LE VOTAZIONI FARLOCCHE DEL MOVIMENTO 5 STELLE: OGGI UN’ALTRA PRESA IN GIRO, DI UNA FORZA POLITICA PASSATA INOPINATAMENTE A LUIGI DI MAIO, E A ROCCO CASALINO
di Giuseppe Puppo______
Che brutta fine, del sogno di Stephen Coleman! Che squallida deriva, dei progetti di Derrick de Kerckhove!! E povero Marshal McLuhan!!!
Ha vinto Rocco Casalino, che, come è noto, ha pubblicato al ‘Grande Fratello’ ed ha poi seguito la scuola del Maestro Emilio Fede.
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Erano i primi anni Duemila, quando il governo inglese di Tony Blair chiamò quale consulente per i nuovi mass media un professore universitario emergente, Stephen Coleman, il quale avviò alcuni esperimenti significativi, per cui, per esempio, i cittadini potevano fissare direttamente nell’ agenda dell’ esecutivo le tematiche che ritenessero prioritarie, ottenere l’ accesso agli atti, partecipare alle iniziative legislative, e altre meraviglie del genere.
Prime forme di partecipazione, primi tentativi di democrazia diretta, che mi incuriosirono, per cui chiesi ed ottenni un appuntamento.
Intervistato a Londra grazie ad una collega italiana perfetta traduttrice, Stephen Coleman pronunciò fra le altre una frase che mi colpì, perché la ritenevo lungimirante, se non profetica: “i giovani saranno i veri democratici di domani grazie a internet”.
Poco dopo, iniziarono gli studi di Derrick de Kerckhove, che considero un vero e proprio maestro dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, capace di indicarne potenzialità, pericoli, istruzioni per l’uso e, soprattutto, il che è ancora più difficile, una vera e propria rarità, prospettive future: anche e soprattutto per le sue indicazioni in relazione ad un’ economia generata, o rigenerata, dalla politica, e non viceversa, come purtroppo oggi avviene, una specie di Duca mio, allievo di Marshall McLuhan, che per primo intuì e analizzo l’ avvento del ‘villaggio globale’ costuito dai nuovi mass media
Passarono una decina di anni, e in Italia si organizzò compiutamente il Movimento 5 Stelle, il quale, cinque anni e mezzo fa, tenne le sue prime elezioni interne per la scelta dei propri candidati da presentare per l’ elezione in Parlamento.
Non mancarono anche allora le polemiche, ma erano robetta, rispetto a quanto accaduto pochi mesi fa.
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Poi il Movimento 5 Stelle dell origini, quello vero, quello potente di idee-forza, è finito, lo hanno sciolto, gli hanno cambiato blog, ma questo è il male minore: gli hanno cambiato praticamente tutto, o, per meglio dire, tutto di quello che era stata la passione, l’ Idea.
Senza dibattiti, senza analisi, senza partecipazione. In cinque giorni, a cavallo fra Santo Stefano, e Capodanno. E con votazioni farsa, on line, per cui pure gli osservatori dell’ Osce, abituati alle nefandezze dei regimi dittatoriali, se fossero stati chiamati a vigilare, si sarebbero messi le mani nei capelli, sia per il programma, sia per la scelta dei Portavoce (dei cittadini) in Parlamento, così almeno si chiamavano, giustamente, fino a qualche settimana fa.
Il Movimento 5 Stelle della trasparenza, della partecipazione, della democrazia diretta, ha scelto e deciso tutto senza un minimo di trasparenza, di partecipazione, di vera democrazia diretta.
Tutto deciso dall’ alto, da qualcuno che nemmeno si sa chi sia.
Nel nuovo Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio è tutto deciso dall’ alto di chissà più quali stelle.
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Oggi gli iscritti sono stati chiamati di nuovo a votare: il ‘contratto di governo’ chiuso con la Lega.
Votare, dai, si fa per dire. Votare che cosa?
Ora non è questa la sede per parlare del documento, lo faremo quando sarà il momento opportuno, con la dovuta calma, soprattutto quando si passerà dalle parole ai fatti. Così come ribadiamo, come scrivemmo per primi, la notte stessa dell’ esito delle elezioni, subito che era giusto che le due foze politiche uscite vincitrici dalle ultime elezioni fossero chiamate a provare a governare.
E guarderemo, se ci sarà, al loro governo, con la stessa attenzione di giornalisti, quindi di contro potere, con cui abbiamo seguito quelli di Mario Monti, di Enrico Letta, di Matteo Renzi e di Paolo Gentiloni.
Comunque già ci siamo fatti interpreti dell’ auspicio che esso riesca a concretizzare qualcosa a fronte delle tante emergenze, di cui la povertà endemica, le diseguaglianze sociali, le ingustizie dei privilegiati, costituiscono gli aspetti più acclarati.
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Si impongono però subito alcune considerazioni, che vogliamo esprimere immediatamente, sia pur in estrema sintesi.
La principale, è che non si può parlare di un progetto politico, non sapendo chi sarà chiamato a guidarlo. Perché hai voglia a scrivere e ad elencare: le idee camminano con le gambe degli uomini, e un governo è guidato in prima persona dal capo, che ne è responsabile e che lo attua sotto i suoi tempi e i suoi modi.
La seconda, è che il così detto ‘contratto’ appare un’operazione più da ragionieri, da commercialisti, da notai, che da politici. Manca un qualunque straccio di motivazione ideologica, un collante motivazionale, che poteva invece, cosa che gli estensori si sono ben guardati dal fare, essere trovato nel mercato ‘nemico principle’, da sovvertire, e nella sovranità nazionale, da ripristinare. Avessero questi ragionieri-commercialisti-notai almeno letto qualcosa toh di Diego Fusaro, macchè.
La terza, è che il Sud esce dal documento nemmeno penalizzato: colpevolmente inconsiderato proprio.
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Che cosa c’ era da votare, con un sì, o con un no, di un documento di sessanta pagine, firmato Mister X?
Cosa ne è stato dei programmi originari del M5S, ridotto ad una povera elencazione di pie intenzioni all’ acqua di rose e senza più tutti i punti dirompenti?
Hanno preso il 32%, alle elezioni, si dirà.
Nessuno mi leva dalla testa che avrebbe preso oltre il 40% a questo giro, con i programmi veri delle origini, gli unici del resto in grado di cambiare in meglio le cose.
Ma la storia non si fa con i se e con i ma, non si fa con le ipotesi.
Comunque sia, non ci sono più migliaia e migliaia di attivisti delle origini, scomparsi, cancellati, epurati, diffamati, per quanto siano stati con i loro sacrifici di tanti anni, con la loro passione, senza chiedere e senza avere nulla in cambio, gli artefici della crescita del Movimento che fu.
Grazie alle penultime elezioni farlocche del Movimento 5 Stelle.
Oggi, le ultime, un’ operazione di propaganda ideata dal genio di Rocco Casalino. Oggi le comiche.
Che brutta fine, per un nuovo soggetto politico che doveva essere il Movimento della partecipazione, della condivisione, del protagonismo dei cittadini, e che è diventato un partito totalitario, in cui nemmeno si sa chi comanda, e in cui non è possibile non dico scegliere e decidere, ma nemmeno discutere.
Sommerso da una valanga di reazioni negative sui social.
Grazie a chi, pochi nella fattispecie, mi hanno lodato, e soprattutto grazie a chi, molti nella fattispecie, mi hanno criticato, anche insultato, ma va beh, pazienza, tanto io non ho insultato nessuno.
Rispetto profondamente le vostre idee, anche se i tanti detrattori non hanno minimamente affrontato le questioni che ho sollevato.
Non rispondo alle lodi, rispondo alle critiche, in sintesi estema. Con un sorriso.
Sorrido perché penso che certo a volte è strana la vita. Ho passato alcuni anni a ricevere critiche, chiamiamole così, da quelli del Pd, anzi ce n’erano due o tre che si sfogavano con un accanimento sospetto. Mi accusavano di essere “supportato” dal M5S e io una volta, con un altro sorriso, risposi che al massimo dal M5S ero “sopportato”.
Ho seguito sia professionalmente, sia umanamente, l’ avvento del M5S e la sua crescita, a volte anche con entusiasmo, quando il lato umano prevaleva su quello professionale. Ultimamente ho raccontato il mio disincanto personale. Pubblicamente poi ho sollevato questioni precise, come quelle a cui ho accennato in questo ultimo pezzo. E’ cambiato il M5S, non sono cambiato io. E io non faccio la macchina del fango, pongo questioni, pongo problemi. A voi il M5S piace così come è diventato? Va beh, ripeto: rispetto profondamente le vostre idee.
Detto ciò, al di là di tutto questo, mi corre l’ obbligo di precisare che leccecronaca.it non prende finanziamenti pubblici, nè da qualunque partito in qualsiasi forma; e tutti i redattori, i collaboratori, come pure tutti i nostri lettori, che sono tutti quanti attestati da un estremo all’ altro, esprimono i loro sforzi professionali, come i loro liberi convincimenti.
Infine, la notte stessa dei risultati delle elezioni, scrivemmo che era un obbligo morale consentire a M5S e Lega di provare a governare. Ora ci sono. Bene, vedremo che cosa faranno, come ho ripetuto anche quest’ ultima volta. Ma -AL DI LA’ DI TUTTO- stando ai fatti, e, per quanto mi riguarda, liberamente, con la stessa attenzione, che avrei avuto comunque, ora, con cui ho seguito e commentato i governi precedenti, perché penso che questo sia il compito del giornalista, come mi hanno insegnato i miei Maestri.