…E COSI’, FRA I MISTERI DELLA STORIA DEL SALENTO, RAFFAELE RECUPERA GLI STUDI DI ALBERTO STANO-STAMPACCHIA. NELL’ ARTICOLO DI POLO, LE ISTRUZIONI PER L’ USO PER ANDARE ALLA SCOPERTA DI UN LIBRO ‘ANTICO’
di Raffaele Polo______
In poche pagine, svelata la nostra antica storia, con le ipotesi di Alberto Stano-Stampacchia in ‘Salento Arcade’.
Poco, nulla si sa di Alberto Stano – Stampacchia, se non che ha trascorso la sua vita ad occuparsi di ricerche storiografiche, spinto da grande interesse per le origini e la storia di quel Salento che viene definito ‘Arcade’ nella sua più conosciuta pubblicazione, edita dalla I.T.E. S. di Lecce nel 1967 come estratto dalla rivista ‘La Zagaglia’ dello stesso anno.
Nelle emeroteche e biblioteche brindisine e leccesi sono conservate numerose testimonianze cartacee, provenienti soprattutto dalle riviste di storia patria, che portano la sua firma e confermano il valore delle sue ricerche. Di documenti ufficiali, peraltro, rimane un provvedimento del Prefetto di Brindisi, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 ottobre 1970, dove è prevista la sua sostituzione come componente il consiglio provinciale di sanità, per raggiunti limiti di età.
Poi, un profluvio di note, noterelle, richiami e testi non sempre disponibili attribuiti allo studioso il cui casato, tra l’altro, esibisce uno dei più bei palazzi signorili di Lecce. Ma il testo più interessante e conosciuto di Alberto Stano-Stampacchia è proprio questo ‘Salento Arcade’, composto da poco più di quaranta pagine e suddiviso in due parti: ‘Salento Arcade’ e ‘Preistoria e protostoria del Salento’ con una ‘Premessa’ dello stesso autore che così sintetizza l’idea di questo suo lavoro: ‘…è un tentativo di dare dimensioni umane ad avvenimenti che dovettero verificarsi nel nostro Salento in sul finire del secondo millennio a. C., agli albori della nostra civiltà, cercando di renderne un quadro quanto più possibile aderente alla realtà.’ E, in conclusione della ricerca, la nota conclusiva: ‘ Ci siamo intrattenuti su questi problemi di storia antichissima del nostro Salento, non per vana pretesa di dire esattamente ciò che è accaduto, ma per tentare di sapere qual genere di avvenimenti si siano avuti fra noi in quei lontanissimi tempi’.
In un rassicurante linguaggio intriso di vecchie circonlocuzioni e vocaboli fuori uso, che rendono ancor più fascinoso l’excursus proto- storico, Stano-Stampacchia ci offre un quadro completo e sorprendente, ricchissimo di citazioni e note a piè di pagina, di ‘come eravamo’ e ‘da dove veniamo’.
Veniamo da Creta: è la sua idea fondamentale, giungendo ad un coinvolgimento di grande efficacia con le popolazioni del bacino Mediterraneo e del Nord Europa, amalgamando con sapienza mitologia, dolmen, menhir, luoghi dimenticati dal tempo e assonanze che si sono spinte fino ai tempi attuali, attraversando secoli e secoli di vicende poco o nulla documentate.
Non si sottrae alla responsabilità dello storico, il bravo Alberto. Ma dice chiaramente che, andando indietro nei millenni, bisogna affidarsi soprattutto ai miti ed alle leggende orali, senza pretendere una documentazione ma accontentandosi di quella ‘verosimiglianza’ che, per periodi più recenti, è chiaramente condannata da chi si occupa di ‘Storia’.
‘Salento Arcade’, questo smilzo libretto, è una preziosa ricerca che svela e interpreta tanti misteri sulle nostre origini. Ipotesi, possibilità, tentativi di spiegazioni, certamente: ma esposte con dovizia di sostegni ed intelligente lavoro di ricerca e catalogazione di notizie e miti.
Ottimo e avvincente il procedere squisitamente ‘letterario’ e aulico nella prima parte; più discorsivo a leggibile, nella seconda parte.
Se, sulle bancarelle dei libri usati trovate questa pubblicazione, non ve la fate scappare. Merita tutta la vostra attenzione e ha il fascino e il profumo delle buone, minute cose del tempo passato…