TAP. LA SAIPEM PREVEDE DIFFICOLTA’, MA NON E’ PREOCCUPATA DAL RESPONSO ELETTORALE. PERO’ LA SENATRICE DANIELA DONNO DEL M5S A leccecronaca.it ANNUNCIA: “Ora vogliamo rivedere i trattati internazionali. E tutti i precedenti decreti”
di Giuseppe Puppo______
Il gasdotto? Procede a rilento, e ci saranno ulteriori difficoltà nell’ immediato futuro. La vittoria dei 5 Stelle? Siamo preoccupati, ma non più di tanto.
Questa la sintesi delle dichiarazioni odierne di Stefano Cao, manager di Saipem, una delle più importanti aziende, con Snam, che è incaricata di realizzare materialmente la contestatissima opera così detta ‘strategica’.
Eccole sue parole precise, come riportate dall’ agenzia Reuters:
“La cronaca di tutti i giorni ci informa che il cantiere per l’atterraggio del pipeline va avanti con grandi difficoltà e, ragionevolmente, dal punto di vista temporale porterà a degli impatti. Le operazioni a mare non sono ancora cominciate e, per ora, la nostra presenza come contrattista è limitata alla preparazione della zona di atterraggio in Puglia.
L’operatività è sicuramente impattata dalle vicende legate al gasdotto, comunque il nostro ruolo è assolutamente conforme con i dettami e le regole dell’attività sul posto”.
E il trionfo elettorale del Movimento 5 Stelle? certo dovuto a tanti fattori, ma altrettanto certamente non ultimo l’ opposizione aperta a questa realizzazione: avrà pure un senso ulteriore il fatto che a Lecce il M5S abbia preso il 42%, dieci punti in più rispetto alla media nazionale; e, per fare un altro esempio, piccolo, ma grandemente significativo, se a Melendugno la percentuale sia stata bulgara, addirittura il 62%.
“Il nostro ruolo su Tap è di esecutori e rispondiamo alle istruzioni del nostro cliente. Se dovessi parlare di preoccupazione la estenderei un po’ a tutti i Paesi dove operiamo che sono sessantacinque. Affrontiamo le difficoltà con determinazione e serenità”.
leccecronaca.it ha chiesto un commento a queste valutazione della Saipem a Daniela Donno (al centro, durante una manifestazione, nella foto), neo riconfermata senatrice salentina del M5S e da sempre impegnata sul fronte No Tap. Ecco la dichiarazione che ci ha rilasciato:
“Saipem, stante le ultime notizie sui suoi bilanci, pare sia già preoccupata e mi stupisce che non lo sia circa i ritardi dell’infrastruttura.
Il fatto che Saipem si stia chiedendo solo ora (dopo le elezioni politiche) tutte queste cose è significativo e non mi stupisce. Il popolo salentino non vuole il gasdotto, è chiaro, sebbene non sia stato mai interpellato al riguardo. E’ mancata del tutto l’ informazione bypassando tutte le procedure previste al riguardo ed il territorio, il popolo, non sono mai stati informati o interpellati sui rischi, e sull’ impatto territoriale, sui costi, sulle ricadute economiche negative. Ora Saipem è preoccupata, anche perché il problema diventa incalzante, dal momento che Tap preme per (mantenere il capitale) sulle sue società collegate e sugli investimenti di capitali e infrastrutture. Il problema gasdotto esiste eccome. Lo abbiamo detto da prima, lo diciamo da cinque anni, e ancora di più lo diciamo ora che siamo riconfermati come prima forza politica nazionale. Siamo sempre più convinti che questa opera pubblica non si debba realizzare, in quanto inutile e dannosa per l’ambiente e per il territorio. Un problema da risolvere al più presto“
E come? Lei come intende risolverlo, senatrice?
“Con una serie di percorsi da attuare. Bisogna rivedere la questione dei trattati internazionali con tutti gli Stati coinvolti, a cominciare dall’ Azerbaigian. Inoltre, bisogna certamente rivedere anche ciò che è stato imposto e stabilito dal governo uscente circa il decreto cosiddetto ‘Sblocca Italia’. Non sarà facile, ci vorrà il tempo necessario, ma non sarà tutto questo a farci demordere. Il popolo salentino, l’ambiente, il turismo, l’economia dei territori dovrà prevalere di gran lunga sul favore delle mancette e dagli accordi con le multinazionali e delle potenze straniere”.
IL PROGETTO TAP FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI—
Era il 15 febbraio 2018 quando, a Baku, il managing director di Tap, Luca Schieppati, si fregiava di un gasdotto costruito secondo i tempi e i modi previsti, con i 2/3 del progetto realizzati. Le immagini diffuse da Tap in quei giorni vennero tempestivamente smentite dal Movimento, dimostrando che le menzogne di Tap erano state messe in piedi solo per giustificare un finanziamento avventato e inopportuno da parte della Bei.
Qualche giorno fa invece, a distanza di appena 20 giorni, l’amministratore delegato di Saipem, Stefano Cao, ha ammesso che “la realizzazione del pipeline va avanti tra grandi difficoltà e ragionevolmente porterà dei ritardi sui tempi di realizzazione del Tap”, smentendo dunque tutte quelle menzogne messe in piedi per giustificare un finanziamento.
Quindi? Ennesima menzogna che si aggiunge a un falso avvio dei lavori nel 2016, a immagini di spiagge diverse dalla realtà, a pozzi di spinta irrealizzati, a permessi inesistenti, e a tanto altro (ieri gli operai sono stati nuovamente fermati dagli attivisti e, successivamente, dai VVUU perché lavoravano all’ esterno del cantiere senza nessuna autorizzazione, accadimento ormai all’ ordine del giorno).
Tra incapacità di impermeabilizzare l’area e rischio di inquinamento della falda, tra pericolose indagini aperte e tra proteste di un’ intera popolazione, Tap non sa più che pesci prendere. Dopo aver mentito a tutta Europa, ora non può più esimersi dal dire che il suo progetto fa acqua da tutte le parti. La devastazione intrapresa a San Basilio è violenza imposta, e le menzogne diffuse ne sono conferma.
Ma tranquilli, saremo noi a fare in modo che quel “ritardo” di Tap si tramuti ben presto in un “nulla di fatto”. Saremo soddisfatti soltanto quando l’acqua, che il vostro grigio e opaco progetto sta facendo a tutti i livelli, diventerà tempesta che vi sommergerà!