Cupertinum doc, AL CUORE DEL NEGRAMARO. UNA PUBBLICAZIONE PER DOCUMENTARE LA PRODUZIONE VINICOLA DI QUALITA’ DELLA CANTINA CUPERTINUM, ALL’ INSEGNA DI “agricolture contadine che producono cibo senza distruggere i suoli, le acque e la biodiversità”

| 11 Maggio 2018 | 0 Comments
Cupertinum doc anche quest’anno è un’officina sperimentale dove verificare la tenuta del progetto qualitativo della Cantina e un luogo di riflessione che regala spunti per il futuro.
Anche in questo numero le foto sono di Raffaele Puce, uno dei più visionari “occhi” in circolazione.
Le interviste – al Maestro Salvatore Cordella, al filosofo Massimo Donà, alla chef Alessandra Civilla, al medico e scrittore Giuseppe Baldassarre, all’artista Arianna Greco, all’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi – sono strumenti connettivi, danno profondità a questi temi e creano collegamenti e rimandi, per una sensibilità olistica.
Non importa se sono strumenti concettuali o strumenti musicali (come quelli nelle foto degli intervistati) o strumenti enoici (come il rubinetto di botte fotografato in copertina): l’importante è che creino collegamenti con ciò che stiamo cercando…
Agricoltura, ambiente, alimentazione” – afferma Francesco Trono, presidente della storica cantina – “questi sono i concetti attorno ai quali sta lavorando la Cupertinum e a cui Cupertinum Doc dà voce.
La relazione tra questi ambiti produce una forza centripeta che innesca collaborazioni con scuole e iniziative educative legate alla vendemmia e alla potatura, coinvolge associazioni come l’Apol (Associazione produttori olivicoli), enti e istituzioni territoriali.
Si parte dalla concretezza di un’esperienza sociale, agricola e trasformativa che ha oltre ottant’anni, la Cupertinum, appunto. Partiamo dal nostro piccolo, si direbbe. Piccolo ma concreto. Ambiente, agricoltura e alimentazione sono davvero tre aspetti di uno stesso problema e sono uniti come tre anelli di una catena. Insistere sull’immagine della catena significa che per affrontare i drammatici problemi del nostro pianeta oggi occorre avere una visione di sistema. È quanto ci ha sollecitato a fare Papa Francesco con la sua enciclica Laudato si’: poiché tutto è legato e tutto è in relazione, serve una visione globale, cioè una ecologia integrale.
Anche la Carta di Milano (documento approvato al termine dell’Expo) ha sottolineato gli stretti legami esistenti tra la sostenibilità ambientale e l’equità sociale, e nel quadro di uno sviluppo mondiale sostenibile ha indicato una direzione precisa: dobbiamo favorire e sostenere le agricolture contadine che producono una quantità sufficiente di cibo senza distruggere i suoli, le acque e la biodiversità”.

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi

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