L’ ALTRA ‘FESTA’ AMARA, DEI PADRI SEPARATI E DIVORZIATI. LA SITUAZIONE. LE INIZIATIVE DI OGGI. LE DICHIARAZIONI
(e.l.)______L’ altra festa del papà. Quella dei quattro milioni di padri separati, molti dei quali costretti a vedere i propri figli poco e male.
Da anni, lottano nelle aule dei tribunali contro le ex mogli e compagne, e anche contro un sistema burocratico lento e contorto, per non essere tagliati fuori dalla vita delle loro crature.______
Oggi l’associazione “Nel nome dei figli” è scesa per la prima volta in strada a Taranto per un sit-in davanti al Tribunale civile (nella foto).
“Vogliamo far capire a chi siede ai piani più alti che attualmente la legge non è uguale per tutti e che in queste battaglie le prime vittime sono i bambini che non hanno voce. Eppure se ci mettessimo dalla loro parte sarebbe tutto più facile”, hanno detto nell’ occasione i presidenti dll’ associazione Andrea Balsamo e Vito Ditaranto, che hanno poi così proseguito: “Bisognerebbe riformare il diritto di famiglia, creare un tribunale specifico il cui scopo sarebbe quello di conciliare per il bene dei bambini. O semplicemente far rispettare le leggi”, continua Balsamo che denuncia una generale discriminazione in tribunale nei confronti dei papà.
La figura genitoriale del padre vale il 20% contro l’80% di quella della madre.
Tuttavia, la nostra associazione vuole dare voce non solo ai 4 milioni di papà, ma anche ai 4 milioni di mamme e ai 32 milioni di persone tra genitori, nonni, zii, fratelli, che ruotano intorno a queste situazioni complesse e che soffrono. Un messaggio che a giudicare dal numero di donne che hanno aderito alla manifestazione di oggi è stato ben recepito.
Le lotte tra poveri non ci sono piaciute. Ogni padre (o madre) farebbe qualsiasi cosa pur di trascorrere del tempo con i propri figli. E pagherebbe qualsiasi prezzo. Questo è un dei motivi per cui le battaglie durano anni, avanzano a colpi di denunce e di sgarri, perdendo di vista l’obiettivo principale: il bene del bambino.
Intorno alle cause per l’affido, c’è un giro di affari che vale 5 miliardi, tra legali, periti, marche da bollo e tutto il resto. Gli stessi avvocati – non tutti, ovviamente, ma una buona parte – si mostrano del tutto interessati a fomentare il disaccordo tra i due genitori.
Le leggi esistono, che vengano rispettate”
L’ultima riforma del diritto di famiglia risale agli anni Ottanta. Quanto alla Legge 54 sull’affidamento condiviso del 2006, avrebbe potuto risolvere il problema, ma così non è stato. Di fatto il bambino continua a vivere con la mamma e il papà a vederlo solo poche ore. Questo non vuol dire ‘affido condiviso’. È vero che la legge obbliga entrambi i genitori a trovare un accordo sulle decisioni che riguardano il piccolo, ma per il resto tutto funziona come prima. Nella maggior parte dei casi, il bimbo vive con la mamma che risulta essere quasi sempre il ‘genitore collocatario’.
Nel resto dell’Europa il bambino vive metà del tempo con uno e metà con l’altro (per chi lo desidera, ovviamente). L’Italia continua a rappresentare un’eccezione e a pagare una multa di decine di milioni di euro ogni anno comminata dalla Corte di Giustizia europea per il mancato rispetto della legge 54.
Il problema non è la mancanza di legge: ce ne sono anche troppe, il problema è che non vengono fatte rispettare”.______
L’ unica dichiarazione politica sulla questione – fra l’ altro, i dati disponibili dell’ Istat sono fermi a quattro anni fa – è stata oggi quella di Giorgia Meloni, che in mattinata ha diffuso il segunte messagio:
“Nel giorno della Festa del papà il nostro pensiero va ai tanti padri separati che vivono una condizione drammatica dopo la separazione. Fratelli d’Italia è già al lavoro per presentare all’insediamento del nuovo Parlamento una proposta di legge in grado di riportare equilibrio in queste famiglie, garantire ai papà di non scivolare sotto la soglia di povertà e di non essere esclusi dalla vita dei propri figli. Sono tante le proposte su cui stiamo lavorando: dal recepimento legislativo della sentenza della Cassazione sul mantenimento dell’ex moglie al riconoscimento della casa dove il padre separato va a vivere come prima casa, dall’effettiva applicazione dell’affidamento congiunto all’intransigenza nei confronti di chi ostacola il rapporto del figlio con il genitore non convivente.
Pari dignità tra mamma e papà, difesa del diritto dei minori di avere entrambi i genitori”.
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