iQdB PUBBLICANO L’ INTRIGANTE ROMANZO “Il cancello” / CON I LINGUAGGI SIMULTANEI DI FRANCESCO PASCA SI SPALANCA LA SCOPERTA DI NUOVI ORIZZONTI
di Raffaele Polo______
Come un tranquillo nuotatore che sceglie di allontanarsi nel mare calmo di un assolato agosto, e si ritrova a scrutare la distesa azzurra, in cerca di punti di riferimento, così ci avventuriamo nella non facile ma invitante lettura di questo ‘Il cancello ovvero: Ed(essa) è altrove’, recentissima pubblicazione di Francesco Pasca per i tipi de I Quaderni del Bardo di Stefano Donno (Lecce, 2018. 116 pagg. 10 euro)
E, proprio mentre disperiamo di intravedere una salvifica boa, ecco che ci appare una robusta trama, un viaggio da Barbarano di Leuca a Torino, l’Ostensione della Sindone, dieci P messe in sequenza, la storia di due ragazzi che si amano, nonché lunghe digressioni su luoghi e non-luoghi, nella tradizionale ricerca della ‘singlossia’ che caratterizza, da sempre, gli scritti dell’autore di Sanarica, che ha superato le settanta primavere, ma è un eterno, motivato ragazzino che saltella agevolmente fra gli appuntiti scogli della nostrana letteratura.
A volte c’è, addirittura, un indugiare spontaneo sugli archetipi della nostra salentinità, (vogliamo rammentare le composizioni pittoriche di Ercole Pignatelli che sintetizzano questa terra?) come a pagina 67, quando il caleidoscopio irradia colori e immagini pregevolissime:
‘…Alma ebbe a ritrovarsi accolta dalla stazioncina in una facciata graffiata dal tempo e dai colori della sua storia in tinte di ocra e di rosa antico e con l’insegna in un fondo blu oltremare per sostituire e sottolineare caratteri ormai erosi, semi cancellati di MORCIANO BARBARANO CASTRIGNANO GIULIANO Alma è riavvolta dal suo verde, dall’alone azzurro e cangiante, da un cielo e da un riflesso per fata morgana creatosi dal vicino dittico mare, da un bruno scalato nel verdeggiare di ulivi e da un arso per essere sole da ricamare segni dorati…’
Le boe che cercavamo, insomma, ci sono e stanno ben distanziate, a sollecitare la nostra attenzione, promettendoci sempre nuovi e interessanti scenari. Del resto, è Paola Bisconti, nella sua intrigante prefazione, a darci la chiave per affrontare questo lungo racconto: ‘Pasca sa offrire uno sguardo insolito, una visione innovativa su quella che è la nostra esistenza nella quale siamo tutti chiamati a varcare un cancello immaginario e a compiere un viaggio verso l’altrove…verso l’altro noi’.
E, se siete attenti e curiosi, nell’ ultima pagina del libro vi è un significativo ex libris: raffigura due colonne che sorreggono un cancello semi divelto. Proprio come vediamo spesso nelle nostre campagne , attorno alle colonne non vi sono mura o recinti. Il cancello è lì, solo, a simboleggiare….
Ma questo, se permettete, dovete scoprirlo da voi, magari rimuginando mentre, a larghe bracciate, ritornate a riva, sotto l’immobile cielo di un’estate salentina.