LA MAFIA IN COMUNE, SCIOLTO IL CONSIGLIO DI MANDURIA, ORA COMMISSARIATO PER ALMENO UN ANNO
di Vincenzo Corrado______
Brutto colpo per il Comune di Manduria. Per via di infiltrazioni mafiose, infatti, il Consiglio dei Ministri, nella giornata di ieri, su proposta del Ministro dell’Interno Marco Minniti, ha stabilito lo scioglimento del consiglio comunale di Manduria.
Non era passato neanche un anno da quando, con l’operazione denominata “Impresa” del 4 luglio scorso, condotta dalla direzione Distrettuale Antimafia della procura di Lecce, finirono nei guai i politici manduriani Nicola Dimonopoli, ex presidente del consiglio, accusato di voto di scambio, ora in libertà, e l’ex assessore Massimiliano Rossano, accusato invece di associazione mafiosa, tuttora in carcere. L’indagine aveva fatto scattare provvedimenti restrittivi per altre ventisette persone tra le quali anche il Sindaco di Avetrana Antonio Minò ed il Sindaco di Erchie Giuseppe Margheriti.
Ieri, dunque, la delibera dello scioglimento per certi versi forse neanche del tutto imprevedibile, dato che le indagini andavano avanti da tempo, per la città Messapica.
L’ente comunale sarà ora retto da tre membri di una commissione straordinaria, che saranno nominati nei prossimi giorni, per gestire l’attività ordinaria e straordinaria fino alle prossime elezioni.
Pertanto niente più votazioni il 10 di giugno. La commissione straordinaria, infatti, resterà in carica per un periodo che andrà dai dodici ai ventiquattro mesi.
Probabilmente uno dei punti più bassi per la politica locale, che, tuttavia, deve far riflettere, per ripartire di nuovo. Senza l’infiltrazione di criminalità organizzate, che tanto hanno già portato via alla rispettabilità di questo come di altri Comuni salentini.