TOTO CANDIDATI, ORA E’ POLEMICA CONTINUA
(g.p.)______
Il mosaico delle candidature non riesce, dal puzzle saltano i pezzi. L’ enorme potere dato dal ‘rosatellum’ ai partiti, cioè ai segretari dei partiti, di assicurare in pratica l’ elezione, o di metterla a rischio, o di negarla pur candidando, sta avendo un effetto dilaniante, anche per gli esclusi e basta, senza nemmeno una chance da giocarsi, sia pur ridotta al minimo. Anzi, “devastante”, come ha detto ‘stanotte, all’ alba, a Roma, sfinito, il segretario del Pd Matteo Renzi al termine di una direzione nazionale da ‘lunghi coltelli’.
Vediamo le novità di oggi per i collegi salentini, pur senza fare nomi, perché, come ricordavamo ieri, fino al secondo in cui le liste saranno effettivamente nelle mani del funzionario dell’ Ufficio Elettorale, tutto è ancora possibile. Come insegna l’ esperienza, c’è sempre una mano di Dio o di chi per Egli, che all’ ultimo secondo fa cambiare di destinazione un candidato, o lo cancella del tutto, a favore di un altro, nonostante gli accordi fatti e disfatti. E fino alle ore 20 di lunedì 29, il termine ultimo, l’ impressione è che succederanno ancora molte cose.
Ci siamo occupati nei giorni scorsi di quanto accaduto in casa Movimento 5 Stelle, e non ci sono state nel frattempo novità di rilievo.
L’ altro giorno, abbiamo riflettuto su quanto accaduto in casa Liberi e Uguali, dove predomina la candidatura di Massimo D’ Alema. La novità di oggi è una dichiarazione del segretario provinciale di Sinistra Italiana, componente della lista dove sono confluiti i fuoriusciti dal Pd, Danilo Scorrano, che, lamentando i candidati ‘paracadutati’ da Roma, così si è espresso: “Il nostro impegno, in questa campagna elettorale sarà gravemente condizionato dalle scelte politiche ed organizzative e dal metodo utilizzato”. Tradotto: cari compagni, e allora la campagna elettorale fatevela da soli.
E’ impossibile al momento fare un resoconto attendibile di quanto bolle, ribolle e fuoriesce nel gran calderone del centro – destra: bisognerà aspettare, perché non abbiamo potuto verificare nessuna delle tante indiscrezioni che circolano in queste ore, le più clamorose delle quali riguarda le fibrillazioni esistenti a opera di Raffaele Fitto, e, contro di lui stesso e contro tutti, a opera di Paolo Perrone.
La novità del giorno sono comunque le decisioni contrastate licenziate all’ alba a Roma della direzione nazionale del Pd. Matteo Renzi piglia tutto per i suoi e lascia le briciole alle minoranze di Andrea Orlando e Michele Emiliano, che abbandonano la riunione e non votano l’ accordo del disaccordo
Pure, Michele Emiliano era riuscito a strappare quattro o cinque collegi sicuri per i suoi fedelissimi, tutti i in Puglia, sacrificando ogni altra pretesa nel resto d’ Italia.
A posto, almeno questo tassello? Macché. A loro volta, gli iscritti al Pd di Taranto non ci stanno e occupano la Federazione (nella foto) per protestare contro il candidato barese/emiliano loro imposto in pool position.
Inoltre, da notare: molti gli esclusi già sacrificati, molti dei notabili ‘paracadutati’ altrove, pur di assicurare loro l’ elezione, molti big o comunque uscenti ancora in bilico.
Michele Emiliano, infine, viene da più parti sospettato di intese sottobanco con Massimo D’ Alema per favorirne la rielezione.
Insomma, come si dice: non ci stiamo facendo mancare proprio niente.______
LA RICERCA nel nostro ultimo articolo, di ieri
FIBRILLAZIONE CONTINUA, ORE DECISIVE PER I CANDIDATI ALLE ELEZIONI POLITICHE: IMPAZZA IL TOTO – NOMI
È ripreso questa mattina il presidio di un gruppo di iscritti del Pd di Taranto nella sede di via Principe Amedeo per protestare contro la candidatura del segretario provinciale di Bari Ubaldo Pagano (della corrente Fronte Dem del governatore pugliese Michele Emiliano), che correrà da capolista nel collegio Taranto-Brindisi-Monopoli a scapito del parlamentare uscente Ludovico Vico, tarantino, che fa parte della corrente del ministro Maurizio Martina.
“In attesa di risposte da parte della segreteria nazionale – è detto nel documento di una folta rappresentanza di iscritti, amministratori e dirigenti del Partito Democratico di Taranto e provincia – l’assemblea resta convocata in seduta permanente fino a successive determinazioni e senza escludere procedimenti di autosospensione”.