‘IL CANCELLO’ DI FRANCESCO PASCA A LECCE MERCOLEDI’ 7
(s.d.)______Mercoledì 7 marzo, alle 18.30, a Lecce, alla libreria Palmieri, in via Salvatore Trinchese 62, “Il cancello: ovvero: Ed(essa) è altrove” di Francesco Pasca (nella foto), I Quaderni del bardo Edizioni, sarà presentato dallo scrittore Antonio Errico.______
“Alma e Alvise si amano. Il loro è un amore che appare come un’eterna rincorsa verso qualcosa di indefinito. Dalla piazza di Barbarano, piccola frazione di Morciano di Leuca, ha inizio una storia densa di enigmi che affascinano il lettore. Il topos letterario che emerge nel nuovo lavoro di Francesco Pasca si riconosce nell’abilità propria dell’autore nel plasmare la parola e darle una forma nuova. Stile, sintassi, retorica hanno un sapore diverso nei suoi romanzi dove prosa e poesia si sposano in un sortilegio che incanta. Tra le pagine de “Il cancello”, libro appassionante perché mantiene vive le domande esistenziali, il Sud è solo un pretesto per raccontare uno stato d’animo convulso, complesso, astruso e straordinario come quello dei protagonisti. Torino invece e il richiamo della Sacra Sindone qui esposta è per Alma un’opportunità per conoscere meglio se stessa e comprendere quale forza generatrice la induce ad amare Alvise. Il suo avventurarsi nasce da una visione, per convinzione e necessità. Il Salento quindi inteso come punto di partenza per un viaggio esistenziale acquisisce un tratto identitario per i personaggi del testo che nella luce della propria terra cercano le risposte alle loro domande. Così Finibusterrae diviene l’inizio e al tempo stesso la fine di un percorso verso un altrove. È nella piazza dove regnano calma e quiete, sotto i sette archi di un portale seicentesco che Alma e Alvise avvertono “un brulicare nell’immaginare” notando due incisioni su pietra leccese. Si tratta di dieci “p” da decifrare ed è lì che l’I(dea) s’affaccia e in essa i due innamorati scivolano lentamente. Come circondati da un’aurea luminosa, Alma e Alvise entrano nella storia percorrendo sentieri indefiniti, lasciandosi cogliere da innumerevoli suggestioni attraversando la scrittura stessa, il tempo e la relazione intima di un amore che si dipana tra passione e peccato, passato e presente in un probabile divenire. È un libro questo che si pregia di avere degli elementi che ruotano intorno a un istante, a un gioco d’ombre generate dai gesti d’amore della coppia. “Sul filo d’inchiostro lì sosto” scrive Francesco Pasca e propone una pubblicazione editoriale che risulta essere curata nella ricerca storica e religiosa dove si ribalta tutto ciò che è definito sovvertendo certezze e convinzioni ma anche appartenente a un genere universale in grado di provocare il lettore suscitando in lui domande, quesiti, interrogativi. Con una scrittura colta, un periodare ricco, un linguaggio ricercato e un lessico raro l’autore che sa padroneggiare i tesori linguistici con destrezza crea una sintesi di stili richiamando a un’idea ancestrale di letteratura dove a predominare è la ricerca di nuovi significati. Nulla è predefinito e già composto perché in queste pagine che catapultano in una realtà parallela dove tutto esplode in un magma di parole, Pasca sa offrire uno sguardo insolito, una visione innovativa su quella che è la nostra esistenza nella quale siamo tutti chiamati a varcare un cancello immaginario e a compiere un viaggio verso l’altrove… verso l’altro noi”. (sinossi di Paola Bisconti).
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LA RICERCA nel nostro articolo del 7 febbraio scorso