EH…CHE FRETTA C’ ERA? MALEDETTA PRIMAVERA DEL GOVERNO. LA SITUAZIONE DOPO SEI SETTIMANE. E MEZZO
di Giuseppe Puppo______
Crollano i muri, tranne che a Melendugno, dove ne costruiscono uno, per coprire la vergogna delle eradicazioni dei poveri ulivi che hanno la sfortuna di trovarsi sul ‘tracciato’ del gasdotto.
Si fa la Storia, si va verso un governo unico delle due Coree, sempre oggi (nella foto) e senza che ci sia bisogno di esploratori mandati.
Tutto cambia, scenari inediti, a volte inquietanti, si profilano alle responsabilità dei contemporanei.
In Italia, invece, giunti a quella che hanno chiamato la Terza Repubblica, siamo fermi a liturgie indegne della Prima, ché là almeno c’ erano statisti, altro che.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua ad officiare i riti triti e ritriti delle consultazioni, e ha rispolverato in grande spolvero le cazzate dei mandati esplorativi.
Oggi ne ha dato un altro, al presidente della Camera, Roberto Fico, per verificare l’ ipotesi di un governo M5S – centro sinistra Pd; dopo quello dato nei giorni scorsi al presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, Serbelloni Mazzanti Viendalmare, per verificare l’ ipotesi di un governo M5S – centro destra Lega. E uno non può che stropicciarsi gli occhi e anche altro di fronte a tale capolavoro, meraviglia di chiasmo retorico e di disegno geometrico.
Intanto – che fretta c’ era? – infatti – intanto in molti ristudiano il manuale Cencelli.
Rispuntano sempre intanto i comunicati dei vari capo – fazione, quelli dei mitici boss delle correnti, tipo, che so, Donat Cattin nella Prima, Gramazio nella Seconda.
Oggi si esercitano nell’ interpretazione divinatoria, in chiave formazione del nuovo governo, del risultato delle elezioni regionali del Molise, dove hanno votato quanto gli abitanti di un quartiere di Milano o di Torino, e dove quelli che pure sono andati a votare, hanno votato per il fratello, il cugino, la zia, l’ amico vicino di casa.
E se Beppe Grillo adesso si è ritirato nelle meditazioni filosofiche, se adesso il linguaggio da scaricatore di porto, senza offesa per gli scaricatori di porto, e il lessico dei ‘Vaffa’, lo usa Silvio Berlusconi, siamo proprio a posto.
Grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è dunque eccellente.
I mercati vigilano rassicurati, gli specilatori gongolano, non hanno nemmeno bisogno di mandare segnali. Lo spread, che nessuno ha capito ancora che diamine sia veramente, e a che serva, se non appunto perchè viene usato dall’ alta finanza internazionale come segnale-spauracchio, è là, insolitamente magnificamente docile e bassissimo.
Il governo vero ce l’ abbiamo già, tanto: è sempre quello della Troika Finanziaria, dell’ Europa dei mercanti e dei banchieri, degli usurai. Mancano al momento le comparse figuranti. Ma è in corso il casting.
Dura troppo? Ma sì, qualcosa il presidente della Repubblica si inventerà, con l’ ausilio dell’ espertissimo vecchio saggio re Giorgio Napolitano.
Ancora un po’ di pazienza! Che fretta c’ era? Ancora un po’ di relazioni pericolose, qualche altro giro di valzer, e anche noi avremo il nuovo governo, forse riusciremo pure a fare prima di quello della Corea riunificata.
Mancano ancora venti giorni, per fare le nostre nuove nove settimane e mezzo.