LE BELLE NOTIZIE / “La guerra è finita”
(g.p.)______Il percorso è ancora in salita, irto e difficile per le tante questioni che dovranno essere definite. Ma è cominciato, insieme, e il resto si può fare. Mano nella mano. “La guerra è finita”, hanno annunciato ieri a Seul, durante lo storico vertice di pace tra Corea del Nord e Corea del Sud, i rispettivi leader Kim Jong-un e Moon Jae-in.
Epoi hanno fatto una passeggiata attraverso il confine: un passo per entrare nel Nord, un altro per tornare nel Sud.
Un altro segno della Storia. Crollano i muri, e anacronistici confini di divisione e odio vengono cancellati.
Quasi settanta anni dopo, e quasi altrettanti di precario “armistizio”.
La guerra di Corea fu il conflitto combattuto nella penisola coreana dal 1950 al 1953. Essa determinò una delle fasi più acute della Guerra fredda, con il rischio di un conflitto globale e il possibile utilizzo di bombe nucleari. Oltre a causare – stima prudenti – 2.800.000 morti.
E quando fu firmato un armistizio, in quell’ angolo del mondo, poco dopo, cominciò la guerra del Vietnam.
Una vergogna che si può emendare. Come le paure da incubo che nei mesi scorsi suscitarono gli attacchi, per fortuna solamente a colpi di Tweet, di Donald Trump.
Il sogno impossibile cantato quasi cinquanta anni fa da John Lennon aggiunge un altro significativo tassello di possibile, concreta realizzazione.