LA RIFLESSIONE / CON LA CULTURA NON SI VOTA
di Paola Scialpi______
E la cultura? (nella foto: “Madonna del parto”, Piero della Francesca, 1459; nel nuovo allestimento, presso i Musei Civici di Monterchi, inaugurato una settimana fa). In campagna elettorale, chi l’ha vista?
Abbiamo assistito ad una campagna elettorale che si è basata essenzialmente su proclamazioni di programmi che in fondo hanno detto tutti le stesse cose: lavoro per i giovani, impegni per i poveri, meno tasse, elargizione di euro che sinceramente noi comuni mortali non abbiamo idea da dove possano essere prelevati.
Tutte promesse che ardentemente speriamo vengano mantenute. Ma chi tra i futuri detentori del governo ha parlato di cultura? Nessuno.
Con la cultura non si mangia avrà detto qualcuno. Ma non c’è niente di più sbagliato specialmente per la nostra splendida Italia.
Certo si potrebbe dire che con tanti problemi irrisolti la cultura è l’ultimo dei pensieri dei parlamentari. Invece è proprio nell’ambito culturale, nel turismo e nella moda che lo sguardo dovrebbe dirigersi con maggiori investimenti; è l^ che i giovani potrebbero orientarsi per il lavoro.
La moda è già orgoglio italiano, ma anche il turismo e la cultura potrebbero diventarlo. L’Italia è tra i primi luoghi al mondo per maggior numero di siti d’arte. I politici dovrebbero inserire nel loro operare il concetto di bellezza che sembra abbiano dimenticato, impegnati come sono a dissociarsi, invece di unire le forze per il bene degli Italiani.
La bellezza è il giusto veicolo per combattere quella rugosità e quell’ aridità che conducono verso determinate scelte. Può sembrare troppo utopico tutto ciò. Però voglio riportare una frase che compare nella Costitutio senese del 1309: “E’ dovere di chi governa curare massimamente la bellezza per cagion di diletto ed allegrezza ai forestieri e per dignità delle città e dei cittadini”. Ne sono passati di anni. Riflettiamoci sopra e speriamo bene.
