PAOLO STRIPPOLI, REGISTA DI “Fine d’estate”, PREMIATO AL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO, SI RACCONTA A leccecronaca.it: “la natura aggredita dai cantieri”
di Carlo Infante______
Già ci siamo occupati nei giorni scorsi del 19° “Festival del Cinema Europeo” (dedicato alla memoria della fondatrice, la professoressa Cristina Soldano, prematuramente scomparsa il 24 agosto), conclusosi l’ altra sera a Lecce (presso la Multisala Massimo).
Vogliamo però ancora trattare qui della sua importante sezione “Festival in corto” (diretta da Luigi La Monica).
Lo facciamo insieme al vincitore del premio “Puglia Show”, Paolo Strippoli, 25enne di Corato (Bari), che vive a Roma e che ci ha concesso questa intervista.
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D.) E’ emozionato per tale prestigiosa vittoria?
R.) Molto! È un festival a cui tengo particolarmente, il primo a cui ho partecipato con un cortometraggio in concorso, ormai cinque anni fa.
D.) Prima volta a Lecce? Per quanto ha potuto vedere, che idea se n’è fatta?
R.) Lecce è una città bellissima! Per me ha anche un grande valore affettivo, ci torno ogni estate.
D.) La Sua opera (da 19 minuti) è stata proposta venerdì sera, ricevendo molti applausi, ce la vuole illustrare?
R.) “Fine d’estate” racconta una storia di educazione alla violenza. In un mondo in cui il male può irrompere improvviso in una giornata d’estate, il personaggio di Matteo rappresenta l’innocenza corrotta da un atto vile di cui è reso suo malgrado partecipe. Fa da specchio e cornice a Matteo la natura aggredita dai cantieri, minacciata dall’avanzare incessante del cemento e dell’acciaio.
D.) Ha presenziato a qualche altra proiezione? In tal caso vi è stato qualche cortometraggio che l’ha colpita?
R.) Purtroppo, per impegni vari, non ho potuto vedere molti corti. Ho potuto tuttavia apprezzare i magnifici lavori di Letizia Lamartire, Daniele Pini ed Elio Di Pace, presentati nella rassegna dedicata al Centro Sperimentale di Cinematografia.
D.) Nel campo da alcuni anni, ha lavorato accanto a registi affermati, giusto?
R.) Ho lavorato come assistente, o stagista di regia, per autori come Gianni Amelio, Daniele Luchetti e Gianni Zanasi.
D.) Quali sono i due registi (uno italiano, l’altro straniero) che maggiormente la ispirano e perchè?
R.) Tra gli italiani sicuramente i già citati Gianni Amelio e Daniele Luchetti, che considero i miei maestri. Inoltre amo molto autori come Ferreri e Petri, e tra i contemporanei Garrone e Guadagnino. Tra gli stranieri i fratelli Coen, David Lynch, Yorgos Lanthimos e soprattuto Michael Haneke, di cui trovo fondamentale la riflessione sul mezzo.
D) I Suoi due film preferiti? Ed eventualmente perchè? Uno italiano, l’altro straniero.
R.) Domanda difficile. Vado di pancia e ne dico tre, tutti stranieri: “Mulholland Drive”, “Benny’s Video” e “Biancaneve e i sette nani”. Lo so, fa ridere anche me.
D.) Ci vuol parlare della Sua prossima uscita da regista?
R.) Ho appena completato il mio corto di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, si chiama “Nessun Dorma” e ha come protagonisti due boy-scout che sono gli unici a rimanere svegli in un mondo che dorme.______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri dedicato alla 19. edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce, contenete anche i riferimenti dei precedenti
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