PROTESTA DI CASA POUND PER GLI IMMIGRATI AL MUSEO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato di Casa Pound Lecce______
“Nel museo gli immigrati, per strada gli italiani disoccupati!”, questo il testo dello striscione affisso da CasaPound Italia nei pressi del museo Sigismondo Castromediano, per protestare contro la scelta della Regione Puglia di investire quasi 100000€ di soldi pubblici del ‘Fondo speciale per la cultura’ per formare degli immigrati da inserire nel museo in questione.
“Troviamo grottesca questa scelta della Regione, peraltro in una terra con un tasso di disoccupazione altissimo come la Puglia. I fondi devono essere destinati a progetti di assunzione di laureati in Storia dell’arte, Archeologia e altre materie equipollenti sempre nello stesso museo o per la formazione e l’inserimento di italiani disoccupati e inoccupati di lunga durata”, è quanto dichiara Matteo Centonze, responsabile politico di Cpi Lecce.
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E’ arrivata la replica di Cesare Liaci, presidente della Cooperativa CoolClub, che, in un comunicato così scrive______
Purtroppo alimentata anche da alcuni operatori del settore, da giorni impazza una inutile polemica attorno a “Musei Accoglienti”, un progetto sperimentale realizzato da Eccom, Cir e Swapmuseum e promosso dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese.
Il progetto, sperimentale e innovativo, vuole promuovere la formazione, la partecipazione e l’interazione con le comunità straniere residenti in Puglia e rendere più accessibili a tutti i luoghi della cultura.
Attraverso un processo di formazione e rafforzamento delle competenze degli operatori museali e dei mediatori culturali, i migranti e rifugiati saranno coinvolti nella co-progettazione di nuovi percorsi di visita e narrazione dei Musei.
Purtroppo però, oltre alla mancata comprensione del testo e delle finalità del progetto, quello che si denota in questo striscione come in molti degli interventi letti sui social è un razzismo strisciante.
Lo stesso razzismo che si è scatenato in questi giorni dopo la decisione del Comune di Lecce di aderire al programma dell’Unicef (già adottato da numerosi comuni) “Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti” per la concessione della Cittadinanza Onoraria a tutti i bambini di origine straniera nati in Italia e che vivono a Lecce. Da sempre disposti e disponibili a costruire percorsi di inclusione (lavorativa e sociale), si resta davvero amareggiati di fronte a reazioni ed esternazioni di questo tipo.