ARRESTATO DIRIGENTE DI UNA SOCIETA’ PARTECIPATA DI BRINDISI, INDAGATO UN POLITICO E DI NUOVO CANDIDATO. “La politica è una cosa sporca”, DICEVA IL PRIMO, PER FAR VOTARE IL SECONDO. CERTO CHE SE LA POLITICA SI E’ RIDOTTA A TUTTO QUESTO, E’ UNA SCHIFEZZA UNICA
(e.l.)______La notizia impatta con uno schianto sulla campagna elettorale, da oggi iniziata ufficialmente, e non mancherà di condizionarne gli esiti, ad un mese esatto dal voto del 10 giugno. Su decisione del gip del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, Daniele Pietanza, 35 anni, dirigente della Multiservizi, società partecipata del Comune, è stato arrestato questa mattina con le accuse di concussione, peculato, furto e ricettazione. Si trova ora ai domiciliari.
La Multiservizi – è scritto nello statuto – “si caratterizza per una forte identità di azienda radicata nel territorio, attenta alle esigenze delle comunità e alla tutela ambientale. Eroga servizi strumentali al Comune di Brindisi che esercita sulla società attività di coordinamento e direzione. Tra i principali servizi offerti manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico e di edifici scolastici e altri pubblici; costruzione e gestione di parcheggi a pagamento; manutenzione e gestione della segnaletica e della viabilità”. E tanti altri ancora. Come si vede, al di là della dichiarazione di intenti che suona umoristica se letta oggi, è una potenza, ha le mani sulla Città, in pratica.
Indagato a piede libero, insieme, a vario titolo, ad altre dieci persone, pure l’ ex assessore e consigliere comunale Pasquale detto Lino Luperti, 41 anni, figlio del boss della Sacra Corona Unita Antonio ucciso dai rivali; ecco quanto al riguardo c’è scritto agli atti della Commissione Antimafia: “Antonio Luperti, capomafia della Sacra corona unita ammazzato il 12 luglio del 2000 da un pentito, Vito Di Emidio detto ‘Bullone’, nell’ambito di una faida tra la Scu tradizionale e quella infiltrata in qualche maniera nel mondo del contrabbando brindisino”.
Secondo gli inquirenti – è l’ accusa più clamorosa – Pietanza, diventato dirigente della Multiservizi “sebbene fosse privo di titoli professionali e abilità qualificanti”, si adoperava in vari modi scorretti fra i propri dipendenti per procurare voti per Luperti, in pratica governava la partecipata per esigenze elettorali, “condizionando la libertà del dirittto di voto dei dipendenti”. Il suo postulato, da cui tutto derivava, era quello che disse una volta a uno di loro: “La politica è sporca, e la Multiservizi è una società politica”.
I fatti contestati si riferiscono alle elezioni dello scorso anno.
Emblematica anche la carriera politica di Pasquale Luperti. Egli fu per tre anni assessore all’ urbanistica della giunta targata Pd di Mimmo Consales, prima che fosse travolta a sua volta dagli scandali. Alle successive elezioni di due anni fa, sostenne invece con una lista civica, risultando eletto in consiglio, la ‘centrista’ Angela Carluccio, salvo poi contribuire in maniera determinante a farla cadere dopo undici mesi, e da qui le nuove elezioni anticipate del prossimo 10 giugno 2018, per le quali ovviamente Luperti è di nuovo candidato, con un’ altra lista civica, questa volta denominata “Brindisi Popolare al Centro”, in un valzer di sigle e sedicenti movimenti civici, e questa volta a sostegno del candidato sindaco di Forza Italia Roberto Cavalera.
Come si vede, ma la storia parte anche da prima, una Città che è avvolta dagli interessi specifici, che ne determinano amministrazioni camaleontiche, trasformiste e intrecciate all’ unico partito che conta davvero a Brindisi, quello degli affari.