L’OMBRA DELLA SCU SULLA BANCA D’OTRANTO
(e.l.)______La notizia fu diffusa nel giugno 2014, quando partirono gli avvisi garanzia, – che è una semplice comunicazione per cui la magistratura avvisa coloro i quali sono indagati, quindi si tratta appunto di indagini in corso, e non implicano niente altro – e quando la Banca di Credito Coopertivo di Terra d’ Otranto aveva uno slogan pubblicitario adottato nella comunicazione commerciale – “La mia banca è differente. Differente per forza” – che assumeva così sfumature inquietanti.
Oggi sono state chiuse le indagini preliminari, e ne è stata data comunicazine agli indagati.
Secondo il pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Lecce, Carmen Ruggiero, ci furono pressioni mafiose, nel maggio 2014, nella nomina dei vertici societari.
Dieci gli indagati per otto capi di imputazione, fra cui violenza privata aggravata dal metodo mafiso. Fra gli altri il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, 48 anni, esponente di spicco di Forza Italia, indicato come amministratore di fatto della banca e che avrebbe fatto prssioni per aiutare il fratello Dino ad ottenere la presidenza a scapito di un altro concorrente.
Oltre ai due, gli altri indagati a vario titolo sono Giuseppe Caiaffa, 57 anni, di Carmiano, consigliere uscente; Ennio Capozza, 62 anni, di Lecce, visurista a contratto per la banca; Tommaso Congedo, 42 anni, di Monteroni, direttore di filiale; Luciano Gallo, 50 anni, di Martano; Giovanni Mazzotta, 53 annui, di Monteroni, conosciuto con il soprannome di Gianni Conad”, già condannato per mafia; Saulle Politi, 46 anni, di Monteroni, già condannato per mafia; Italo Potì, 82 anni, di Melendugno; e Maria Grazia Taurino, 53 anni, di Carmiano, addetta ai mutui.
Ora i difensori hanno venti giorni di tempo per chiedere un’ audizione per i propri assistiti.
Poi toccherà al giudice per l’ udienza preliminare decidere l’ eventuale rinvio a giudizio, cioè il processo.