CRITICO IL PRESIDENTE DELL’ ORDINE DEI MEDICI DI LECCE DONATO DE GIORGI SULLA CHIUSURA DEI ‘PRONTO SOCCORSO’, E SU DECISIONI E CONSIDERAZIONI DEI POLITICI
(rdl)______Si è tenuta ieri, presso la sede dell’Ordine dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri di Lecce, in via Nazario Sauro, l’ assemblea generale degli iscritti. Pubblichiamo qui di seguito, evidenziandone gli argomenti, alcuni passaggi della relazione del presidente Donato De Giorgi (nella foto) che ci sono sembrati particolarmente significativi per l’ interesse dei cittadini.______
Il rapporto col paziente
Oggi il disagio del Medico può essere sintetizzato nella “questione medica”: l’inadeguatezza del Medico di
fronte a nuove sfide, che non lo hanno spesso trovato pronto. Si richiede infatti al Medico una dimensione
scientifica che possa offrire non il meglio che sa, ma le cure validate dalle migliori evidenze. Questa
inadeguatezza culturale può diventare però una opportunità necessaria se viene rafforzata l’idea della
formazione permanente, che ha come presupposto la conoscenza e l’applicazione delle linee guida: non
come rigida corazza medico-legale, ma conoscenza da applicare nell’agire quotidiano. L’altro aspetto che ha
trovato spiazzato il Medico è la dimensione relazionale. Superato il rapporto paternalistico con il paziente,
viene però messo in dubbio il contenuto umanistico della professione medica, di cui si sente il bisogno di
riappropriarsi dando spazio alla comunicazione, all’ascolto.
In una società basata sul profitto e la competizione un altro disagio è vissuto dal Medico: quello delle competenze gestionali ed economiche (per le quali è spesso impreparato), divenendo responsabile della sostenibilità del processo di cure; è necessario uscire dall’angolo nel quale il potere politico vorrebbe costringere il Medico: esso non è produttore di costi,deve essere sempre produttore di cure.
Il rapporto con il territorio
Chiediamo che prima di cancellare i PPI Punti di Pronto Intervento (atto dovuto da normative nazionali) siano date certezze al territorio: gli “ospedali di comunità” (gestiti dai MMG, con la presenza dei Medici di Guardia
Medica, dalla diagnostica e dai trattamenti di base) potrebbero essere una risposta e una risorsa.
Il Medico di Medicina Generale
E’ il vero cardine su cui ruota l’intero sistema sanitario nazionale. Va però cambiato il concetto di assistenza e presa in carico fiduciaria.
L’invecchiamento della popolazione e dei Medici, l’integrazione con altri settori del SSN devono portare ad
un aumento della qualità e della quantità dell’offerta sanitaria e della dignità. Assistiamo invece al rischio di
un’assistenza azzerata nei prossimi anni anche per una politica non lungimirante di programmazione.
Le liste di attesa
Le liste d’attesa sono vissute come una sconfitta del sistema sia dai cittadini, che dagli operatori. Le
soluzioni per contenerle, come prospettato da alcuni politici regionali, sono peggiori del male, fuori dal
contesto e dalla conoscenza del problema stesso: la libera attività intramoenia rappresenta meno del 5%
dell’attività istituzionale: le liste d’attesa più odiose sono rappresentate dall’attività chirurgica operativa,
dove è praticamente assente, nel nostro contesto, la presenza se non la “competizione” con la libera attività professionale intramurale.
.
Category: Costume e società, Cronaca, Eventi