LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI, GIA’ AL LAVORO PER IL NUOVO GOVERNO, ASSICURANO “tempi brevi” PER IL BICOLORE M5S-LEGA. INTANTO SUBITO L’ ‘ARBITRO’ TIRA FUORI IL CARTELLINO GIALLO PREVENTIVO, PER RASSICURARE GLI SPETTATORI: I BUROCRATI E I BANCHIERI EUROPEI, E GLI SPECULATORI DELL’ ALTA FINANZA
vm______In tarda serata, ieri Silvio Berlusconi ha dato il suo via libera ad un governo bicolore M5S – Lega. L’ ipotesi più ovvia, piaccia o non piaccia, dal momento che erano state le due forze premiate dagli elettori. Anzi, una gestione della crisi schizofrenica, un po’ da parte di tutti quanti, ha dilatato oltremodo tempi e modi. però, meglio tardi che mai, ci siamo: ed ora entrambi avranno modo di dimostrare quel che son capaci di fare, come concretizzeranno le promesse fatte in campagna elettorale, come si porranno, nelle profonde modificazioni che hanno apportato ai loro partiti, di fronte ai tanti problemi e alle numerose questioni dettate dall’ attualità italiana e internazionale.
E’ giusto metterli alla provam e nei fatti.
Silvio Berlusconi ha fatto di necessità virtù, e, di fronte all’ unica prospettiva concreta rimasta per scongiurare il voto anticipato a brevissimo, per lui terrorizzante, ma, per la verità, scomoda per tutti, ha acconsentito, affermando che comunque l’ alleanza di centro-destra rimane, e preannunciando da parte di Forza Italia una “astensione critica“, tanto per arricchire con una formula ancora inedita il lessico politico italiano, già tanto barocco e, a volte, francamente incomprensibile.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono incontrati questa mattina alle 9 alla Camera dei Deputati e hanno convenuto sul fatto di cominciare subito, e di cominciare subito affrontando i temi del loro governo. Già questo pomeriggio si terrà una riunione con la partecipazione di ‘politici’ e ‘tecnici’. Da indiscrezioni di agenzie giornalistiche, si apprende che ‘stamattina con i due leader c’ erano i due ritenuti i rispettivi ‘braccio destro’, Vincenzo Spadafora e Giancarlo Giorgetti, e che si sia positivamente trattato anche sulla composizione dell’ esecutivo, per cui sono stati assicurati “tempo brevi”.
Infine, sempre questa mattina c’è da registrare una significativa dichiarazione, che sa tanto di ammonimento preventivo, forse inutile, viste le ultime prese di posizione assai morbide dei due, addirittura favorevoli, ma comunque rivolta, più che a Matteo Salvini e a Luigi Di Maio, ai santoni palesi e occulti dei burocrati dell’ Unione Europea, e agli speculatori dell’ alta finanza internazionale, per in qualche modo rassicurarli, da parte di un assai poco arbitro imparziale e assai poco notaio legale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato a Fiesole, vicino Firenze, ad un incontro sullo ‘stato dell’ Unione’ europea, appunto.
Il Capo dello Stato, infatti, ha difeso la scelta dell’euro come moneta comune, ha elogiato la politica della Banca Centrale Europea, e ha detto che occorre sottrarsi alla “narrativa sovranista che prospetta soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili”. Ed ha ancora aggiunto: “Nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell’Unione, preso singolarmente. La risposta a tutti questi difficili test è una sola: Unione Europea”.
Ammonizione preventiva a Luigi Di Maio e a Matteo Salvini, caso mai cambiassero di nuovo idea, rispetto alle origini del tutto cancellate. Sconfortante, anzi umiliante, poi, per chi ha votato Movimento 5 Stelle e Lega proprio perchè, invece, ritiene che l’ Unione Europea non sia l’ unica risposta, ma la vera causa di tutti i nostri problemi.