LA RAI, UNO DEI TANTI CONTENITORI DA CUI ATTINGERE DENARO DA RESTITUIRE A FAMIGLIE E IMPRESE: “quanti milioni di euro, soldi degli Italiani, si mette in tasca Fazio?”
gm_______Nella Rai più che nel Parlamento si annidano i privilegiati, stipendi milionari che fanno venire il voltastomaco. Sono in tanti gli autorevoli personaggi, politici, economisti, intellettuali e giornalisti che da diverse settimane si interrogano su dove un eventuale governo 5 Stelle-Lega troverà i soldi per realizzare ciò che hanno promesso in campagna elettorale, ossia: abbassare le tasse alle piccole imprese, alzare le pensioni minime, dare il reddito di cittadinanza a chi ha perso il lavoro.
E visto che sinora nessuno ci ha pensato, noi un suggerimento da dare lo avremmo.
Oltre alle migliaia di enti inutili, che potrebbero essere cancellati in un colpo solo, che come unica funzione hanno quello di garantire uno stipendio ai componenti del Consiglio di amministrazione, un esempio vicino a noi è Il Consorzio di Ugento Li foggi, per non parlare di consorzi montani esistenti in regioni come la Puglia dove le montagne le vediamo col binocolo guardando l’Albania, per non parlare delle cifre spropositate ed ingiustificate dei funzionari di enti soppressi come la Provincia dove un ingegnere guadagna 10.000,00 euro al mese, oltre ad incentivi premi produzione, tredicesima e chi più ne ha più ne metta.
Oltre a questi mille contenitori dove si annidano profittatori che percepiscono lauti stipendi a volte per non fare nulla, il più delle volte per infastidire coloro che il lavoro e la ricchezza la producono, noi vi indichiamo un altro contenitore, la Rai che sperpera milioni di euro dei contribuenti.
Ricordiamo che il Governo Renzi ha fatto inserire il canone Rai nella bolletta della luce, questi soldi in massima parte finiscono nelle tasche dei compagni di partito, che non fanno neppure mistero delle loro simpatie politiche e dei loro trascorsi, anzi. Tra questi spicca il compagno Fazio.
Ecco cosa scrive Valeria Pacelli su Fatto Quotidiano: “Sulla base dei documenti interni all’azienda di Stato il programma Che tempo che fa, compreso l’incasso di Officina Srl, società proprietaria del format che ne realizza la produzione (le quote sono detenute al 50 per cento da Fabio Fazio stesso, il restante da Magnolia). Finora era noto il compenso del conduttore: quei 2.240.000 milioni di euro all’anno (al lordo delle imposte) stabiliti dal contratto numero 19.630 stipulato il 28 luglio 2017: il compenso “per l’opera artistica e professionale” riguarda 64 puntate per il ruolo di “conduttore, autore testi/consulente artistico-autorale, direttore artistico”, per quattro anni, fino al 2021″.
Ma poi ci sono i costi di produzione:
I 18.325.350 euro di costi annui sono così suddivisi: 10.644.400 per il solo primo anno del quadriennio, di cui 704.000 annui per i diritti del format, il resto sono quindi i costi di produzione. Denaro che finisce nelle casse di Officina Srl. Poi, per la Rai, ci sono i costi di rete: scenografia, regia, redazione, acquisto diritti di filmati e foto, quantificati in 2,8 milioni di euro.
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