OMAGGIO A GIROLAMO COMI A LUCUGNANO SABATO 7
di Raffaele Polo______
Sabato 7 aprile 2018, alle 20, a Lucugnano, presso il salone parrocchiale in via Beccaria importante Concerto per Girolamo Comi, voluto dalla Università del Salento e con il coro Unisalento.
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C’è un sottile, resistente filo che collega la figura e l’opera di Girolamo Comi, con la sua residenza a Lucugnano, luogo avito e simbolo della cultura per tanti intellettuali salentini, e l’Università del Salento, testimone di questa che rimane una vera e propria icona per la poesia della nostra terra.
Ancorchè poco conosciuto (i suoi versi, del resto, non sono per nulla facili né sono stati ‘pubblicizzati’ in antologie per le scuole come quelli di altri suoi contemporanei) Comi deve l’ufficialità della sua conoscenza e solida presenza tra le aule delle Facoltà letterarie del nostro Ateneo soprattutto per quello che scrissero e suggerirono gli scomparsi Donato Valli e, in tono minore, Ennio Bonea.
Adesso, che sono trascorsi un bel po’ di anni da quando i tre nomi magici della nostra letteratura novecentesca (Comi Pagano e Bodini) sono entrati nel substrato culturale salentino, possiamo cominciare a porci domande importanti, che riguardano soprattutto la ‘fortuna’ (o, meglio, la impopolarità) della poetiche del ‘barone di Lucugnano’.
Basti, comunque, a riassumerle e sintetizzarle ciò che ha scritto nel 2008 Donato Valli, nella sua Prefazione al libro edito da Lupo nella collana ‘il Salento nella scuola’ dal titolo ‘Girolamo Comi – identità e scrittura nella poesia di Girolamo Comi’ a cura di Maria Occhinegro: ‘…da una parte la refrattarietà della scuola nei confronti degli autori che non rientrano negli schemi programmatici di una didattica allergica a ogni forma di novità non autorizzata dalle consuetudini e dallo schematismo ministeriale, dall’altra la mancanza di coraggio nell’affrontare testi ritenuti provinciali e, comunque, di non facile reperibilità non solo editoriale ma anche pubblica…’
Adesso che l’Università del Salento gli dedica un fastoso e importante concerto, proprio nella sua Lucugnano, affidando all’ottimo coro, diretto dal maestro De Luca, il non facile compito di ‘interpretare e rappresentare’ la figura del poeta con un consono repertorio, si consolida l’affinità degli eventi che vogliono, tra l’altro, il professor Ludovico Valli (figlio di Donato) tra i cantori e vero deus ex machina di questo concerto, assieme all’ingegner Antonio De Vitis, sodale dello stesso ex rettore Valli negli anni più difficili dell’ateneo salentino.
Ecco, allora, che la sensibilità culturale del maestro De Luca vuole i ‘Carmina Burana’ e i ‘Carmina Catulli’ di Carl Orff in lingua latina, assieme alle composizioni sacre di Rossini (dallo Stabat Mater e dalla Petite Messe Solennelle) assieme a ‘Cristo sul monte degli ulivi’ di Beethoven e a ‘Lacrimosa’ di Mozart. Ma poi il repertorio cambia e si apre con il Rossini del Guglielmo Tell (Tutto cangia..), della Cenerentola e del Barbiere (non dimentichiamo l’anniversario dei 150 anni dalla morte del musicista pesarese), Mozar de ‘il ratto dal serraglio’ e Cimarosa da ‘Li due baroni’.
‘Barone di Lucugnano’, ma non mi chiamate così, scherzava Girolamo…Un altro tratto del filo che collega queste casualità culturali sullo sfondo di casa Comi, “…con le sue ombre amiche, i suoi eloquenti silenzi, abitata dal geranio pensile sulla scala e dalle viole solitarie del pomario il cui odore puntualmente sale ‘verso la primavera del sole / e ricorda la segreta gloria/ di molti fiori sbocciati negli angoli/ dell’Universo e di cui solo gli Angeli/ conoscono la storia’…” (Gino Pisanò nella Prefazione a ‘Girolamo Comi – uomo di ogni giorno’, a cura di Carmelo Indino e Enrico Minerva)