costretta a aprire le gambe e a subire un rapporto orale, nonostante lei gli avesse più volte detto di non farlo. «Ero terrorizzata, lui era grande e grosso. Non si sarebbe fermato davanti a un no. È stato un vero incubo». Dopo questo primo incontro, Harvey Weinstein ha continuato a contattare l’attrice, offrendole regali costosi e mostrando di essere ossessionato da lei”.
Ora non è che la ricca e viziata attrice, figlia del noto regista italiano Dario Argento, può raccontare che a 22 anni fosse un’ingenua e povera fanciulla appena arrivata a Hollywood dalla campagna, senza nulla sapere di quel mondo incantato fatto di fate che con un colpo di bacchetta magica esaudivano qualsiasi desiderio. Anche perché come tutti sanno, nelle migliori favole oltre alle fate ci sono anche gli orchi. Asia Argento a 22 anni era una donna che aveva frequentato i set cinematografici sin dalla più tenera età. Quando arriva a Hollywood ha già girato decine di film e calcato centinai di palchi e frequentato gente di ogni tipo afferente al mondo dello spettacolo. E non è che il mondo del cinema o della televisione italiana sia molto differente da quello americano.
Ora che l’Argento ci venga a raccontare che non immaginasse come funzionava in Italia, il mondo del cinema è difficile crederlo.
Mi scuserete se faccio un piccolo inciso personale che voi lettori mi perdonerete. Avevo 20 anni a Lecce, e nella piccola e provinciale città dove ero cresciuto e dalla quale non mi ero mai spostato, venne a tenere uno stage un noto regista romano. Un mio amico che voleva iniziare la professione dell’attore aveva partecipato allo stage, ed alla fine aveva espresso al regista questo sogno che aveva nel cassetto. Per cui il regista invitò questo ragazzo ad andare a trovarlo a Roma per fargli un provino. Quando me ne parlò sprizzava entusiasmo da tutti i pori.
Io provai a fargli rimettere i piedi per terra, si sapeva bene come funzionava il mondo del cinema, gli ricordai che quel regista era noto che fosse omosessuale, e senza mezzi termini gli dissi che doveva mettere in conto di doverci andare a letto, altrimenti era meglio che si risparmiasse i soldi del viaggio e la delusione. Lui mi apostrofò in malo modo, sostenendo che quelle accadeva solo alle giovani attrici, che per gli uomini era diverso. Passarono due mesi e rividi il mio amico al quale chiesi come era andato il provino, lui tergiversò, sino a che lo bloccai per le braccia e guardandolo negli occhi gli domandai se era andata come io avevo previsto, e lui confermò. Il regista lo aveva accolto in vestaglia nella sua lussuosa casa al centro di Roma, e senza giri di parole gli aveva detto, un favore si ricambia con un altro favore, che lui gli piaceva e che se voleva avere il ruolo in un film, avrebbe dovuto sottostare alle sue richieste.
Il mio amico rifiutò, per cui non ha mai girato film e continua a lavorare nei teatrini di provincia o a fa qualche lavoretto come doppiatore nella sede regionale della Rai.
Ma tornando all’attrice Asia Argento, quando raccontò della sua presunta violenza ad opera a del produttore cinematografico Selvaggia Lucarelli e Vladimir Luxuria la criticarono fortemente.
All’epoca ammirammo il coraggio di queste due persone, che stranamente non facevano quadrato con la casta del mondo dello spettacolo, ma poi pensammo che tutto sommato questi due personaggi ognuna a suo modo avevano un altro personalità.
Ma poi evidentemente sono arrivati i “buoni consigli” della casta, e quindi le scuse.
Vladimir Lussuria, che non è un idiota, e non fa marce indietro con facilità, dopo pochi giorni fa il mea culpa, scuse esagerate, che non sono nel suo stile, poteva farlo in tanti modi, invece decide di umiliarsi pubblicamente ed esageratamente, perché, chi gliela chiesto?
Intanto leggiamo ciò che scrive: “… Non ho dimostrato compassione e solidarietà, mi sono rivista nella puntata e mi sono fatta schifo da sola nel riconoscermi”.
Leggiamo cosa aveva scritto all’epoca del fatti, quando polemizza sul fatto che le note attrici avrebbero potuto rifiutare le molestie, ma hanno preferito tacere e proseguire nella loro carriera: «E allora mi spiace. Se tu lo lasci fare perchè sì, lui ti fa schifo, ma l’idea di perdere il ruolo da protagonista ti fa ancora più schifo, e poi il signor Weinstein lo ringrazi con l’oscar in mano o continui a vederlo nella suite di qualche hotel, beh, perdonatemi tutti. Io faccio fatica a provare empatia».
Possiamo ritenere schifosa una persona perché dice parole di buon senso, come quelle che abbiamo appena letto?
La Lucarelli a sua volta critica l’Argento e si unisce al dolore di chi i “no” li ha detti e conclude con un messaggio alle donne:
« Donne che si sono viste scavalcare e sorpassare a destra da quelle che “sì mi fa schifo ma voglio fare carriera” e che magari erano meno brave. Ce ne sono tante di donne così. Che ci provano a togliere il potere di umiliarci a questi uomini di merda. Anche solo con quei no detti a muso duro. Donne per cui nessuno prova empatia o gratitudine perché probabilmente sono rimaste invisibili, con ruoli di serie b al cinema o alla scrivania, con 1200 euro al mese. Donne che denunciando, talvolta, hanno rischiato la vita, non il lavoro. Quelle sono le mie eroine. Sul resto, scusate, lasciatemi libera di avere perplessità senza accuse idiote che scomodino temi come femminismo e la solidarietà femminile».
Ora è difficile non essere d’accordo con la Lucarelli, che si pone a fianco delle donne, che non sono volute scendere a compromessi e per questo sono state penalizzate, e contro i porci e le vip che a queste si sono concesse per fare carriera.
Ieri è stata la volta della Lucarelli che si è scusata? Forse e questo il prezzo che lei e Luxuria hanno dovuto pagare per poter continuare a frequentare i salotti televisivi, dove i compagni di Asia Argento spadroneggiano?
Il mondo del cinema, è composto da gente che per mestiere recita, ed è difficile pensare che non continuino a farlo anche fuori dal set, così come siamo convinti che un’attrice o un attore che recitando per poche ore o pochi giorni, guadagna cifre che un persona normale non riuscirebbe a guadagnare con il lavoro di tutta la vita spaccandosi la schiena, non sia disposto a qualche piccolo o grande compromesso.
E se tyra questi compromessi c’é quello di andare a letto con qualcuno, alla fin fine non è un grande sacrificio.
E comunque Cannes, posto di lustrini, piena di gente ipocrita, che fa finta di volersi bene mentre si detesta, frequentata da gente con le facce truccata e con i capelli impomiciati, con lo smoking e il farfallino, con le signore che indossano abiti esclusivi e quasi sempre “generosi”, questo tempio del conformismo dove ieri Aia Argento gridava ” Weinstein non sarai mai più il benvenuto qui», oggi non è migliore di ieri, nè lo diventerà, quando l’Argento o chi per lei, quando tra qualche anno, con qualche ruga sul viso un po’ di cellulite sul corpo, nella veste di regista o di produttore “eserciterà” il suo potere su qualche giovane attore. Forse tra qualche decennio a Cannes, se ancora esisterà, sarà qualche maturo attore a strillare e alzare in alto un mano, magari non col pugno chiuso ma esibendo il dito medio, e lamentandosi perché quando era alle prima armi qualche arcigna vecchia signora del cinema aveva approfittato del suo ruolo, e lui poverino aveva dovuto cedere.
Insomma, cambieranno gli attori, ma il canovaccio potrebbe essere lo stesso.
The show must go on.
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